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FLASH: costi alla produzione. Italia a +41.8% su base annua. FOLLIA!
Il dato appena è uscito ha creato sgomento perché è ingiustificabile. Come è possibile che il PPI (indice dei prezzi alla produzione) in Italia aumenti YTD (da inizio anno) del +41.8%?
Ovvio, sulla dinamica dei prezzi alla produzione dell’industria continuano a pesare i rialzi sul mercato interno dei prezzi della fornitura di energia elettrica e gas. Però al netto dell’energia è evidente che la crescita tendenziale dei prezzi resta molto sostenuta sia sul mercato interno sia su quello estero. In primis sono da segnalare l’impressionante dei prezzi per industrie alimentari, bevande e tabacco. Oltre ovviamente al settore edile e delle costruzioni, condizionato come sempre dal 110% che ha comportato aumenti ingiustificati dei prezzi.
A settembre 2022 i prezzi alla produzione dell’industria aumentano del 2,8% su base mensile e del 41,8% su base annua (era +40,1% ad agosto).Sul mercato interno i prezzi crescono del 3,5% rispetto ad agosto e del 53,0% su base annua (da +50,5% del mese precedente).
Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano un incremento molto meno marcato sia a livello congiunturale (+0,8%) sia a livello tendenziale (+12,6%).Sul mercato estero la crescita congiunturale dei prezzi è modesta (+0,3%), sintesi di incrementi contenuti per entrambe le aree, euro (+0,2%) e non euro (+0,4%); su base annua, i prezzi crescono dell’11,9% (+11,4% area euro, +12,3% area non euro). (…) [Source]
Il grafico del PPI Italiano è impressionante. La domanda è d’obbligo. Quanto è giustificabile questa impennata dei prezzi tenendo conto delle condizioni attuali? Quanto è invece è legato a ingiustificabili situazioni di comodo, ovvero rialzi ingiustificati solo perché “tanto sale tutto”?
Pensateci
STAY TUNED!
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Si giustifica solo con il fatto che questa è l’Italia, un Paese dove il problema più grave che impedisce un pieno sviluppo economico è il fatto di non poter pagare in contanti fino a € 10.000,00.