FERRARI approda a Piazza Affari. Target Price e prospettive
La casa di Maranello si quota anche a Piazza Affari, dopo aver esordito a Wall Street del 2015. Dopo una partenza a singhiozzi, restano per il titolo Ferrari interessanti prospettive.
Ieri è stato il giorno dell’approdo in borsa del titolo Ferrari. un esordio in sordina vista la debolezza dei mercati a seguito dell’indica Chicago PMI prima e del PMI manifatturiero cinese poi.
La chiusura del titolo del cavallino rampante ha registrato comunque un +0,53% a 43,67 euro, fecendo sicuramente meglio del listino e scostandosi poco da come avevano terminato l’anno a Wall Street.
E tutto questo quando è accaduto? In concomitanza con una delle sedute che dovevano entrare nella storia della borsa italiana, ovvero nel giorno che ha segnato la quotazione a Piazza Affari del titolo Ferrari.
L’operazione di per sé era già stata vista sul listino americano , quando il giorno 21 ottobre venne quotato a Wall Street il 10% della società.
Già su questo sito ho parlato della valutazione di quell’operazione. Ovviamente occorre fare un “refresh” per capire lo stato attuale delle cose.
Tanto per cominciare, il 2016 ha portato lo “spit azionario”, con cui i vecchi azionisti FCA hanno avuto delle azioni Ferrari, grazie appunto ad uno scorporo.
Il rapporto di assegnazione è stato pari ad nr. 1 azione Ferrari N.V. ogni azione FCA. Questa operazione dovrebbe essere quindi considerata quasi neutrale per l’azionista di FCA, in quanto lo stesso si ritroverebbe con una nuova partecipazione direttamente in Ferrari, ma allo stesso tempo con un valore in FCA decisamente diminuito.
La seduta di borsa profondamente negativa ha poi complicato un po’ tutti i calcoli e le logiche.
Ma andiamo al dunque.
Ferrari rappresenta un buona buona occasione di investimento oppure rischia di essere una bufala?
Per continuare a leggere questo articolo, vi rimando al post che ho redatto per gli amici di Automotive Space.
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