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GUERRA UCRAINA: chi paga il prezzo più salato?

Scritto il alle 07:45 da Danilo DT

Vorrei sottolineare e allo stesso tempo riprendere una questione già discussa in passato e che per molti è ancora poco chiara. Ovvero la natura dell’inflazione che sta imperversando soprattutto in Europa.
Voi tutti avete ben presente come si sta muovendo il tasso inflazione e le dinamiche a livello macroeconomico e monetario (sponda “banche centrali”) che stanno accadendo. Ma attenzione, occorre distinguere quanto accade in Europa rispetto anche alla situazione Usa che si può gestire in modo (apparentemente) più agile.

Aumento inflazione: le cause originarie

Premessa: l’aumento dell’inflazione è stato originato dall’improvviso riavvio dell’attività economica post pandemia. L’offerta ha faticato a tenere il passo con le mutevoli esplosioni della domanda in tutti i settori. La supply chain ha fatto il resto.
A peggiorare ulteriormente la situazione è stata poi l’invasione russa dell’Ucraina che ha aggiunto un classico shock dell’offerta, facendo salire l’inflazione e danneggiando l’attività economica oltremodo. Quindi, se già prima la situazione stava diventando difficile, oggi il quadro si è ulteriormente complicato.

E poi ovviamente, per noi europei (italiani in primis!) le problematiche con gli approvvigionamenti russi si sono aggiunti a una crisi energetica già preesistente. Il risultato è decisamente preoccupante, e tutti lo stiamo toccando con mano: l’aumento dei prezzi dell’energia oggi contribuisce in modo determinante sul potere d’acquisto dei consumatori.

Ma non fossilizziamoci solo al gas e al petrolio russo. Ragioniamo su altri aspetti ancora più drammatici, ovvero all’impatto su altre commodities. Le ridotte esportazioni di cibo e di fertilizzanti dalla Russia e dall’Ucraina hanno creato un problema non indifferente su quello che è l’approvvigionamento alimentare e la coltivazione delle terre, visto che i costi dei fertilizzanti sono diventati insostenibili e il prezzo del diesel (per le macchine agricole) mette ulteriore pressione su prezzi e filiera produttiva.

Prezzi alla produzione: USA vs UE

Dati dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura: i prezzi alimentari mondiali sono saliti del 13% nel solo mese di marzo, mettendo a nudo una criticità importante. L’inflazione alimentare rischia di diventare il fattore più importante, sia per i mercati sviluppati che per quelli in via di sviluppo.

«Siamo nel mezzo di una pesantissima crisi alimentare mondiale che si aggrava ogni giorno che passa». Jeffrey Sachs, classe 1954, docente alla Columbia di New York e presidente del gruppo di lavoro sullo sviluppo sostenibile dell’Onu (…) Ora definisce «ripugnante, crudele e sacrilega, proprio come dice Papa Francesco» l’invasione dell’Ucraina, ma è anche convinto che «la ricerca della pace è la necessità più urgente visto che decine di Paesi dipendono dalle forniture russe e ucraine di grano, avena, mais, fertilizzanti, oltre che idrocarburi, e non possono più farne a meno». [Source

Ma aspettate, perché per scatenare la “tempesta perfetta” ci mette anche i mutamenti climatici. Infatti mai come oggi siamo in preda a fenomeni atmosferici straordinari: alluvioni, ondate di calore, siccità, e chi più ne ha, più ne metta. E le sanzioni (altro flagello per questi territori) nei confronti di Mosca non fanno altro che esasperare i problemi per tutte quelle materie prime che sono diventate inarrivabili per chi, già prima, era in forte difficoltà.

Per i mercati emergenti, energia e cibo rappresentano in genere una quota maggiore degli indici dei prezzi al consumo (CPI). L’India è particolarmente vulnerabile, con il cibo che rappresenta oltre il 50% del paniere dell’IPC. Per molti EM è circa il 20-40% del paniere CPI, come sottolinea il grafico successivo.

Prendiamo ad esempio il solo grano… Questo altro grafico è eloquente.

Quindi, guardare la guerra “comodamente seduti” su una poltrona a New York è una cosa. Subirla in Europa e nei paesi emergenti è sicuramente diverso. Ma tanto si sa, che chi paga il prezzo più alto è sempre il più debole.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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