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Criptovalute: errori da non fare (I) – Premessa
Il mese scorso avevo promesso che avrei elencato alcuni degli errori più banali che mi è capitato di sentire da parte di nuovi arrivati nel settore delle criptovalute, quindi eccomi qui per riprendere l’argomento, con questa prima puntata.
Come riportato molto ampiamente anche in questo blog, ad esempio con Questo Articolo, è sempre più difficile per investitori e risparmiatori trovare dei rendimenti soddisfacenti, quindi non c’è da sorprendersi se aumenta il numero di persone che cercano informazioni sul mondo delle criptovalute.
Del resto, con i rendimenti a zero o negativi, le Banche Centrali fanno involontariamente uno spot pubblicitario a tutto il settore, tanto che persino il governatore della FED, Jerome Powell, è arrivato a dire che Bitcoin viene usato analogamente all’oro.
Ecco quindi che nell’articolo precedente, che potete trovare a questo Link, avevo inquadrato alcune “persone tipo” ed loro rapporto con le criptovalute, indicamdo con il numero 6 quelli più improvvisati, che si buttano senza informarsi, viste certe domande si vedono nei Forum o nei Social Network.
Per contro, come ho scritto nel punto 3 dell’articolo precedente, ci sono persone che credono ciecamente nella tecnologia delle criptovalute e praticamente fanno i cassettisti (nel gergo hodler), quindi la situazione è molto variegata.
Comunque, non preoccupatevi se non conoscete ancora la materia: di strafalcioni ne ho visti anche in articoli ed inserti scritti da importanti giornali, il che prova che c’è ancora molta di strada da fare.
Prima di iniziare
Questo articolo non è una guida per fare trading, argomento che non rientra nelle mie competenze. Seguo le criptovalute da qualche anno, dal punto di vista informatico e tecnologico, per cui è di questo che mi occupo in questi articoli.
Inutile chiedere ad un meccanico Ferrari quanto valgono le azioni della sua azienda; semmai vi saprà dire quanti Cavalli hanno i motori.
E’ comunque vero che ci sono professionisti che fanno trading con Bitcoin ed altre crypto, come ci sono coloro che lo fanno con Dollari e Sterline, ma si tratta persone preparate, con esperienza nel settore finanziario e che lo fanno a tempo pieno; non è certamente materia nella quale ci si può improvvisare.
Se vi interessa entrare in questo mondo, per prima cosa dovete capirne il funzionamento, poi dovrete fare delle prove, dei trasferimenti, parendo quindi con una cifra modesta, ad esempio con 20-30 Euro, visto che potreste perderli completamente sia per l’estrema volatilità del mercato che per errato uso degli strumenti (portali, exchange, wallet, ecc).
Partiamo quindi in questa prima puntata con il primo errore da non fare.
Le criptovalute non si devono comprare intere
Il primo errore di cui voglio parlarvi, è di credere che le criptovalute si debbano acquistare intere.
Le criptovalute invece sono divisibili, frazionabili, infatti hanno fino a 8 decimali dopo la virgola (l’Euro ne ha solo 2).
Ad esempio, se in questo momento cambiate 100€ in criptovalute, otterreste circa 0,011 bitcoin : basta scrivere “bitcoin” su Google e vi dovrebbe apparire immediatamente il convertitore, per fare la conversione.
Oppure, proseguendo con i 100€, dovreste ottenere circa 0,59 ether, oppure 1,36 monero, o circa 1,51 litecoin, ecc…, quindi la questione degli interi non esiste.
Ma a proposito di strane credenze… a pensare male qualche volta ci si azzecca.
Sommando più voci che ho sentito, sospetto che questa storia degli “interi” sa nata dai millantatori che propongono le truffa-coin. Questi infatti abbindolano le persone raccontando: “Non comprare Bitcoin, perché per prenderne uno devi spendere 10 Mila Euro. Vieni con la nostra…criptovaluta, che ne puoi comprare anche un pacchetto da soli 500 Euro”, e la truffa e bella che servita.
Ricordo come sempre che le criptovalute, come le valute ordinarie, non hanno promotori e le si acquistano/vendono nei portali detti Exchange, non dai venditori porta a porta.
A proposito di decimali, è giusto ricordare che il decimale più piccolo di bitcoin viene chiamato satoshi ed è pari a 0,00000001 bitcoin.
Con il bitcoin a 10.000 Euro, un satoshi vale circa 0,0001 €.
Lo so che lavorare con siti web pieni di cifre dopo la virgola è demenziale, ma il mondo delle criptovalute funziona in questo modo. Infatti, se osservate l’order book degli Exchange potete notare che gli importi indicati usano tutte le 8 cifre decimali.
Negli Exchange, pertanto, potete trasferire qualsiasi importo in Euro (con bonifico bancario o carta di credito); poi, all’atto dell’acquisto otterrete la quantità equivalente al cambio del momento.
Facciamo un esempio
Supponiamo di trasferire dentro l’Exchange con cui abbiamo scelto di operare (Binance, The Rock trading, Bittrex, Coinbase Pro, ecc.) un importo di 1650€.
A questo punto se un bitcoin vale 9650€, cambiandoli si otterranno circa 0,17098 bitcoin.
Supponiamo ora di voler mettere al sicuro questi bitcoin, cioè di volerli trasferire in un Wallet Hardware che abbiamo acquistato a parte (ad esempio un Ledger Nano S oppure un Ellipal); si può fare il giorno stesso, oppure dopo un mese, è indifferente; l’importante è di acquistare questi dispositivi direttamente dai siti dei produttori.
Si dovranno ora “prelevare” questi bitcoin dal conto personale presso l’Exchange e trasferirli nel dispositivo, una operazione analoga ad un bonifico bancario, ma per fare questo si dovrà pagare una commissione (nel gergo fee).
La commissione è un piccolo importo che viene assegnato ai minatori per il lavoro di controllare i trasferimenti di bitcoin e di trascrivere lo spostamento nel registro distribuito (la Blockchain).
Dato che in questo momento per fare un trasferimento la fee è di circa 0,00005 bitcoin (circa 0,5 €), nel Wallet arriveranno 0,17098 – 0,00005 = 0,17093 bitcoin.
Conclusione : la tecnologia vi permette di comprare importi anche molto piccoli di criptovalute, anche 5 Euro di bitcoin.
Nella prossima puntata parleremo dei Wallet che non sono Wallet.