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Borsa Milano tenta il rimbalzo sul supporto. Analisi e target Piazza Affari
Guest post: Trading Room #50, analisi tecnica dell’indice FTSE MIB e di azioni italiane.
Il nostro indice si sta tenendo aggrappato con unghie e denti ad area 14.000 e questo è un timido segnale positivo. La chiusura di venerdì scorso, 20 aprile, a 14.400 punti e la pista ciclica in leggerissima divergenza rialzista mi fanno sperare nella realizzazione di un piccolo doppio minimo il cui supporto è a 14.100 punti circa. In sostanza, se nel corso delle prime sedute dell’ottava non dovessero esserci cedimenti clamorosi di questo livello dovuti a notizie macro economiche poco confortanti possiamo sperare che l’eccesso di ipervenduto di queste ultime settimane possa essere un po’ riassorbito anche se, ovviamente, non si tratterà certo di inversione di tendenza ma della possibilità di provare a chiudere posizioni long in perdita a prezzi migliori perché il trend, almeno fino a quando non supereremo di slancio 15000 punti resta negativo.
Su Unicredit è sintomatico della assoluta situazione d’incertezza che c’è sul titolo la sequenza quasi perfettamente alternata di candele nere, bianche e doji che ballano sul supporto di area 2,95€ La resistenza è posta a 3,26€ e questi due valori delimitano il box laterale in cui è racchiuso il titolo. Come sempre, in queste situazioni, occorre attendere da che parte ci sarà l’uscita dei corsi per prendere posizione. “Prevederlo” a priori è impossibile.
Per quel che riguarda IntesaSanPaolo invece, possiamo vedere come l’area importante per sperare in uno stop della discesa dei corsi sia il supporto a 1,12€ Per ben 4 volte, nel corso delle ultime due ottave, questo livello ha fermato la discesa dei prezzi per cui è un valore che il mercato “sente”. Se dovesse cedere non avrei esitazioni a mettermi short. Al rialzo invece, aspetterei con pazienza l’eventuale rottura di 1,25€
Per quel che riguarda Fiat Auto la situazione è pesantoccia. Lo scorso 19 aprile il titolo ha dato un chiaro segnale short e, al momento, la situazione è intatta, trend al ribasso e target area 3,45€. A seguire 3,28€ Abbiamo un discreto livello supportivo a 3,702€ ma se dovesse rimbalzare da tale valore ritengo che la cosa servirà solo per rientrare successivamente al ribasso a prezzi più convenienti.
Fiat industrial nega pesantemente il segnale rialzista dato il 17 aprile scorso rientrando sotto la vecchia resistenza posta a 8,455€ Il trend, quindi, ritorna laterale per cui meglio lasciarla al suo destino, per ora.
La tendenza primaria di Pirelli è indubbiamente al rialzo. La figura tecnica che si sta consolidando ultimamente è un triangolo, sostanzialmente lateralità. Se la base di questo triangolo, posta a 8,55€ dovesse tenere si potrebbe tentare un acquisto che potrebbe essere incrementato al confermato break out di 9,13€
Nella seduta di venerdì scorso, 20 aprile, Finmeccanica perde l’importantissimo supporto posto a 3,305€. Tuttavia il break down non è stato “decisissimo”. La seduta s’è confermata come un hammer sporco e i volumi non sono stati altissimi per cui le probabilità che si tratti di una falsa rottura sono elevate. Attenderei, di conseguenza, eventuali conferme prima di aprire posizioni ribassiste.
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Domanda insolente: non sfiora il dubbio che in un mercato mobiliare dove il tempo di possesso medio di un titolo è inferiore a 20 secondi e oltre il 70% degli scambi è realizzato da computer (dato destinato a convergere esponenzialmente verso il 100%) non ha alcun senso cercare supporti e resistenze ? Questi mitici numeri sono da sempre nelle mente degli analisti il cui comportamento di massa ne determina l’effettivo realizzarsi. Oggi gli analisti non ci sono più. Sono algoritmi adattativi (nel senso che i più sofisticati si adattano all’ambiente analizzato auto modificandosi). I mercati finanziari non esistono più, l’analisi tecnica non ha più alcun fondamento. Siamo nell’euro dei super computer, di Neuromante, il mondo di Dick e di Gibson è già qui.
E c’è di più. Gli enti che controllano questi algoritmi e dai quali in un certo modo sono ormai controllati, creano denaro non lo devono prendere a prestito. La creazione di denaro avviene in tre modi:
1) riserve da parte delle banche centrali, ovvero un monopolio pubblico (o supposto tale)
2) come credito (e quindi debito) da parte del sistema finanziario e che rappresenta in essenza una promessa di pagamento
3) derivati, controllati al 95% da 5 banche. I derivati SONO denaro in quanto promessa di diventare credito e quindi a cascata…
Il rapporto è grosso modo 1, 10, 100. Quindi 5 enti che possiedono la facoltà di creare almeno 100 volte più denaro del monopolio pubblico e che possiedono le piattaforme informatiche più sofisticate sono nello stessa arena chiamata mercato dove eserciti di pazzi cercano resistenze e supporti…
Il mondo è cambiato.
Ciao John,bentornato l’ultimo tuo commento diceva che andavi a farti un giro in mountainbike per fortuna non hai forato. Scusa ma le banche centrali( punto 1) non sono in mano privata? Almeno bankitalia lo è da quando lo stato ha venduto le tre bin.
Alberto, che ne dici di un breve aggiornamento, anche nei commenti, dell’articolo (basta anche solo l’indice): i supporti sono stati rotti, quali potrebbero essere gli obbiettivi naturali (termine made in gremlin) del ribasso?
noi trader per gioco e per professione pensiamo di essere meglio dei giocatori d’azzardo, abbiamo i pattern frattali, la numerologia di fibonacci, l’analisi ciclica, le congiunzioni astrali e gli stereotipi comportamentali del parco buoi, sappiamo anche che gli algoritmi adattativi tendono a stravolgere le nostre visioni e soprattutto che l’analisi tecnica non è una scienza, ma ci piace ugualmente
potrebbe anche essere l’unica cosa che sappiamo fare
abbi pietà, non giudicarci troppo severamente…
hi hi hi … of course ….
se lo si prende come un gioco sapendo che è truccato…
premesso che il mib non ha nè anima ne corpo, ovvero è bandieruola al vento, due punti di riferimento (non definibili come supporti) li trovi sui minimi dell’autunno scorso ma secondo me non valgono assolutamente nulla
il terzo punto su cui possiamo anche riporre un minimo di speranza di rimbalzo è 12300 bottom 2009
i supporti vanno cercati sul dax e da lì traslati al mib applicando un coefficiente di amplificazione soggettivo ma che deve essere obbligatoriamente >1
Nessun giro in mtb. Sono a Kathmandu, appena rientrato da un giro di 18 giorni e tra poco riparto per una spedizione di 4 settimane. Ho acceso il computer x leggere qualche e-mail ed ecco che vedo il mib a -15% rispetto quando sono partito. Sorpresa = zero. In altri post ho più volte scritto che vedo il mib inevitabilmente sotto 10.000 entro la fine del 2013 in corrispondenza a minimi di tutti gli altri indici a meno che intervengano massicci interventi da parte delle banche centrali il che sposterebbe in avanti di qualche mese il giorno X nel contempo abbassando ancora di più il valore di minimo a a parità di valore di acquisto della moneta. Quando un sistema economico basato sul debito supera un certo livello di debito aggregato, niente e nessuno lo può riportare in vita. Dopo che il debito verrà ristrutturato e lo S&P sarà giunto al suo valore di arrivo sotto 700 possiamo parlare di un nuovo ciclo (forse).
Per le banche centrali, guarda la rete è piena di siti complottisti e probabilmente anche in questo blog ci sono lettori fanaticamente attratti da tesi complottiste. In realtà le informazioni corrette ci sono a partire dagli statuti della banche centrali stesse che nessuno legge perchè è molto più divertente e soprattutto tranquillizzante immaginare che da qualche parte un gruppo di massoni sta soggiogando il mondo così che liberandosi di questi ultimi, pace prosperità e bla bla bla… Troppo facile, troppo semplice e quindi mi astengo da questo gioco, le informazione corrette le ho.
Ciao,divertiti e non so perchè immaginavo che eri da quelle parti,forse in ricordo di una replica ad un certo trandafill che da quelle parti di certo non troverai. Sono curioso vai su qualche vetta? Buona meditazione e goditi la natura anche per me.
…e soprattutto fa molto più notizia. I complottisti alla fine cercano il capro espiatorio, e quindi puntano il dito su un qualcuno o un qualcosa dandogli la colpa di tutto.
Ma come abbiamo scritto miliardi di volte, qui non si tratta di complotti, ma di qualcosa leggermente più profonodo, radicato e difficilmente gestibile. Non vi pare?
🙂
A presto John! Fai il bravino!
@Daino: ciao! prometto un aggironamento del post spero domani…sono un pò preso…perdonami. Comq Grem ha risposto egregiamente per il mib 🙂
AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!
mala tempora currunt