EUROZONA: i quattro scenari possibili

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

Domande non banale e molto comuni: che cosa accadrà all’Euro? Che fine farà l’Eurozona? Quale sarà il destino dei PIIGS?

Domande a cui ovviamente non possiamo rispondere con pragmatica certezza, ma che possiamo come sempre discutere insieme. E sia ben chiaro, nessuno in questa crisi ha la più vaga certezza in tasca. Si conoscono solo i grandi limiti e le enormi lacune in quanto è stato fatto (o forse nemmeno quelli) mentre le soluzioni sono quantomeno complesse, essendo la coperta molto corta. La guerra ovviamente è tra le due parole chiave di questa crisi: crescita ed austerity. E possibile conciliare questi due elementi? Per certi versi è un po’ come mettere insieme il diavolo e l’acqua santa. Però occorre trovare dei compromessi e cercare di far convivere le più difficili realtà. La necessità ci porta a dover fare molto di più, sia in ambito di convergenza verso un’Unione Europea più vera e forte, e sia in ambito di politica fiscale.

La nota banca d’affari Morgan Stanley prova a tracciare un quadro con quattro scenari a cui potremmo assistere nei prossimi anni, aventi per oggetto appunto politica fiscale e convergenza. Il risultato è senza dubbio interessare.

Come potete ben capire, lo scenario migliore è quello a) ovvero rappresentato dall’Unione Fiscale e dalla convergenza economica, tanto che MS lo definisce lo scenario della “Rinascita Europea”. Inutile dire che il tutto deve passare da un maggior permissivismo tedesco e, permettetemi, da un cambio di mentalità. Dalla promiscuità politica ed economica dell’Eurozona attuale, ad un modello molto più somigliante agli USA, quindi un modello Euro-federale.

Lo scenario invece peggiore è quello b), quello del divorzio totale. Ovvio il break up dell’Euro, massima frammentazione delle economie, saltano le riforme, saltano gli accordi, salta l’Euro. Conseguenze difficilmente ipotizzabili per noi e per il sistema.

E poi ci sono le cosiddette “vie di mezzo”. La prima è quella che MS chiama “Matrimonio all’italiana”, contrassegnato con la lettera c) dove con una certa convergenza fiscale, restano in piedi forti squilibri economici. Per farla breve, uno scenario che diventa simile proprio alla nostra Italia, con un Nord ricco e solido, ed un Sud in perenne difficoltà sociale ed economica.

Infine lo scenario “di mezzo” d) in cui non si raggiunge un’integrazione fiscale ma si proseguirà con la politica di austerity, con forti sacrifici per i cittadini. L’Euro quindi non salta ma con l’aiuto della BCE, si trovano compromessi e soluzioni NON definitive.

Quale di questi 4 scenari possiamo considerare il più probabile per i prossimi 4 anni? Molto probabilmente (secondo MS) lo scenario più probabile è quello d), proprio come siamo indirizzati oggi. Le conseguenze sarebbe evidenti. Mercati molto nervosi e volatili e soprattutto tensioni sociali che aumentano a dismisura con instabilità non solo economica ma anche politica.

Certo, chiedere lo scenario a) è forse troppo. Intanto sarebbe meglio evitare lo scenario d) (secondo me) perché eccessivamente traumatico in un momento storico, economico e sociale già così debole e traumatizzato. Personalmente troverei già molto soddisfacente lo scenario c), il “matrimonio all’Italiana”.
Non rappresenterà delle soluzioni definitive, ma almeno mette delle basi su cui lavorare, negli anni a venire, al fine di raggiungere il target: vera Unione Europea? Non necessariamente. Il mio target è quello di avere un futuro sereno. Tutto qui.

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6 commenti Commenta
mattia06
Scritto il 10 Maggio 2012 at 10:58

Intanto la realtà dei fatti, Italiana, è questa:
http://it.finance.yahoo.com/notizie/morire-di-crisi–allarme-suicidi.html

rulloclash
Scritto il 10 Maggio 2012 at 11:40

Target che condivido

andrea.mensa
Scritto il 10 Maggio 2012 at 12:31

io credo che per poter ipotizzare il futuro occorrerebbe conoscere il presente.
senza offesa per nessuno mi pare che manchi il dato più importante visto che tutte le azioni fatte sinora per grecia, portogallo, irlanda, e sicuramente spagna e/o italia non sono misure atte a risolvere la crisi in cui siamo entrati ( e non solo in europa) ma , come sovente si scrive, atte a “comprare tempo” a costo di peggiorare la situazione.
Allora , appunto, la domanda senza risposta è “comprare tempo in vista di cosa ?”.
senza sapere cosa sanno i nostri “piloti” monetari, il cercare di ipotizzare il futuro mi sembra un esercizio completamente inutile, come cercare di determinare il sesso degli angeli, visto che non li reputo ne tutti stupidi, ne tutti completamente incompetenti, resta solo la possibilità che loro conoscano qualcosa di determinante, futuro, che noi non conosciamo.

andrea.mensa
Scritto il 10 Maggio 2012 at 12:33

ps. …….. e ovviamente non ci viene detto !

kry
Scritto il 10 Maggio 2012 at 15:54

andrea.mensa@finanza,

Come potrebbe essere che la tua idea venga condivisa dalla maggioranza e i piloti del futuro non conoscano proprio nulla, e ovviamente non ci viene detto.

perplessa
Scritto il 10 Maggio 2012 at 23:57

kry@finanza,

i piloti hanno altri obbiettivi, è evidente!

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