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GUERRA UCRAINA Atto II: un quadro voluto con prospettive complicate
Possiamo dirlo? Uscivamo da una situazione difficile post Covid, con un’inflazione da offerta e un grosso problema di liquidità che deve essere assorbita.
E in questo contesto, la Russia attacca l’Ucraina.
Crisi Ucraina: acceleratore della crisi economica
Sarà un caso? Putin stava studiando l’invasione da un bel po’ di tempo. E proprio quando l’economia si trova a dover affrontare di petto alcuni grossi problemi, la Russia decide la mossa. Il risultato è ovviamente un’ulteriore impennata dell’inflazione con le materie prime, ahimè tutte, che decollano.
MORALE: eccola li che si materializza. STAGFLAZIONE, quantomeno in Europa.
Si sperava prima in una guerra lampo, ma adesso per tutti sarà un conflitto lungo e logorante. Con un esito forse scontato. La Russia che comunque vincerà qualcosa sul campo e che pagherà restando isolata forse per molto tempo.
E se ci pensate bene, in questi giorni non si fa altro che parlare delle sanzioni nei confronti della Russia. Ma signori. Aprite gli occhi e ragionate sulle pesantissime sanzioni che ci stanno accollando OGGI a noi europei. La Cina e gli USA, alla fine, dal punto di vista economico, subiranno una minima parte di quanto pagheremo noi europei.
I mercato ovviamente prendono posizione e gli outflow su Europa e finanziari sono notevoli.
Oro chiaramente comprato, Dollaro valuta rifugio per antonomasia anche per logiche di politica monetaria, visto che è remota una presa di posizione della BCE in uno scenario cosi complicato.
E poi…. E poi c’è la Cina
Il terzo incomodo che può diventare la vera chiave di soluzione. Una situazione che quindi potrebbe dare alla Cina un potere diplomatico mai visto nella storia. Immaginatevi la Cina che fa da paciere dei popoli. Un paese che allo stesso tempo diventerà tra qualche anno la potenza di PIL più grande del pianeta.
Fermo restando che poi bisogna capire che farà Pechino con Taiwan. Ma questa è un’altra storia. Per il momento la Cina (se avete notato) agisce con grande prudenza, quasi studia la situazione, quasi senza offendere i suoi partner (Russia) ma allo stesso tempo prendendo le distanze da loro.
E adesso che succede?
Fino ad ora si è parlato forse di “ovvietà”.
Ma la verità è che difficile fare, ovviamente, previsioni. Il problema vero è che gli effetti della guerra hanno generato dei disequilibri che si sistemeranno con grande difficoltà e non nel breve. Ma il sistema riuscirà ad “incassare” ancora una volta?
In primis la politica monetaria può far poco.
Ci sono fabbriche che non possono pagare le bollette energetiche. Ci sono allevatori che non possono più permettersi il mangime per il bestiame. Ci sono Beni che non possono essere acquistati per carenza di materie prime. Ci sono prezzi che subiranno una forte impennata al rialzo perché chi produce “non ci sta più dentro”.
E tutto questo cosa comporterà per l’economia, per le aziende e i loro bilanci, per le banche, per le famiglie e per i consumi?
Quantomeno questo è lo scenario italiano ed europeo (come detto prima, meno in USA e Cina) ma non sottovalutatelo perché sale e salirà ancora l’inflazione, mentre scenderà il PIL (per i motivi sopra descritti).
A casa mia questa si chiama STAGLAZIONE. Certo, legata anche a problemi geopolitici ma se saranno effettivamente NON di breve periodo, sarà un disastro.
BCE con le mani legate, FED put non ancora necessaria
Ciò che preoccupa è che noi non possiamo che subire passivamente e ben poco si può fare. Certo, la politica fiscale potrebbe aiutare (immaginate una defiscalizzazione monstre) ma non è certo risolutiva.
La BCE è inchiodata e al massimo tarderà il blocco degli acquisti. La FED aumenterà i tassi meno del previsto e non metterà in campo la FED put (come già ho scritto) fino a quando non sarà necessario, diciamo in area 3800-4000 punti.
In tutto questo sarà interessante (si fa per dire…) capire come verranno rivisti al ribasso gli utili aziendali, con conseguente “repricing” in borsa.
Ecco perché è meglio scegliere nel mondo equity la QUALITA’ ora come non mai, proprio per cercare di limare il più possibile il rischio repricing.
STAY TUNED!
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Consideralo come un salvagente che in casi estremi viene utilizzato dalla FED.
La FED put nasce com “Greenspan Put” e si chiama così perchè dovrebbe fungere come un’opzione PUT, ovvero proteggere dalle perdite.
La FED put non implicava una strategia di trading concreta, quindi non c’è modo di misurare quantitativamente l’efficacia di un tale concetto. Filosofia? Forward giudance? Cosa altro?
La FED put è quindi innanzitutto un concetto dove la FED prende atto della criticità del sistema e convince gli operatori che farà qualsiasi cosa per sostenere i mercati.
Ecco, io la FED put la interpreto così
allora noi abbiamo sperimentato la draghi -put whatever it takes allora ha funzionato fra un po’ ne serve un altra mi sa……
esatto, ma quella era per salvare l’Euro. Per noi ci va secondo me la Miracle Put
ma una definizione di fed put? se mi è concesso….