I campioni del DEBITO

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

Debito pubblico. deficit PIL, e altro: il debito resta il tema predominante per i prossimi anni

Circa 18 mesi fa, al nostro primo meeting feci una presentazione (che potete visualizzare cliccando su MEETING 2010, incentrata fondamentalmente su una tematica: il debito, proprio perché già allora c’era il sentore che la situazione potesse “scappare di mano”.
Se volete rendervi conto delle reali situazioni macroeconomiche di TUTTI gli stati del globo, non potete certo perdervi questo sito che mi consiglio caldamente per chiarezza e semplicità.

Come potrete bne immaginare, il primo paese su chu ho cliccato è stao proprio il nostro: e non fa certo piacere rivedere che ognuno di noi, si ritrova procapite la bellezza di 37.313 € di debito pubblico. Take a look!

After all, world governments owe the money to their own citizens, not to the Martians. But the rising total is important for two reasons. First, when debt rises faster than economic output (as it has been doing in recent years), higher government debt implies more state interference in the economy and higher taxes in the future. Second, debt must be rolled over at regular intervals. This creates a recurring popularity test for individual governments, rather as reality TV show contestants face a public phone vote every week. Fail that vote, as the Greek government did in early 2010, and the country can be plunged into imminent crisis. So the higher the global government debt total, the greater the risk of fiscal crisis, and the bigger the economic impact such crises will have. (Source)

http://www.economist.com/content/global_debt_clock

Stay Tuned!

DT

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15 commenti Commenta
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 10:09

Pero’ c’e’ da dire che (almeno ho letto) abbiamo 4500 miliardi di risparmi…. percio…. quale e’ il problema per lo stato?

paolo41
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 10:19

mariothegreat@finanza,

…… che non muovono una foglia… a meno che ( sperando che non sia solo una supposizione) non aspettino prima cosa diavolo siano in grado di tirare fuori dal cappello del fondo EFSF gli eurocrati, per poi intervenire drasticamente con una patrimoniale sulle disponibilità finaziarie e immobiliari…

ob1KnoB
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 10:20

Egregi buongiorno.
Dritti al cuore del problema. Se posso integrare un link che e’ una miniera di informazioni.
https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/xx.html
Il debito e’ un cancro non solo nostro (Italia o Europa) ma mondiale già nel momento in cui cresce piu’ di quanto non cresca il prodotto globale. E questo avviene oramai dal 2000 circa.
E se per pagare il debito ho bisogno che cresca il prodotto questa dinamica deve essere invertita.
Nell’attuale modello economico imperante a livello globale vi sono solo due soluzioni: o un haircut globale (chiaramente chi paghera’ di piu’ sara’ chi aveva investito piu’ di quanto non fossero le proprie disponibilita’) o un’iperinflazione che distrugga il valore nominale del debito dilatando il valore del prodotto. Soluzioni intermedie non possono fare altro che ritardare amplificandoli gli effetti inevitabili.

Scritto il 21 Ottobre 2011 at 10:23

ob1KnoB@finanzaonline,

Sti capperi! Addirittura la CIA! 🙂

Scritto il 21 Ottobre 2011 at 10:29

Intanto prendete nota. Quanto abbiamo detto mille volte sul blog ha trovato conferma.

Leggete qui sotto….

Oct. 21 (Bloomberg) — A third of Germany’s economic
growth in the past decade can be attributed to adoption of the
euro, Frankfurter Allgemeine Zeitung reported, citing McKinsey
Co.
Euro membership last year boosted Germany’s economy by 165
billion euros ($228 billion), or 6.6 percent of total gross
domestic product, because of lower transaction costs and
increased trade in the euro region, FAZ said, citing Frank
Mattern, head of McKinsey’s German division

ob1KnoB
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 10:29

Dream Theater,

siamo mica qui a insegnare latino a Berlusconi…. :mrgreen:

maurobs
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 10:55

il llink al meeting non si apre………è sempre bello andare a rileggere il passato….

paolo41
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 10:55

Dream Theater,

…fa parte dei nostri ritornelli: la Germania vive sull’esportazione negli altri mercati europei, le esportazioni in Cina non sono il contributo determinante per le aziende tedesche.
Ma, allora, cosa aspettiamo a mettere le palle sul tavolo……..

Scritto il 21 Ottobre 2011 at 11:16

maurobs@finanzaonline: il llink al meeting non si apre………è sempre bello andare a rileggere il passato….

Ho sistemato. ORA IL LINK FUNZIONA! 🙂

paolo41,

Ebbene si, un terzo della crescita teutonica è dovuta all’Euro. Scusate se è poco…

gremlin
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 11:16

paolo41,

ma guarda che le palle sul tavolo è almeno da tre anni che le mettiamo, ad esempio: la crisi non esiste e se esiste l’Italia sarà la prima ad uscirne… :mrgreen:

e che palle…

Scritto il 21 Ottobre 2011 at 11:21

CRISI? Ma quale crisi! La crisi non esiste! E’ solo una moda del momento dire che c’è crisi. In realtà siamo in pieno big bank economico!

Scritto il 21 Ottobre 2011 at 11:31

paolo41,

Sicuro….. era proprio a quello che mi riferivo….

maurobs
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 12:29

Dream scusa ora il link funziona ma non funziano quelli di matta e tuo all’interno, si legge solo(e digli poco) quello di Gremlin…..

candlestick
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 13:37

guardate un po’ che consapevolezza inizia a prendere campo…
qualcosa a cui io faccio riferimento da tempo… leggetevi questo link…

http://www.wallstreetitalia.com/article/1241904/economia-e-societa/le-comode-menzogne-sulla-crisi-globale.aspx

bhuahah… discutibile e affascinante per il sottoscritto.

gainhunter
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 13:53

“First, when debt rises faster than economic output (as it has been doing in recent years), higher government debt implies more state interference in the economy and higher taxes in the future. ”

E si arriva alla variazione nel tempo del debt/gdp, dove l’Italia è messa molto bene. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.
(A scanso di equivoci, il merito è degli italiani che lavorano, nonostante gli ostacoli politica + europa)

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