Credit Default Swap (CDS): un esempio concreto

Scritto il alle 15:00 da lampo

GUEST POST: un’attenta analisi di come funzionano i Credit Default Swap e di cosa comportano

Nel precedente post “Credit Default Swap (CDS): cosa sono e come funzionano” abbiamo cercato di spiegare sommariamente gli aspetti principali di tali strumenti.

Adesso che abbiamo le idee più chiare (almeno lo speriamo 😉 ) proviamo con un esempio pratico (anche qui semplifichiamo): ci sarà di aiuto per comprendere altri aspetti.
Supponiamo che un investitore Alfa ha a disposizione €10.000,00 da investire.

Sceglie di comprare 100 quote di un titolo di Stato, denominato “Sicuro”, collocato sul mercato ad un valore (per quota) pari a €100,00 e avente una durata di un anno.

Lo Stato X ripaga l’investitore con un premio, corrispondente ad un tasso di interesse del 10%.

Inoltre, alla scadenza annuale, restituisce il capitale all’investitore: il titolo di Stato verrà rimborsato con un valore pari a €100,00 (per quota).

Quindi riassumiamo: il nostro investitore Alfa, per aver prestato, per un solo anno, la somma di €10.000,00 allo Stato X, riceve in cambio un tasso di interesse del 10%, pari a €1.000,00, oltre alla restituzione del capitale, €10.000,00, alla scadenza contrattuale.

 

Però, il nostro investitore, ci tiene al proprio capitale e non ha nessuna intenzione di perderlo. Infatti pensa sempre:

 

“E’ il mio tesoro!”

 

Infatti, ragionando, si chiede:

“Perché dovrei fidarmi dello Stato X, visto l’alto tasso di interesse che offre per un semplice titolo di Stato annuale?”

Decide quindi di coprirsi dai seguenti eventi, che potrebbero verificarsi:

– rischio del fallimento (per quanto sia improbabile) dello Stato X;

ristrutturazione del debito pubblico di tale Stato: ovvero il rimborso parziale del valore (nominale) del titolo di Stato.

Per fare ciò, tra i vari strumenti derivati disponibili sui mercati finanziari, decide di sottoscrivere un contratto CDS con l’emittente Beta.

Adesso finalmente si sente più sicuro (pensa di meno al suo tesoro), visto che si è protetto nel caso tali malaugurati eventi si verifichino (tiée!).

Al momento della sottoscrizione, il contratto CDS vale 100 punti base di spread e dura un anno.

Quanto dovrà pagare Alfa all’emittente Beta per coprirsi da tale rischio?

Un punto base corrisponde allo 0,01% del valore del sottostante (il titolo di Stato “Sicuro”) al momento della sottoscrizione.

Lo spread coincide con il premio che annualmente il sottoscrittore della polizza deve pagare all’emittente del CDS.

Per cui basta fare una moltiplicazione.

valore CDS alla sottoscrizione X valore di un punto base = percentuale valore del sottostante (che dovrà pagare all’emittente).

Ovvero: 100 (spread CDS alla sottoscrizione) X 0,01% (un punto base) = 1% del valore del sottostante.

Quindi il nostro investitore Alfa, avendo comprato un importo pari a €10.000,00 quote del titolo di Stato “Sicuro”, dovrà pagare all’emittente Beta l’1% del capitale investito: €100,00.

Tale importo corrisponde anche all’1% del valore di una quota del titolo “Sicuro” acquistato, moltiplicato per il numero delle quote sottoscritte (100).

Secondo il contratto CDS, tale importo viene erogato alla società Beta, suddiviso in quattro rate trimestrali, pari a quindi €25,00 ciascuna.

Ovviamente, siccome lo Stato X ha collocato sul mercato molte più quote del titolo di Stato “Sicuro” (esattamente 10 milioni di quote pari ad un controvalore di un miliardo di euro) ci saranno altri investitori che le hanno acquistate. Molti di loro, nutrendo lo stesso dubbio dell’investitore Alfa, hanno sottoscritto lo stesso contratto di CDS, pagando così anche loro un premio alla società Beta, emittente del CDS.

Purtroppo, due mesi dopo l’acquisto, il nostro investitore Alfa, legge sul giornale che lo Stato X ha difficoltà a piazzare sul mercato i nuovi titoli Stato sul mercato, riuscendo a collocare i nuovi titoli ad un tasso di interesse annuale del 15%.

Lui, ancora sicuro del proprio investimento, tiene duro, visto che non ha ragione di preoccuparsi: ha sottoscritto un contratto CDS a propria tutela.

Ricordo che i CDS sono strumenti regolarmente negoziati e quotati sui mercati finanziari non regolamentati (OTC): siccome il rischio sullo Stato X è aumentato, di fatto, è volato anche lo spread del CDS, ovvero il suo valore espresso in punti base.

Un mese dopo, lo stato X piazza sul mercato i suoi nuovi titoli di Stato trimestrali ad un tasso del 20%.

Lo spread del CDS lievita ancora, raggiungendo la cifra folle di 2.000 punti base.

Questo perché il valore dei CDS, essendo quotati sul mercato, risentono dell’aumentato grado di rischio dello Stato X e dell’aumento di probabilità che si verifichi un evento creditizio tra quelli contemplati.

Cinque mesi dopo aver acquistato i suoi titoli di Stato e sottoscritto il CDS, il nostro investitore Alfa, sta tranquillamente godendosi l’aria fresca mattutina, trangugiando un cornetto alla crema corredato dall’inseparabile cappuccino.

Deve ancora comprare il giornale. Un avventore, seduto nel tavolo accanto, sta leggendo le pagine interne del giornale appena acquistato, lasciando intravedere i titoli della prima pagina:

“Fallisce lo Stato X. I Titoli di Stato diventano carta straccia!”

Alfa, dopo che i suoi occhi si sono accidentalmente posati su quel titolo, rischia quasi di strozzarsi mandando giù l’ultimo boccone del suo cornetto. Pur aiutandosi con il cappuccino sente pervadersi da un improvviso stato di agitazione, misto ad un senso di preoccupazione, per l’incolumità del suo “tesoro”.

Cosa succederà ai titoli di Stato e al CDS (di copertura) acquistati dal nostro “accorto” investitore Alfa?

Siccome è successo l’evento indesiderato, ovvero il “fallimento” dello Stato X, la società Beta restituirà  €10.000,00 (il capitale “assicurato”) al nostro investitore Alfa, in cambio del trasferimento dei Titoli di Stato da Alfa a Beta. In questo modo l’emittente del CDS, divenuto proprietario dei Titoli di Stato detenuti da Alfa, diventa, di fatto, un creditore nei confronti dello Stato X.

In pratica, Alfa, nel suo investimento, ha perso solo il premio pagato all’emittente Beta per l’acquisto del CDS, ovvero l’1% del suo capitale ([1]), oltre ovviamente alla cedola annuale del 10% mai corrisposta dallo Stato X, perché fallito.

Il suo “tesoro” è rimasto preservato!

Cosa sarebbe successo se invece di fallire, lo Stato X avesse optato per una ristrutturazione del debito?

Supponendo che tale ristrutturazione fosse stata del 50% del valore nominale (in gergo si chiama recovery rate) dei Titoli di Stato emessi (ricordo che al momento del collocamento valevano €100,00 per quota), Alfa si sarebbe visto restituire dall’emittente del CDS Beta, il restante valore nominale dei Titoli di Stato, pari al 50% del capitale investito: €5.000,00.

Ovviamente anche in questo caso, Alfa avrebbe rimesso l’1% del suo capitale ([1]), pagato come premio per l’acquisto del CDS, oltre alla cedola annuale del 10% che lo Stato X ha deciso di non corrispondere, includendola nel valore della quota di ristrutturazione del proprio debito.

E se non fosse successo niente?

Lo Stato X avrebbe pagato la cedola del 10% di interessi al nostro investitore Alfa, oltre alla restituzione del capitale inizialmente investito. Il CDS sarebbe scaduto, non avendo più valore sul mercato OTC.

Fin qui abbiamo esaminato l’utilizzo “virtuoso” dei CDS, ovvero il motivo iniziale per cui erano nati ([1]): coprirsi da un eventuale e malaugurato evento creditizio.

Nella prossima parte scopriremo il caso di un investitore Gamma, che a differenza di Alfa, ha sottoscritto con Beta un contratto CDS, senza possedere i Titoli di Stato del Paese X!

Si tratta dei “CDS naked”!

Lampo

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[1] Più precisamente, meno dell’1%, visto che l’evento creditizio si è manifestato dopo solo cinque mesi dalla sottoscrizione del CDS. Infatti Alfa ha pagato all’emittente Beta solo una parte delle rate del premio dovuto.
[2] In realtà, sembra che il primo CDS sia nato per un’altra storia: finita questa serie di post, tempo permettendo e il susseguirsi delle vicende economiche in corso, potremmo anche provare a raccontarla…

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30 commenti Commenta
atomictonto
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 15:13

Ho una mezza intuizione che i CDS Naked siano un pò come scommettere su qualche squadra (Stato) che gioca alla domenica con le quote fatte dall’allibratore (la società Beta emettitrice dei CDS)…e l’allibratore calcola sempre le quote in modo da non perderci statisticamente “mai” su di un tot periodo. 😉

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 15:53

atomictonto@finanza,

:mrgreen:

bergasim
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 15:55

Be io come al solito non concordo, i cds servono solo a gonfiare gli utili di cli li emette, e a mettere sotto pressione il rating di società e stati, tanto quando poi bisogna tirare fuori il cash si presentano delgi inghippi, GRECIA DOCET.
Adesso vi raccontoi grazie ad un articolo di rischio calcolato chi sono i magici che emettono i cds e come li gestiscono.
SOGNI D’ORO

http://www.rischiocalcolato.it/2011/10/uno-squarcio-di-luce-oltre-il-muro-dei-derivati-il-vero-motivo-che-ha-fatto-salire-i-tassi-sul-btp-oltre-il-6.html

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 16:02

bergasim,

Certo… ci arriveremo (se ci riusciamo già nella prossima parte).
Però sicuramente sarai d’accordo che nella prima metà degli anni ’90 il loro funzionamento era essenzialmente quello descritto nel post… poi il “denaro facile” (come spesso accade) ha preso il sopravvento e siamo arrivati ai giorni nostri… in cui però è in corso un ultima rivoluzione e colpo di scena… ma lasciamo un po’ di suspance 8)

bergasim
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 16:08

lampo,

Scusa ho raccontato di rambo 5 mentre tu parlavi di rambo 2

filipposense1
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 16:18

Secondo me il problema è che a differenza di una polizza assicurativa, nella quale colui che non ha subito il sinistro ripaga (con i premi pagati) colui che invece l’ha subito (una mutua assistenza), nel caso dei CDS, quando accade il sinistro (default), accade per tutti i sottoscrittori e Beta dovrebbe ripagare TUTTI e accollarsi i titoli spazzatura!! Immaginiamo per assurdo un default italiano(così, a caso): i 1900 miliardi di euro dovrebbero essere assicurati con un totale premi di 95 miliardi di euro (500 bp). Pensate davvero che l'”assicuratore” sopporterà una perdita di 1805 miliardi di euro? Per questo sono d’accordo con Bergasim che i CDS siano stati inventati per far lucrare chi li emette.

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 16:19

bergasim,

Avevo letto tempo fa il link che hai postato… e se ti ricordi ne avevo parlato anche qui
http://intermarketandmore.finanza.com/il-cavallo-di-troia-35626.html
dove avevo tradotto le parti salienti dei comunicati dell’ISDA proprio sul, diciamo, mancato verificarsi della condizione di pagamento.

Rilevo però nel post di Rischio calcolato alcuni aspetti non proprio precisi (a livello di causa effetto)… secondo me sono un pò troppo catastrofisti.

Certo è che in quest’ultimo mese, causa anche un’altra decisione importante… sta avvenendo proprio una bella rivoluzione (vi riporterò alcuni dati che sto scaricando settimanalmente e di cui DT è già a conoscenza).
Per farli comprendere a più persone possibili però era necessario scrivere qualche post che spiegasse in maniera semplice il funzionamento dei CDS… e lo scopo per cui erano nati.

Peccato che poi le cose sono andate diversamente…

bergasim
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 16:25

lampo,

Non voglio assolutamente togliere nessun valore a quello cge scrivi, scrivi in maniera chiara e semplice, dimostrando grandi conoscienze e doti comunicative, e anche vero che i CDS, ormai appartengono al passato come l’impero romano , è bello conoscerne la storia, ma oggi i CDS, sono roba da museo, oltrtutto sono tossici come le scorie e non smaltibili ( leggasi fallimento di AIG ).

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 16:28

filipposense1@finanza,

Sì… però tieni conto che Beta, di fatto, non si accolla niente, perché, con opportuni procedimenti “collaterali” scarica tale rischio a terzi… creando l’enorme bolla formatasi e di cui oramai gli operatori si sono accorti, proprio a causa dell’evento greco e relativo comunicato ISDA. Per questo il post l’avevo intitolato “Cavallo di Troia”… secondo me rendeva bene l’idea.

Poi supponendo che anche dovessero pagare (negli anni ’90 l’hanno regolarmente fatto), con tutti i collaterali esistenti sparpagliati per i vari emittenti e banche d’affari… vai a capire chi deve pagare chi e quanto, tenendo conto anche dei vari comitati, diffusi a livello internazionale e della differente disciplina legislativa.

Infatti per certi versi stanno correndo ai ripari e, posso anticipare, che la prima mossa l’ha fatta proprio l’UE, che ci ha provato dallo scorso aprile.
Seguirà comunque un approfondimento nelle successive puntate.

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 16:33

bergasim:

… e anche vero che i CDS, ormai appartengono al passato come l’impero romano , è bello conoscerne la storia, ma oggi i CDS, sono roba da museo, oltrtutto sono tossicicome le scorie e non smaltibili ( leggasi fallimento di AIG ).

Concordo sull’appartenenza al passato… però sono ancora radioattivi e ci vorrà molto tempo per smaltirli e renderli innocui, a livello di influenza sull’economia reale.
Lo stiamo provando ad esempio sulle emissioni di Titoli di Stato governativi a partire dalla pessima decisione di effettuare una ristrutturazione volontaria del debito greco.

In questo caso non so se sia stata più tossica tale decisione o il seguente comunicato di un’autorità governativa…

Grazie per il resto… cerco di provarci 😉

tigre90
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 17:13

semplificando il costo del cds si mangia quella parte dell’interesse (o remunerazione) che gli investitori chiedono in più del tasso di mercato in ottica della rischiosità dell’emittente, giusto? 🙂

Sul tema dell’efficacia di questi strumenti, ho letto l’altro giorno sul financial times che anche il caso di “seat pagine gialle spa” ha creando qualche dubbio sull’efficacia di questi prodotti anche su titoli corporate. A quanto pare il problema sta nel fatto che nella “Determinations Committees” dell’ISDA ci sono membri che appartengono anche a istituzione che comprano e vendono questi cari cds: ovvero http://www.isda.org/dc/committees.html#EMEA (scommetto che indovinereste anche senza leggere nel link 😀

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 17:30

tigre90@finanza,

Se lo fai a copertura di un sottostante succede piuttosto spesso oramai… ma se lo fai a speculazione… il problema è quasi ininfluente… finché rimane quotato e … il relativo mercato OTC liquido.

Ultimamente l’efficacia la stanno perdendo anche per altri motivi, ben più profondi e strutturali.
Forse il conflitto di interessi è l’aspetto meno rilevante. 😉

mannoz
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 17:38

il fatto che i cds abbiano perso la loro natura originaria e che chi li acquistava per ” coprirsi” ha capito che coprono la punta del naso quando c’è un diluvio, non ha potuto causare un effetto vendite a valanga su tds sotto l’occhio del ciclone visto che non c’era più nessuna protezione?

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 17:44

mannoz@finanza,

Probabilmente sì, per molti clienti (es. banche e fondi d’investimento) che li usavano a copertura dei loro investimenti.
In realtà però non è corretto dire che non ci sia protezione… almeno fino a prova contraria. 8)

mannoz
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 17:55

lampo,
certo, ma se cominciano a scrivere in inglese , of course , 8) che sono involventi, che fanno pena, e i cds che ormai dovrebbero assolvere , ma fanno male pure quella, una funzione indicatrice della solvenza di un emittente ( nel 2009 i cds erano le star della finanza se vi ricodate , perchè mentre la lehman era ancora A, i cds sulla banca erano stati molto più indivcativi , e quindi tutti a guardare i cds anche per andare a fare la spesa), allora il panico finanziario ci mette poco ad attecchire, anche perchè alla fine i gestori del globo si muovono tutti allo steso modo, no?

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 18:13

mannoz@finanza,

Per il momento non l’hanno scritto. Anzi con questo comunicato hanno preso anche una posizione molto chiara, che lascio a voi giudicare (ne avevo parlato in un precedente post):
http://isda.derivativiews.org/2011/11/08/the-first-rule-about-cds-read-the-contract/

Per il resto, certo, guardare il valore di CDS poteva anticipare molte cose. Ma vi siete mai chiesti il perché era così?
Provate solo a pensare per esempio al fatto che molti ex dipendenti di grosse banche d’affari svolgono un ruolo politico di notevole importanza. Certo non è un reato, ci mancherebbe… d’altronde devono vivere anche loro…
Poi è successo anche in passato, per esempio con un ex-cancelliere tedesco che ha trovato posto subito in una multinazionale russa che gestisce una delle più importanti fonti energetiche.

Oggi probabilmente, i gestori del globo si stanno muovendo diversamente… fra poco sicuramente lo scopriremo… speriamo non a nostre spese.

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 18:16

tigre90@finanza:

Sul tema dell’efficacia di questi strumenti, ho letto l’altro giorno sul financial times che anche il caso di “seat pagine gialle spa” ha creando qualche dubbio sull’efficacia di questi prodotti anche su titoli corporate. A quanto pare il problema sta nel fatto che nella “Determinations Committees” dell’ISDA ci sono membri che appartengono anche a istituzione che comprano e vendono questi cari cds: ovvero http://www.isda.org/dc/committees.html#EMEA

Su questo c’è un comunicato dell’ISDA di ieri:
http://www2.isda.org/news/isda-credit-derivatives-determinations-committee-seat-paginegialle-credit-event

idleproc
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 18:47

Bellissimo e chiarissimo post sui CDS. Il Berga te rovina il gusto di leggere il libro giallo…
Esistono i CDS sulle Corna?

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 18:53

idleproc@finanza,

E l’evento che dovrebbe scongiurare quale sarebbe? 😆
E se avviene… come si passa il sottostante? A consumo? 😈

mannoz
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 19:21

lampo,

intendevo articoli, blog, commenti di autorevoli giornali a supportare la catastrofe imminente di un paese o l’altro, cq è un dato di fatto che fino a poco fa i cds erano diventati la bibbia per valutare un paese o una società, il problema appunto è che in questo modo la manipolazione degli stessi favoriva gli stessi emittenti, visto che saliva il loro prz di vendita.

Curiosità, se facessi una polizza sull’incendio della tua casa, tu saresti contento? 😉

Scritto il 2 Dicembre 2011 at 19:22

Cmq sia un plauso al sempre più bravo Lampo! 🙂

bergasim
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 19:24

Dream Theater,

Quoto al 100%

bergasim
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 19:26

Aperta posizione short

Genoa-milan 2-1 10.000 € puntati a leva100, garantiti dal bank of america con la fideiussione di obama.
Se mi va male cavoli loro

tigre90
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 19:31

vero, molto bravo lampo. grazie per info e risposte 🙂

vorrei segnalare che martedì dovrebbe venir rilasciato un rapporto dal dtcc con molti dati sui cds, non so se sarà però disponibile su internet…questo è il sito http://www.dtcc.com/
ciao

mannoz
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 20:25

bergasim,

ti vendo un cds sul genoa a , se perdono ti copro io, :mrgreen: intanto fammi un bonifico di 2500€

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 20:37

mannoz@finanza:

Curiosità, se facessi una polizza sull’incendio della tua casa, tu saresti contento?

Proprio lì hai centrato il punto! Ma il bello è che un tuo incaricato fa parte della commissione che decide poi se deve pagare per l’incendio o meno 8)

Per il resto esistono dei dati… che bisogna interpretare. Nei prossimi post li forniremo assieme ad un nostro punto di vista…

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 20:42

Dream Theater,

bergasim,

tigre90@finanza,

Grassie…mi fate… arrossare 😳

tigre90@finanza,

Molti dati li trovi giornalmente o settimanalmente qui:
http://www.isdacdsmarketplace.com/exposures_and_activity
e derivano proprio dalla DTCC.
Approfondiremo nelle prossime puntate…

ottofranz
Scritto il 3 Dicembre 2011 at 03:02

@ Lampo.

Mi si stava cominciando a schiarie la visuale, poi ho letto i commenti. Adesso sono di nuovo nella nebbia fitta.

Sto suonando il corno

COOOOOOORRRNNNN !!!( Suonerà così un corno?)

Continua pure da dove avevi lasciato,ho rimosso i commenti 🙂

Gratamente ringrazio ( si dirà gratamente ?) 😛

lampo
Scritto il 3 Dicembre 2011 at 11:23

ottofranz,

Vedrai che si diraderà nei prossimi post… 😉

Ma … soffri d’insonnia… o sei all’estero (fuso orario)? :mrgreen:

ottofranz
Scritto il 3 Dicembre 2011 at 20:33

lampo,

ti rivelo un mio piccolo segreto.

Dormo 9 ore al giorno quindi nel bel mezzo della notte , senza telefoni ,senza qualcuno che mi cerca, qualcuno che vuole qualcosa da me, ecc. mi posso premettere un’ora da solo con i miei pensieri.

Magia pura.

😀 Dopodichè rimetto la testa sul cuscino e zzzzzzz in due secondi due. 😀

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