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Dai funghi alle muffe
Animato da indomabile fervore, rilancio immantinente l’operazione “spargere ottimismo”. Questo, mentre gli ultimi funesti scossoni immobiliari sembrano aver svegliato dal loro torpore anche i media ufficiali, quelli che godono dello strano lusso di poter mentire, continuare a mentire, mentire spudoratamente, sapendo di farlo, ma comunque mantenendo intatto il loro ruolo di “mezzi d’informazione”. Infatti, a leggere certi articoli, sembra che la ripresa immobiliare sia stata un miraggio. Un abbaglio. Uno spettro buono da loro evocato, mentre la realtà, i NUMERI, pur tra revisioni e destagionalizzazioni di comodo, non hanno in questo ultimo anno mai smesso di tratteggiare una situazione decisamente differente. Non solo, moh salta fuori che anche la casa non sarebbe più un “bene rifugio” in grado da proteggere generazioni di piccoli umani dal micidiale e altrettanto artificiale drago inflattivo. Certo, il problema sono gli oggetti esistenti, il problema è la realtà. Non il sistema monetario e chi lo controlla… .
Alle 13:00 ora italiana, la Mortgage Bankers Association ha, come ogni mercoledì, pubblicato i propri indici in relazione al volume di mutui residenziali contratti o modificati settimanalmente. Visto che nel passato si è generato qualche singolare malinteso, mi permetto di ricordare a tutti che quello che viene rimbalzato dalla agenzie di tutto il mondo, è l’MBA Market Composite Index. Esso, come chiarisce bene il nome, rappresenta una qualche combinazione tra dei sottoindici. In particolare, esso risulta costituito dal Refinance Index, cioè l’indice dei rifinanziamenti, e dal Purchase Index, cioè l’indice dei mutui realmente contratti per l’acquisto di una casa. Le due cose sono evidentemente differenti e vanno utilizzate in maniera differente se si vuole ricorrere ai dati della MBA per ottenere indicazioni previsionali. Per i miei personali scopi, io mi concentro sul Purchase Index, che a sua volta è caratterizzato da altri due sottoindici. Il primo è l’MBA Conventional Purchase Appilcations e rappresenta i mutui contratti in maniera convenzionale, mentre il secondo è l’MBA Government Purchase Applications e raccoglie le informazioni relative ai mutui concessi solo grazie alle garanzie governative. Nella settimana conclusasi il 20 agosto 2010, il Purchase Index segna +0.6% rispetto alla settimana precedente. L’indice composito invece segna, al solito, un bel 4.9%. Entrambi i dati sono destagionalizzati. Se i dati di luglio sono stati drammatici ( ma presto vedremo nuove ottimistiche e avvincenti interpretazione dei dati ), dello stesso calibro saranno quelli di agosto, sempre che i vari istituti governativi americani non ci vengano a raccontare che le case ora le pagano in contanti, oro o prestazioni di quel tipo. Ancora una volta il supporto governativo risulta fondamentale, pur se in leggera contrazione a -0.97%. Incrementa quindi l’indice convenzionale, a +1.88%. Nei grafici, i concetti appena esposti.
Come molti di voi sapranno, una quantità immensa di mutui spazzatura sono finiti nei bilanci delle due GSEs ( Government Sponsored Enterprises ), aziende sponsorizzate dal governo, Fannie Mae e Freddie Mac. La prima vanta la bellezza di 3257 miliardi di dollari di debiti. La seconda arriva a 2345 miliardi. Assieme, i due cartoni animati creati e gestiti dal governo statunitense hanno qualcosa come 5602 miliardi di dollari di debito complessivo. Ora, il debito pubblico americano ammonta a 13400 ( e rotti ) miliardi di dollari. Ad esso logica vorrebbe che andassero sommati anche i debiti delle società che il governo sponsorizza. Ma grazie a Dio e al magico mondo della carta stampata e, visto che la legge è legge, non giustizia, questo non avviene. Sarebbe brutto infatti scrivere che il debito pubblico si attesta al 130% del PIL: come per la gestione del famoso segreto di Pulcinella, meglio far finta di nulla, è roba da tecnici. Chiunque di noi facesse una cosa simile, finirebbe in galera 🙂 .
Il grafico sotto invece mostra l’evidente correlazione tra le vendite di case, in questo caso esistenti, e l’indice dei mutui per l’acquisto di abitazioni. Come è facile notare, dai minimi di luglio, l’indice ( in blu ) non è più risalito. Ciò consente di supporre con ragionevolezza che i dati sulle transazioni immobiliari di agosto saranno pressoché identici a quelli di luglio: depressione noia e fastidio!
Poco fa, precisamente alle 16:00 italica ora, il Census ha emesso la sua ultima release. Vendite di case nuove monofamiliari. Anche in questo caso, per dirla con gergo da giornale nazionale, i dati dovrebbero essere tali da far cascare le maschie ghiandole a ogni torello bufalo elefante o balenottero azzurro in giro per il globo. Tuttavia, specifico per non dar adito a fraintendimenti, ciò non implica tracolli di borsa o quant’altro. Ormai dovrebbe essere manifesto a tutti che i lanzichenecchi intervengono in forze in questi momenti, secondo me aiutati dai tecno-torelli computerizzati e dai loro presidenti…. Ogni pessimo dato è infatti inteso, da tali esperti e disinvolti cavalieri dell’equity, come un’eccezionale e irripetibile opportunità di acquisto.
Passando ai dati, nel mese di luglio 2010, il numero non destagionalizzato di case vendute è stato di 24000, pari al -13.8% rispetto al mese precedente, come sempre rivisto al ribasso, stavolta del 3.5% . La sua destagionalizzazione e annualizzazione porta al numero rilanciato dalla agenzie di 276000 e al -12.4% mese su mese. Trascurando pure la revisione del dato di giugno, quello di oggi riproietta il mercato delle case nuove ai minimi di sempre.
Due note di ottimismo:
1) probabilmente, visti gli indici MBA e considerando sia l’avvio di nuovi cantieri che i permessi di costruzione concessi, il dato di luglio sarà migliore di quello di … agosto: ottimismo, sono riuscito a scrivere migliore anche in questa situazione;
2) osservando la medesima serie nel seguente grafico,
possiamo apprezzare, noi provetti trader e analisti tecnici, l’evidente iper-venduto. Quindi, se questo è vero, come può non essere una buona notizia, visto che hanno… iper-venduto un sacco di case? Chiaro? Siate ottimisti… che ci pensano Ben e i signori della carta.
Concludo chiedendovi di rammentare un mio articolo del mese scorso, dove riportavo il testo di Bloomberg “Capital Goods Orders in U.S. Climb, Signaling Investment Pickup”, che in italiano suona come “Incrementano i nuovi ordini di beni capitali [nondefence ex aircraft], segnalando la ripresa degli investimenti”. In quell’occasione, il dato complessivo dei nuovi ordini di beni durevoli era risultato assai debole, ma Bloomberg se ne era uscita con un delirante articolo “ottimismo spargente” in cui evidenziava la quasi unica variazione maggiore di zero di una lista lunghissima di dati. Oggi, la stessa classe di ordini di beni durevoli, mostra un -8%. Già che ci sono:
– machinery new orders -15%
– computers and related products new orders -12.7% (povera Apple…)
– electrical equipment, appliance and components new orders -5.9%
– transportation equipment new orders +13.1% ( soprattutto aerei e ricambi ) OTTIMISMO!
Siamo sull’onda lunga della ripresa!
Mattacchiuz