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E se falliscono queste banche?

Scritto il alle 14:44 da Danilo DT

banche-londra

Too big to fail.


Questa frase è stata di moda subito dopo il grande default di Lehman Brothers che, di per sé, ha segnato profondamente non solo la crisi finanziaria del secolo, ma anche il modo con cui si è combattuta. Un vero crocevia che passerà alla storia come il default di cui più si è pentiti di sempre.

Dopo il fallimento di Lehman Brothers, si diceva che le banche USA ed europee avevano delle dimensioni troppo grandi per essere fatte fallire, e all’occorrenza si interveniva con la nazionalizzazione.

E fu così che molti Stati sono entrati nel capitale delle banche. Il pensiero mi va subito al sistema bancario inglese, che è stato protagonista di un bailout della Regina senza precedenti. Ma poi anche ING, Fortis, Dexia e via via tutte le altre.
Su quel blog che rappresenta una miniera incredibile ed alternativa di dati di matrice americana che raggiunto in poco tempo una popolarità incredibile, vista anche la qualità e la “pesantezza” degli scoop pubblicati, ZeroHedge,  è stato pubblicato un grafico. Un grafico che ci vuol dire una cosa molto importante.

Noi siamo tutti qui a preoccuparci del debito pubblico, del rischio default degli Stati in Europa. Ma…se per caso qualche grossa banca europea dovesse rischiare il default, potrebbero i governi correre in aiuto a questi istituti di credito? Oppure, essendo veramente Too Big to fail, gli Stati non avrebbero la forza e la possibilità di salvarli?

Too big to bailout!

rapporto-asset-pil-banche-europa

L’articolo di ZH,  mette in chiara evidenza questa situazione.

Dal grafico sopra esposto, potete notare che un default di un istituto bancario è addirittura più pericoloso del default di uno Stato in quanto l’effetto domino che ne deriverebbe, potrebbe essere devastante.
Inoltre veramente clamoroso il rapporto tra gli assets delle Big Banks e il PIL del paese di appartenenza.

Belgio – Dexia: 180% del PIL
Francia – BNP Paribas, Credit Agricole, SocGen: 237% del PIL
Germania – Deutsche Bank: 84% (manca però secondo me un cenno a Commerzbank)
Italia – Unicredit, Intesa Sanpaolo: 101%
Paesi Bassi – Fortis: 155%
Spagna – Banco Santander: 92% (manca un cenno su BBVA)
Svizzera – UBS, Credit Suisse: 594 % !!!!
Regno Unito – RBS, Barclays, HSBC: 337%
USA – JP Morgan, Citigroup, Bank of America, Wells Fargo e Fannie: appena il 56% del PIL.

Attenzione a questo ultimo dato. Cosa potrebbe voler dire? Quanto vado dicendo da MESI. Il sistema bancario USA è oggi ben più sicuro di quello europeo (ZH esclude gli hedge funds, tra cui ironicamente Goldman Sachs che considera come tale). Inoltre voglio mettere ben in chiaro uan cosa: lungi da me l’intenzione di fare terrorismo psicologico e dire che qeuste banche, anche solo una, fallirà. Però, a proposito dell’Effetto domino, potrebbe succedere che, in caso dell’inasprimento della nota vicenda PIIGS (Crisi Grecia e poi rischio  Crisi Portogallo, SApgna etc) qualche banca si trovi quantomeno in difficoltà.

Domanda colorita: se capitasse che in Svizzera ci fosse qualche problemino, che facciamo? Una colletta globale?

STAY TUNED!

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