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FIRE and GUNS! Benzina sul fuoco e pistole fumanti
Fermi tutti.
Questa è la settimana della FED. E dopo mesi di attesa do’ per scontato il rialzo di 25bp, visto (questa è l’unica verità) il rischio di surriscaldamento dell’economia americana. La Yellen mira ad evitare questo scenario e quindi un aumento dei tassi di interesse deve essere inteso proprio in questa direzione. E anche per creare un po’ di “serbatoio di operatività” per il futuro, quando l’economia americana magari si troverà un po’ in difficoltà e la FED potrà, quindi, nuovamente intervenire sul mercato tagliando i tassi.
Inoltre sempre il 15 marzo ci sarà un importante test elettorale in Olanda. Non si mette in discussione nulla in particolare, ma questo voto servirà sopratutto per tastare il polso del movimento “Antieuropeista”.
E poi ancora in ambito di banche centrali, il giorno 16 marzo ci saranno i meeting di BOJ (Giappone), BOE (UK) e SSBN (Svizzera).
Non mi aspetto terremoti ma di certo, sopratutto dalla BOE, qualche parola in ottica di Brexit, visto che la May sembra intenzionata a far partire l’articolo 50 già nei prossimi giorni.
(…)“It will definitely be this week or next week or the week after.”
After much speculation about the exact timing of when the government will trigger Britain’s two-year exit from the European Union, Liam Fox’s comments on Sunday will do little to quell the rumours.
The international trade secretary refused to go further than Theresa May’s long-trailed commitment that article 50 will be issued before the end of March, despite reports that the EU could be served notice as early as Tuesday. (Guardian)
Ma tutto questo rientra nella “quasi normalità”. A dire il vero c’è ben dell’altro che mi interessa e che deve essere BEN monitorato.
Torniamo a parlare di Donald Trump. Si, perchè il presidente americano presenta questa settimana il budget 2018 che dovrebbe includere lo storico aumento della spesa militare e il taglio dei fondi a varie agenzie. Un budget che poi potrebbe fare chiarezza anche su certi aspetti fiscali che al momento non hanno ancora trovato una concreta applicazione e conferma da parte dell’amministrazione Trump. E poi giovedì sarà il giorno del debt ceiling. Previsti nuovi livelli di massimo per il debito USA, sicuramente oltre i 20.000.000.000.000 USD,.
“Questo è un messaggio al mondo, in questi tempi così pericolosi, sulla forza e la determinazione dell’America”. Così Donald Trump ha commentato la sua decisione di aumentare il budget militare americano. “Dobbiamo avere gli strumenti da usare come deterrente contro la guerra, e se chiamati a combattere fare una sola cosa: vincere. Dobbiamo vincere, dobbiamo tornare a vincere di nuovo le guerre. Oggi non le vinciamo più, non combattiamo per vincere” (Source)
Quindi di benzina sul fuoco, potenzialmente ce n’è di nuovo tanta. E come spesso è accaduto negli ultimi mesi, il mercato ormai percepisce questi rischi in modo diverso e poi…tanto non succede mai nulla, vero? Si, vero, e il sistema sta lavorando per continuare serenamente a vivere di questi sogni. Ma attenzione che qualcuno sta lavorando per l’operazione “Pistola fumante”.
Sen. John McCain suggested Sunday “there’s a lot of shoes to drop” once more information is known about President Donald Trump and his associates’ ties to Russia.
In an interview with Jake Tapper on CNN’s “State of the Union,” McCain said he was troubled by a number of things involving Russia, including the Republican Party removing from its official platform a call to provide defensive weapons to Ukraine. (Politico)
Insomma, si sta lavorando sul lato dell’impeachment. Ovvio, anche in questo caso tutto filerà liscio. Intanto io vi ho messo sul tavolo un po’ di cosine che potrete valutare serenamente a livello culturale. La benzina delle banche centrali che potrà essere buttata sul fuoco dei mercati finanziari, ma anche la spasmodica ricerca della “pistola fumante” che possa far saltare quanto prima l’amministrazione Trump.
PS: non vi ho parlato dell’ipotesi #Scotexit e del possibile nuovo referendum. Stavolta per USCIRE dall’UK e chiedere l’adesione all’Euro. I tempi non sono brevi ma di certo sarà una tematica che ci potrebbe tenere compagnia per un bel po’.
La Gran Bretagna è pronta a imboccare la strada dell’uscita dall’Ue, ma la Scozia non ci sta e si aggrappa all’idea di poter uscire semmai dal regno ipotizzando un referendum bis sulla secessione fra il 2018 e il 2019. È un gioco di specchi quello che si consuma in un giorno storico per l’isola, segnato dall’ultimo giro di giostra parlamentare prima del grande “passo” verso la Brexit: una sfida da vincere per il governo Tory di Londra; un salto nel buio da evitare (se si potrà) per quello indipendentista d’Edimburgo. (Source)
Come vedete tanti argomenti, tante tematiche. Ma non chiedetemi come avrà a finire, tanto nessuno ve lo potrà dire con certezza. Ora.
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