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Daily Monitor 7 settembre
News e aggiornamenti in continuo dai mercati
h. 19.00 massacro concluso
Oggi alle 14.30 e un decimo di secondo i future sui bond usa e bund sono partiti a razzo, in tre minuti netti hanno annullato tutti i ribassi degli ultimi quattro giorni. Colpa dei dati sul lavoro USA largamente inferiori alle attese che hanno alimentato le attese di QE3. Non è l’ampiezza in sè del rimbalzo ma della velocità. Come se non bastasse il CBOT dove sono quotati i bond sembra che abbia avuto problemi di connessioni con alcuni broker internazionali rendendo impossibile l’operatività proprio durante il caos traderistico. Ovvio che nessuno crede alle coincidenze e alla buona fede dei padroni di Wall Street. Il dollaro USA ha perso contro tutti e quindi anche il valutario ha mostrato volatilità in aumento. Oro e argento sono decollati e anche i nostri portafogli ringraziano. L’azionario alle 14.30 ha invece corretto leggermente segno che l’Annunciazione del QE3 aveva già prodotto i suoi effetti e oggi ha prevalso la considerazione che dopo tre anni di QE, Operation Twist e salvataggi di grandi falliti, la ripresa economica negli USA è ancora utopia. Il quadro intermarket non è proprio cristallino, c’è grande nervosismo e se ci facciamo sfiorare dall’idea che il 12 settembre la Corte tedesca s’inventasse un NO o qualcosa di simile e che il 13 settembre il QE3 non verrà annunciato, allora le prospettive di mercato fra quattro sedute si trasformeranno in RISK OFF dirompente.
Intanto il nostro BTP future viene comprato con convinzione ma il grafico per ora lascia spazio ancora a molti dubbi: la trend discendente di lungo intersecando il ritracciamento a 61,8 crea un pivot di assoluto rispetto e il suo contatto dovrebbe avvenire proprio nelle prossime quattro sedute. Non sarà certo l’analisi tecnica a dirci dove andrà il btp nei prossimi mesi (sarà invece la Corte tedesca visto che Draghi ha già fatto la sua parte) comunque sarà interessante vedere gli effetti di questo setup ottenuto con un misto di grafica e di politica.
Forse non abbiamo ancora ben realizzato che siamo prossimi ad una svolta strutturale di portata pluriennale: il SI della Corte tedesca darà lunga vita all’euro e costringerà la politica italiana del futuro a sottomettersi ai vincoli del fiscal compact. E in caso di politicanti recidivi nelle loro brame di potere personale, Monti chiederà “aiuti” al FMI per rinforzare i poteri di controllo internazionali sul classico malaffare della politica italiana di sempre. Monti è sicuramente un recessivo conservatore e rispettoso di certi poteri finanziari e massoni, ma è anche nella posizione giusta per mettere fine a una classe politica corrotta e mafiosa. Però potremmo accontentarci anche di più occupazione e maggiori investimenti produttivi. Chissà se riuscirà a combinare qualcosa di buono anche per i figli della signora Maria.
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