Curva Tassi Italia: problema strutturale e politico ma non solo domestico

Scritto il alle 11:11 da Danilo DT

Non è certo mia intenzione prendere le parti di qualcuno: come sempre cerco di dare delle risposte, cercando di capire cosa sta accadendo.
Ho letto da più parti che la situazione dello spread Bund BTp è tornata come ai livelli di novembre 2011 (periodo della fine del Governo Berlusconi) e quindi, tutto il piano di austerity inventato e creato dal Governo Monti è stato inutile.

Tanto per cominciare, proprio in quelle date, anche se in pochi lo sanno, l’Italia visse reali momenti di panico in quanto ci fu realmente una crisi di liquidità. Certo, ci sarebbe stato, in caso di necessità, l’intervento dell’UE ma immaginatevi cosa sarebbe potuto accadere.
Quindi, già questo fatto deve fare meditare. Inoltre, proprio per far vedere le cose come stanno nella realtà, basta guardare la curva dei tassi italiani di oggi e metterla a confronto con quella di novembre 2011.

Curva tassi Italia: Meglio che nel 2011

Source: Twitter

Come vedete, la situazione è certamente migliorata, ma la cosa interessante è che il miglioramento maggiore si è proprio visto nella parte breve. Un dato importante che mette in chiaro il fatto che il problema oggi NON è politico di breve (e quindi del nostro Governo) ma strutturale (e quindi del debito pubblico più di tipo politico gestionale a livello di Unione Europea) in quanto il mercato ha evidentemente fiducia a breve dell’Italia.

Sostieni I&M. il tuo contributo è fondamentale per la continuazione di questo progetto!

STAY TUNED!

DT

Non sai come comportarti coi tuoi investimenti? BUTTA UN OCCHIO QUI | Tutti i diritti riservati © | Grafici e dati elaborati da Intermarket&more su databases professionali e news tratte dalla rete | NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

28 commenti Commenta
idleproc
Scritto il 25 Giugno 2012 at 11:27

Occhio alle prossime in medio oriente…

bergasim
Scritto il 25 Giugno 2012 at 11:56

L’austerity è inutile, l’Europa così come concepita è inutile, allargate i vostri orizzonti.
http://goofynomics.blogspot.it/
Il dilemma è qunado torneremo alla lira, non quando avremo più Europa ( solo per tamponare le falle enormi delle banche ).
Il problema oggi come giustamente sostenuto dall’autore del blog, non è il debito pubblico dei piigs ( considerando che fino la 2008 i debiti dei piigs erano in discesa ), ma bensì il debito privato, infattti i primi paesi ad entrare in crisi sono stati quelli con un debito privato verso l’esteto elevato, leggasi irlanda,portogallo,spagna e solo dopo grecia e italia, paesi invece con un debito pubblico al contrario molto alto.
Ergo più europa di oggi ed unione fiscale è solo aria fritta.

Scritto il 25 Giugno 2012 at 12:19

idleproc@finanza,

Ovvio… Mi sa che ora non si scherza più…

LAMPOOOOOOOO ci vorrebbe un tuo aggiornamento!

🙂

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2012 at 12:41

bergasim,

I miei orizzonti sono abbastanza vasti (ovviamente non abbastanza); non sono profondo come Bagnai che è un professore e io no, ma di alcune evidenze sono a conoscenza e forse Bagnai no, oppure sì ma preferisce non parlarne. Quanto segue è molto lungo e quindi lo leggeranno in 3… male !

… estratto di uno studio x i propri clienti scritto da Charles Gave e Anatole Kaletsky. Ho spezzezzato l’articolo per facilitare la comprensione del raffinato filo logico degli autori E CAPITALIZZATO I DUE TRATTI CHIAVE. Al termine qualche nota su chi sono gli autori, per chi lavorano e perchè avere un sacro timore dei loro clienti (molto di più dei ricchioni tedeschi che non hanno capito una cippa)

—————–

Consumption bubbles fuelled by negative real rates always contain the seeds of their own destruction. Debt levels get too high and force household deleveraging; meanwhile the currency falls, which improves competitiveness in the global marketplace. The combined effect is a narrowing of the current account deficit. When the world’s reservecurrency nation experiences such a narrowing, the supply of dollars outside of the US falls, and inevitably catches some countries out…

The best way to look at global dollar supply is to remove China and oil from the US current account balance; this is because of the incredible competitiveness of China, and the scarcity-value of oil producers. Excluding oil and China, the annualized US current account has moved from a deficit of 3% of GDP in 2003 to a recent surplus of 1% of GDP…

This improvement in the current account position has taken place despite the fact that most of the world is growing well below its potential. In effect, the US economy has exercised an immense deflationary pressure on the margins of companies outside of the US, and in so doing has managed to “recover” roughly 4 % of its GDP…

This turnaround underlines just how low the value of the US dollar fell after years of dilutive monetary policy. Moreover, the pressure of a cheap dollar has been compounded by mercantilist China’s de facto peg to the US dollar. No wonder so many current account crises are percolating around the world—countries from Egypt to Italy to India have had to deal simultaneously with a hypercompetitive dollar, an undervalued renminbi and higher oil prices…

While the oil producers and China may still be sitting on a ton of US dollars—which they are recycling into USTs and thus keeping US government borrowing costs at bargain-basement levels—the dollar supply elsewhere in the world has fallen sharply. The countries which have no access to the US currency have to start using their foreign exchange reserves to meet their payments (very often to oil producers and China), thus amplifying the problem. When a country is forced to sell reserves, then it has to follow restrictive monetary and budget policies to depress domestic demand and recreate a current account surplus…

EVERY ENTITY WITH A NEGATIVE CASH FLOW IN DOLLARS SCRAMBLES FOR DOLLARS – EVEN THROUGH SELLING AND CONVERTING THE PROCEEDS – DEPRESSING RISK ASSETS EVERYWHERE…

THE US DOLLAR AND US TREASURIES OUTPERFORM EVERYTHING, including industrial metals. And of course equities are not spared…

I could go on and on with other examples, but let’s just get to the point: one cannot operate a capitalist system if the state can borrow at a negative cost (NON ESISTE ALCUN CAPITALISMO DA ALMENO 30 ANNI, SOLO DIVERSE FORME DI FASCISMO ECONOMICO). Years of irresponsibly loose monetary policy in the US has led to cheap funding for the US (and other) governments, but difficult credit conditions for the private sector all around the world:

• Oil prices have come down a lot, and the US dollar is rising (despite the Fed’s frenetic distribution of swaps).
• China is internationalizing the RMB and increasingly widening its capital account, to provide another source of liquidity.
• IF NON US ASSETS BECOME CHEAP ENOUGH, THEN MORE RISK CAPITAL WILL START FLOWING IN THAT DIRECTION (A BREAK-DOWN OF THE EURO WOULD BE VERY USEFUL HERE IN SO FAR AS IT WOULD INSTANTLY CREATE A LOT OF VERY CHEAP ASSETS IN ITALY, SPAIN, FRANCE…

————

Anatole Kaletsky (born June 1, 1952 in Moscow) is a journalist and economist based in the United Kingdom. He is Editor-at-Large and Principal Economic Commentator of The Times, where he writes a thrice-fortnightly column on economics, politics and financial markets.
He was named Newspaper Commentator of the Year in the BBC’s What the Papers Say awards for 1996. He has twice received the British Press Award for Specialist Writer of the Year, has won the Wincott Award for economic journalism administered by the Institute of Economic Affairs, and the First Cernobbio-Europe prize.
He has been an economic consultant since 1997, providing policy analysis and asset allocation advice to financial institutions, multinational companies and international organisations through his company, GaveKal, which is co-run with Louis and Charles Gave. He was elected to the governing Council of the Royal Economic Society in 1998.

THE TIMES E’ STATO FONDATO NEL 1785 E NEL 1981 E’ ACQUISTATO DA RUPERT MURDOCH ENTRANDO A FAR PARTE DEL PIU’ GRANDE E INFLUENTE MEDIA GROUP DEL MONDO.

——————————

CHARLES GAVE, economista francese, è stato allievo di MILTON FRIEDMANN, ha fondato una società di consulenza x Hedge Funds, con sede a Hong Kong

——————————

I clienti: HEDGE FUNDS prevalentemente speculativi, con sede nei paradisi fiscali. Capacità finanziaria stimata tra i 6 e i 12 MILA miliardi di dollari (data l’opacità del sistema offshore la stima ha una forbice assai ampia). Fonti di finanziamento: ricchissimi privati, banche di investimento (di fatto hedge fund anch’essi) che li usano perchè operano fuori dalla legge americana; massiva leva finanziaria a COSTO ZERO grazie alle linee di credito in dollari di cui le banche americane beneficiano senza alcun limite.

Numero di paesi con sovranità monetaria al mondo: 1

ob1KnoB
Scritto il 25 Giugno 2012 at 13:43

Per cui gira e rigira si torna sempre al vulnus iniziale: per preservare interessi di veramente pochi (anzi pochissimi) si sfrutta il terrore atavico di alcuni per la svalutazione e l’inflazione (vendendolo come dimostrazione di virtù) per continuare a perpetrare lo spostamento di ricchezza (e in questo caso di potere) dai tanti ai pochissimi che non seguono regola alcuna. E siccome siamo generosi verso i nostri ‘salvatori’ gli permettiamo leve illimitate a tassi reali negativi (e nella massima generosità senza alcun fastidio di imposta). Chissa cosa accadrebbe se alzassero i tassi e non il contrario…

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2012 at 13:49

ob1KnoB@finanzaonline,

>>Chissa cosa accadrebbe se alzassero i tassi e non il contrario…

Se mia mamma avesse le ruote sarebbe una carriola, siccome non le ha non mi pongo il problema. Poniti invece il problema di come tentare di pararti le chiappe in questo mondo e non in quello che vorresti. Questo il 99% non lo capisce e l’1% invece sì.

idleproc
Scritto il 25 Giugno 2012 at 13:55

john_ludd@finanza,

Grazie, lo avevo letto, ciò che mi conforta nell’opinione che mi ero fatto è l’opinione di John.

Bellissimo il commento:

“..massiva leva finanziaria a COSTO ZERO grazie alle linee di credito in dollari di cui le banche americane beneficiano senza alcun limite.

Numero di paesi con sovranità monetaria al mondo: 1”

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2012 at 14:00

“Il dollaro è la nostra valuta e il vostro problema”

Richard Nixon

… e intanto iniziamo a cavare una lettera dai BRICS, ora sono ufficialmente i BRCS:

http://www.businessweek.com/news/2012-06-25/india-boosts-foreign-debt-ceiling-by-5-billion-to-defend-rupee

ah certo l’india ha sovranità monetaria, vero Bagnai ?

ob1KnoB
Scritto il 25 Giugno 2012 at 14:10

john_ludd@finanza,

Non ti preoccupare è ormai un anno che mi sono disilluso che la logica abbia anche solo qualche chances di manifestarsi. La metastasi continua il suo imperterrito lavoro godendo della pochezza dei singoli (individui o stati non cambia la sostanza) inconsapevoli o, più probabilmente, incoscienti che dilazionare nel tempo i sintomi (o investirne ad altri) non significa guarire dalla malattia ma anzi aggravarla e che non uno dei singoli sopravviverà. E non c’è luogo dove questo non arriverà…anche in Nepal:mrgreen:

sturmer
Scritto il 25 Giugno 2012 at 14:11

john_ludd@finanza,

Ciao.. e scusa il mio intervento idiota… sarò il caldo/umido ma ho anche mal di testa…

Se ho capito bene (e come credo anche io) siamo nel bel mezzo di una guerra valutaria degli usa contro il resto del mondo… e fino qui ci arrivo…

… che loro abbiano inoltre una gran voglia di venire a fare acquisti in saldo in europa, anche qui ci arrivo, visto lo stato reale della loro economia, potrebbe essere uno dei modi per far sopravvivere il loro way of life…

… non capisco però, purtroppo… cosa fare per pararmi le chiappette (a cui tengo…) nel modo migliore, non vorrei certo aiutarli comprando usd (che considero carta straccia…)…

Aiuto… che faccio???

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2012 at 14:24

sturmer@finanza,

Non c’è una guerra tra USA e Europa a livello di governi; evidentemente non si è letto abbastanza bene il post. Oggi gli stessi USA sono dominati da interessi privati i cui obiettivi non hanno nulla a che vedere con quanto le anime candide che popolano il pianeta pensano essere il bene nazionale etc… Non solo; verosimilmente ci sono diverse “bande” in azione. Le macchinazioni dei fratelli Koch probabilmente tendono a produrre risultati opposti ai desideri di Jamie Dimon. Una volta che al demone dell’interesse privato è stata tolta la museruola e la catena, esso scorazza e si riproduce. Accoppane uno e ce ne sono altri dieci. La FED è oggi la vera barriera al crollo dell’euro con le sue linee di swap in dollari anche con Marte. Ma la FED e il governo sono la stessa cosa. Dunque ? E cosa guadagnerebbe Jamie Dimon dal crollo dell’euro. L’articolo che segue accende una luce in altra direzione. Quello che scrivo non vuole identificare i buoni e i cattivi ma solo fare comprendere che i buoni non ci sono e i cattivi si ammazzano spesso tra loro. La gente comune sta in mezzo, come ieri e come sempre e di volta in volta starnazza contro l’uno o contro l’altro senza mai venirne a capo.

http://www.bloomberg.com/news/2012-06-24/u-s-banks-aren-t-nearly-ready-for-coming-european-crisis.html

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2012 at 14:27

sturmer@finanza,

Ovviamente le “bande” (e che bande !!!) ci sono anche in Europa patria di tutte le famiglie di grandi banchieri poi parzialmente emigrate in US.

bergasim
Scritto il 25 Giugno 2012 at 14:43

Quanto sapere e certezze supportate dal nulla, tutti sono inferiori a quello che pensi, a volte penso che vedi troppi fim di fantascienza.

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2012 at 14:52

bergasim,

“The hyper-rich are facing something worse than death: becoming poor. Do you think they will go quietly? I think they will do whatever it takes and sell it to us in the name of ‘saving the system.'”

David Malone, Debt Generation

In un certo modo affermi una cosa sensata. Gli artisti che non sono condizionati da appartenenze politiche, sociali o ideologiche, talvolta nella loro follia creativa vedono “prima”. Il mondo di oggi assomiglia terribilmente a quello di James Ballard o Philip Dick. Una lettura più intensa di tanti economisti e certamente delle presunte sparate del sottoscritto il quale nella sua mediocrità non ha mai avuto un’idea originale nella sua vita. Questi sono due ottimi blog, molto documentati. Vale la pena leggerli e lasciar perdere quello che scrivo io:

http://www.golemxiv.co.uk/

http://jessescrossroadscafe.blogspot.it/

idleproc
Scritto il 25 Giugno 2012 at 14:53

Sono squali che comunque “usano” gli stati nazionali, pronti a mollarli in qualsiasi momento, sono perfettamente in grado di comprarsi partiti, governi e gestirsi l’informazione a livello di massa.
Concordo sulla conflittualità reciproca e che non esista un “piano” ma solo accordi su interessi limitati nel tempo.
Il punto secondo me è un altro. La crisi sta diventando sistemica. Penso che assisteremo ad una crescita del livello politico che per garantire la stessa sopravvivenza del sistema, li attaccherà frontalmente.

lampo
Scritto il 25 Giugno 2012 at 15:00

Dream Theater,

Vedo cosa posso fare stanotte (oggi tutto il giorno al lavoro…)

bergasim
Scritto il 25 Giugno 2012 at 15:07

E si Bagnai non ne capisce un fico secco, invece tutte le fonti che citi tu ne sanno a pachi e sono dotate di sfere di cristallo.
Scusa ma ti Bagani cosa hai letto? i dati che cita nel suo blog a riguardo gli squilibri nell’euro zona sono oggettivi e e verificabili.
Diffido permettimi di tutto quello che arriva dai cari ubriaconi inglesi e dai pistoleri made in usa.

sturmer
Scritto il 25 Giugno 2012 at 15:16

john_ludd@finanza,

Ciao…

Sì, scusa, mi sono espresso male… intendo non gli stati, ma le oligarchie dominanti nei vari stati…

Rots… Rocks… Morgs… annessi e connessi… varie ed eventuali…

Io parto dal presupposto dell’econimia reale, scusatemi eventuali incomprensioni su aspetti finanziari che mastico assai poco…

Parli di crollo dell’euro: ovvio che in una svalutazione come esportatori ne avremmo un beneficio, come importatori di energia no… sempre che il crollo non sia tale da distruggere l’economia mondiale.

Ma dopo ogni distruzione c’è comunque sempre una ricostruzione (sperando che non si arrivi ad una guerra reale, ovviamente!).

Ipotesi: crolla l’euro: quali possono essere le conseguenze? l’economia americana si inceppa, quella europea riparte un pò, i cinesi e gli altri bric stanno a guardare e a prendere potere?

Confesso che non riesco a capire quale possa essere lesito finale, troppe variabili in gioco per me…

Però… alla fine… che faccio per pararmi i ciapet? mutande in kevlar?

Ciao!

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2012 at 16:29

bergasim,

ma io NON sono in disaccordo con Bagnai… dove hai letto sta cosa ? Bagni è pro europa e contro questo euro. Ho scritto qualcosa in merito ? Non mi sembra.

ho scritto SOLO che ci sono altre storie da raccontare che Bagnai non racconta, perché ha altro da dire immagino. E il fatto che quando avevamo la lira pagavamo in dollari è pure ovvio. Così come è storia che a quei tempi l’incidenza del costo dell’inport energetico sul PIL era molto minore (e abbiamo l’euro che è sopravvalutato x un’economia come la nostra).

Non è la prima volta, anche sul sito di Mazzalai appena ho menzionato Bagnai senza premettere “sentite la voce di Dio” ecco che subito sono arrivate un paio di mail di insolenze. E’ il segno dei tempi. E non credo che Bagnai ne sarebbe felice e neppure ti direbbe che quello ho scritto sopra è errato. Se scrivessi sugli stessi argomenti che senso avrebbe ? Bagnai scrisse un papiro sull’argomento già diversi anni fa, che lessi al tempo. Ho il 60% in asset denominati non in euro dalla prima crisi greca. Nel frattempo tu leggevi Topolino e i report di Bill Gross. Auguri sei arrivato ultimo.

bergasim
Scritto il 25 Giugno 2012 at 16:46

Sempre meglio dei blog sulla cina che indichi tu?
Hai comportamenti da prima donna e credi di possedere la verità universale , questo lo si può chiaramente denotare dal tono supponente dei tuoi commenti

” ma di alcune evidenze sono a conoscenza e forse Bagnai no”

E quali sarebbero queste evidenze?cosa credi che ho l’anello al naso?
Che cosa credi che io creda ciecamente in Bill gross o carmignac, spero solo che facciano meno cappelle degli altri, caro John il sistema capitaistico attuale è fallito con esso il ssistema finanziario, ma ciò non toglie che io debba svolgere al meglio il mio lavoro, pur non credendo in questo sistema.
A proposito di ultimo arrivato ti comunico che tu non sei neanche partito perchè non avevi i requisiti.

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2012 at 16:47

sturmer@finanza,

c’è un solo sistema finanziario e un solo sistema monetario. Sono in euro il 30% delle riserve mondiali. Non è che l’euro sparirebbe di colpo, ma anche nell’ipotesi più soffice ne verrebbe fuori un caos epocale. Contratti in euro che poi diventano cosa ? Secondo legislazioni diverse poi. Già il credito è fermo. Immagina un pò, tutto fermo in dispute legali per anni e anni. E le banche con 700 trilioni di derivati dentro…

come va a finire nel lungo termine non lo so. Spero in uno dei due esiti che ritengo più probabili: il collasso sistemico, la cancellazione di 20 trilioni di ghost assets, gente inviperita ma rinsavita che caccia i responsabili e torna ad occuparsi di ciò che è utile e la ripresa in grande stile del ruolo dello stato come unica tutela verso i (pre) potenti con l’etica come valore e non il dollaro o l’euro. Nel frattempo chi ha fatto una buona analisi macro e ha venduto euro quando era 1,40 sul dollaro e 8 sulla corona norvegese ci ha azzeccato e per ora non frigge nella padella. Chi non lo ha fatto dovrebbe farlo oggi ? Sarebbe un trade sulla paura, il metodo perfetto x farsi impallinare. Non so che dirti. Noto che il BTPi scadenza 2041 quota a 69, rende il 2,5% sul nominale ed è indicizzato all’inflazione. 69 al di là del significato erotico vuole dire che sconta già un 30% di default sul debito pubblico oppure una svalutazione di pari entità della lira. Quanto lo vogliamo affettare sto debito pubblico, quando sei attorno al 100% con gli andazzi che ci sono in giro sei virtuoso come una suorina. Poi una faccia quello che vuole. Certo se il futuro è Sivio 2 la vendetta o il grillo parlante, quei BTPi restano dove sono e non li compro neanche a 30.

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2012 at 16:57

bergasim,

Se fai il promotore finanziario e pensi di operare in un sistema fallito e senza speranze hai un conflitto interiore che richiede uno psicologo, non un blog oppure più razionalmente un diverso lavoro dato che se il tuo datore di lavoro è fallito quel lavoro lo perderai. E dalla frase ”ma di alcune evidenze sono a conoscenza e forse Bagnai no” costruisci un teorema senza capo nè coda. Se quello che c’è scritto nei vari blog di cui ho postato i link non ti convince, beh che male c’è. Sono autori affidabili ma come tutto a questo mondo è soggetto ad errori. Io li ascolto, come altri, anche Bagnai che ha visto molto prima di quelli che oggi lo incensano. Se fossi una prima donna sarei ricco a schifo e me starei ad Aruba.

bergasim
Scritto il 25 Giugno 2012 at 17:04

Gli specchi sono scivolosi, nulla cambia al tono di saccenza senza averne i titoli (ah certo l’india ha sovranità monetaria, vero Bagnai ?)dei tuoi commenti o no?
A quando il premio nobel per l’economia?

john_ludd
Scritto il 25 Giugno 2012 at 17:33

bergasim,

Berga quanti peli che trovi. Se ho scritto una scemenza (e non sarà certo l’ultima) conta solo quella? Io leggo Bagnai come te e trovo che spesso il suo atteggiamento sia molto saccente. Certo ha 100 volte più titoli di me e non gli rispondo sul blog dicendogli “professore ma quanto sei saccente” perchè quello che dice in linea di massima mi convince e in ogni caso è sempre molto ben argomentato. Se quello che scrivo al di là della saccenza trovi che sia un cumulo di fesserie, potresti rendere un buon servizio ai lettori scrivendo “guardate che questo tizio ha scritto una fesseria qui, e qui ancora e anche qua” indicando le fonti e la visione alternativa. Se invece vogliamo scrivere x scrivere perchè siamo nervosi ok lo stesso.

lucianom
Scritto il 25 Giugno 2012 at 17:50

Se già stiamo a questo punto chissà quali commenti dovrò leggere quando lo S&P arriverà a 665 come nel 2009?

lucianom
Scritto il 25 Giugno 2012 at 17:54

Perchè secondo questa proiezione che tengo sempre nel cassetto ci arriveremo nel 2013 :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

http://www.ritholtz.com/blog/wp-content/uploads/2009/08/history-repeat.jpg

maurobs
Scritto il 25 Giugno 2012 at 18:37

Dream ciao ma sono ancora cosi le curve?perchè leggevo su ZH di un rialzo sui 2 e 5 anni per italia e spagna…….

idleproc
Scritto il 25 Giugno 2012 at 20:33

lucianom,

Fuochi artificiali compresi? Su quelli siamo un pò in ritardo.

Sostieni IntermarketAndMore!

ATTENZIONE Sostieni la finanza indipendente di qualità con una donazione. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per poter continuare il progetto e ripagare le spese di gestione!

TRANSLATE THIS BLOG !

I sondaggi di I&M

Come vorresti I&M?

View Results

Loading ... Loading ...
View dei mercati

Google+