I motivi del "buy"
In questi giorni, in cui la volatilità permane a livelli abbastanza elevati (non dimentichiamo che ormai è assodato il fatto che con un VIX elevato corrisponde un mercato con tono ribassista e sentiment negativo, viceversa un VIX contenuto o in forte rallentamento è sinonimo di borse in rialzo e con sentiment positivo), molti si saranno anche chiesti come mai il sottoscritto, che da un bel po’ di tempo, ha momentaneamente messo l’orso in cantina e rispolverato il toro.
Sono ormai mesi che parlo di una raggiungimento dei massimi periodali che difficilmente verranno rotti al rialzo (area 1555 dello S&P 500 ad esempio). E’ da tempo che parlo sia del rallentamento economico globale, delle grane del nostro fantomatico amico Mr. Smith, che vi racconto di derivati, subprime, bilanci truccati, giochino strani, politica monetaria quantomeno discutibile. E quindi, coerentemente, mi ero messo dalla parte dei ribassisti. E fino ad ora il mercato mi sta dando ragione. Però … qualcosa è mutato ultimamente per farmi cambiare idea? La risposta è semplice. Io non ho assolutamente cambiato idea. Io ritengo sempre che il mercato sia in una fase di grossa difficoltà che potrebbe sfociare, in futuro, in ben più corposi ribassi, magari con un grosso crack a fare da motore trainante. La mia è uan semplice valutazione, diciamo così, di momentum.
Dopo un così forte movimetno ribassista è normale e fisiologico che i mercati provino quanto meno un rimbalzo o, male che vada, una lateralizzazione con un tono però positivo. Le divergenze sugli indicatori iniziano ad essere evidenti e quindi la possibilità che questo evento si concretizzi è abbastanza elevata. Almeno secondo il sottoscritto. Probabilmente la base per l’indice S&P 500 sarà area 1415, o al massimo 1406. E sarà un rimbalzo che probabilmente durerà un mesetto.
Rally di fine anno? Diciamo un recupero…
E se vi sarete fatti 2 conti, un mesetto significa arrivare a Natale. Ovvero si tratterebbe del cosiddetto “Rally di fine anno”. Anche se si tratta più che di rally, di un recupero. Non dimentichiamo mai che i gestori cercano (in linea di massima) di salvare il salvabile per fine anno, anche per poter portare a casa dei risultati decenti e quindi…si mettono a sostegno dei mercati. Sempre che non capiti l’impensabile. A quel punto allora, addio recupero e probabile nuovo quadro economico. Ma ora è presto per tali ipotesi.
Dax: chiuso il set up e non solo…
Il rimbalzo, in un’economia così globalizzata, colpirà ovviamente tutti i mercati, ed in particolar modo i paesi emergenti che molto probabilmente recupereranno alla grande. Quindi mi aspetto una buona ripresa sia dello S&P 500, sia dell’Hang Seng e sia del Dax.
E proprio a propostio del DAX, benchmark europeo, volevo farvi vedere una cosa.
Guardate il grafico qui sotto
DAX!
Ecco gli elementi da tenere in considerazione.
1. Completamento del set up di DeMark. Al completamento del 9° movimento è normale trovarsi un rimbalzo (cerchio azzurro)
2. RSI in ripresa e in divergenza
3. Volumi buoni in un a fase di accumulazione dopo il downtrend
4. MM a 200 giorni (freccia rossa) su cui si poggiano le quotazioni a cui si accomuna in modo perfetto il punto 5…
5. Trendline rialzista su cui ci stiamo appoggiando (frecce azzurre)
La conferma ovviamente l’avremo con la violazione della mini trendline ribassista verde segnalata con la freccia del medesimo colore.
Nella speranza che non succeda qualcosa di talmente eclatante da modificare il quadro di medio periodo.
Intanto gli arabi iniziano lo shopping
Ricordate il post su “Chi comanderà in futuro”?
Bene, questa notte Citigroup ha annunciato di avere venduto 7,5 miliardi di dollari di “equity units” convertibili in azioni ordinarie al fondo dell’emirato arabo Abu Dhabi Investment Authority, pari al 4,9% del complesso delle azioni circolanti sul mercato. Eccoli che arrivano…