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GAP PENSIONISTICO: sistema globale A RISCHIO IMPLOSIONE
Il problema del gap pensionistico è sicuramente importante. Ma siamo onesti. Quanto è sottovalutato? E soprattutto perché è così importante sapere, oggi più che mai, quando si andrà in pensione, ma soprattutto quanto si percepirà di assegno pensionistico?
La maggior parte della popolazione pensa che il sistema pensionistico pubblico (INPS) sarà in grado di coprire l’80% dell’ultima retribuzione.
Ma per favore… La matematica non è un’opinione. E di conseguenza occorre valutare seriamente come intervenire per colmare il proprio gap pensionistico e porre in essere un’attenta pianificazione previdenziale. Ma non voglio in questa sede finire in un ginepraio che mi creerebbe non pochi problemi. Preferisco focalizzarsi su uno dei tanti problemi.
Ho avuto modo di leggere questo REPORT del WEF.
Il titolo del report recita così: “We’ll Live to 100 – How Can We Afford It?”
Ovviamente si tratta del problema demografico. E di come la pensione potrà “coprire” il nostro domani. Ma il problema non è solo per l’Italia. E’ una questione globale. Vi consiglio di leggere il report per acquisire la giusta consapevolezza del problema. Vi riporto solo un grafico, quello che è emblematico.
Il gap continua a crescere, occorre intervenire. Ma non lo deve fare il Governo, lo dobbiamo fare noi. La previdenza si basa su tre pilastri:
1. Pensione del primo pilastro fornita dal governo
2. Pensione del datore di lavoro (settore pubblico o privato)
3. Risparmio individuale
Più passa il tempo e più il TERZO pilastro sarà fondamentale. Ma non dobbiamo pensarci QUANDO ci sarà la pensione. Il terzo pilastro si costruisce col tempo, partendo da…ORA! Perché mi sembra chiaro. Il sistema NON regge.
STAY TUNED!
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Amico mio, questi discorsi ce li siamo già fatti in passato. Se siamo in queste condizioni dobbiamo ringraziare 40 anni di governo infame e ladro che ha demolito un paese. Guarda… se mi fermo a pensare mi viene una rabbia che non ti dico , anche alla luce di chi abbiamo DELEGATO DEMOCRATICAMENTE a guidare questo stato. MI fermo qui che è meglio…
IL GOVERNO AVREBBE DOVUTO (sarebbe ancora in tempo) emanare leggi che agevolano il risparmio collettivo ed individuale nei fondi pensione, cioe’ zero aliquote di tassazione per chi li conserva oltre 20 anni, e nessuna ritenuta al momento del riscatto…altro che i pannicelli attuali……che sono solo fumo negli occhi… come ad es i PIR chi se li fuma???
Caro DT,
dando per scontato che hai ragione, con l’attuale inumano (si badi bene: non iniquo, ma inumano e immorale) sistema di prelievo fiscale, che ti espropria di oltre il 65% dei tuoi introiti (IRPEF, contributi INPS, IVA e bolli fra poco anche sulla carta igienica…) cosa pensi di poter destinare al futuro?
Siamo all’eterno dilemma dell’uovo oggi o la gallina domani…
Vuoi risparmiare, o dare in gestione, quel poco che rimane per mangiare domani (mangiare, vestire te e figli, mandarli a scuola e fare qualche piccola opera di manutenzione domestica o qualche giorno di meritate ferie)?
Se nel contempo riesci anche a mangiare oggi…
Pare che in questo bel Paese non sia più possibile e che 5 milioni di poveri (sui 60 milioni di popolazione residente) siano oramai acclarati e spia lampeggiante della realtà.
Tutto vero e sacrosanto il tuo richiamo, ma con quali soldi?
Quelli della tanto vituperata generazione venuta prima di noi?
Il patrimonio dei genitori e dei nonni è già stato dai più intaccato…
il bello (si fa per dire…) arriverà quando anche quei risparmi saranno stati consumati…