in caricamento ...
COMPENSAZIONI e PROPAGANDA: ecco come funziona la politica di Matteo Renzi
In realtà non c’è nulla di programmato. Spesso iniziative “ad cazzum” vengono poi compensate da interventi sporadici. La somma delle parti però non cambia e il Paese resta coi soliti problemi, senza abbassare la spesa pubblica.
Siamo circondati da una banda di gran burloni, che ci tengono tanto a farci divertire raccontandoci tante belle storielle.
Sulla ripresa economica italiana ho già speso fiumi di inchiostro.
Matteo Renzi, il capo dei burloni, ha gioco facile nel dire che la crescita continua da anni. Tanto poi tutto diventa opinabile. Lo stesso calcolo del PIL è ampiamente discutibile essendo un’analisi statistica spannometrica. E addirittura l’ISTAT ce lo dice. Il PIL è al Palo. Invece le sensazioni di Padoan sono diverse: “per me sta crescendo”. Massi dai, ognuno può dire la sua tanto alla fine è tutta una burla, no?
«L’Italia prosegue una lunga marcia, il 2016 si chiuderà meglio del 2015 che si è chiuso meglio del 2014, del 2013 e del 2012, questo è un risultato inoppugnabile». (Matteo Renzi)
Nel secondo trimestre del 2016 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente. Lo rende noto l’Istat confermando le stime congiunturali del 12 agosto. (…) Nella legge di Stabilità saranno previsti 15 miliardi di euro per disinnescare le clausole di salvaguardia, come l’aumento dell’Iva e delle accise. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel suo intervento al forum Ambrosetti di Cernobbio. «Il rapporto deficit/Pil continuerà a scendere -ha detto- ma ci saranno comunque risorse disponibili: 15 miliardi per la rimozione delle clausole di salvaguardia», che è «il primo impegno del governo». (LSt)
Ed ecco il nodo del contendere. Ci saranno risorse disponibili… Ma i soldi li prendiamo da dove? Ma certo, dalla spending review. oppure dalla pressione fiscale? Ognuno, come detto prima, può dire quello che vuole tanto alla fine è una grande burla. Intanto però una cosa è veramente inoppugnabile (altro che id ati del PIL) ovvero la matematica.
Ricordate cosa vi dico da ANNI? LA COPERTA E’ CORTA e siccome i soldi non li possiamo fare con le forbici, allora è evidente che dobbiamo operare sui capitoli di spesa e sugli introiti per cercare di creare del valore nell’operato della politica. E proprio in quest’ambito diventa fondamentale il ruolo che aveva Cottarelli, che chissà come mai, ha abbandonato la sua “mission impossible”. Parlo di “Spending Review“. LA cosa che però la gente deve sapere che alla fine la spending review funziona come una partita di giro. In altri termini, il Governo risparmia su alcune voci per poi spendere in altre. Alla fine si muovono le acque, si fa appunto propaganda politica, ci si burla dei contribuenti nonchè cittadini (ma si sa, i fiorentini son dei mattacchioni) e alla fine NON si cambia nulla.
Leggete voi stessi. Così parlò il nuovo responsabile della Spending Review, il Prof. Perotti che ha sostituito appunto Cottarelli dopo che il burlone fiorentino decise di non intervenire sulle tax expeditures, le agevolazioni fiscali, sulle quali aveva lavorato il commissario.
Fin dall’inizio “non c’era la volontà di ridurre la spesa pubblica”. Gli interventi fatti? “Sono stati dati soprattutto nel campo del welfare, piccoli e non strutturati, non coordinati. Non c’è stato dietro un disegno”. E “molti dei i programmi di cui si sta parlando attualmente sono misure quantitativamente piccole, ma molto spesso elettorali”. (…) “Non è vero che abolendo il bicameralismo si taglieranno 500 milioni”. (…) (IFQ)
Come dicono i latini, le riforme sono fatte tutte “ad cazzum” ed i risultati sono sicuramente inefficaci anche se poi c’è chi li usa per farsi bello. Ma la matematica, come detto, non è un’opinione. I problemi in Italia restano, non è cambiato nulla, le riforme fatte persino agli occhi di Bruxelles sembrano valide ma poi, se si va a vedere a fondo, scopriamo che il debito njon fa che salire e l’Italia, malgrado un ciclo economico positivo (ecco il motivo del PIL in miglioramento) ha fatto molto meno di quello che poteva. Malgrado interessi pagati sul debito pubblico ormai ridicoli. un Cul-de-sac da cui non se ne esce fuori tantomeno con questa politica “ad cazzum” che alla fine sarà deleteria e non porterà a nulla di nuovo.
Riproduzione riservata
STAY TUNED!
(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Segui @intermarketblog
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui,contattami via email (intermarketandmore@gmail.com). NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
(Se trovi interessante i contenuti di questo articolo, condividilo ai tuoi amici, clicca sulle icone sottostanti, sosterrai lo sviluppo di I&M!)
«L’Italia prosegue una lunga marcia, il 2016 si chiuderà meglio del 2015 che si è chiuso meglio del 2014, del 2013 e del 2012, questo è un risultato inoppugnabile». (Matteo Renzi)
…
matematicamente l’affermazione è inataccabile, infatti;
i numeri ufficiali consolidati da ISTAT sull’andamento del pil ITA, anche se [molto] risicati, parlano chiaramente;
peccato solo che ad una modesta [per meglio dire asfitica] crescita di pil avvenuta negli ultimi 2anni attorno al +1% (2016 e 2015; il 2014 è stato chiuso a -0,4%; per il 2013 e 2012 meglio stendere un velo pietoso dato che l’italia ha prodotto pessimi numeri)
corrispondano numeri DA PAURA sull’altro versante cui doverosamente raffrontarsi, quello del DEBITO PUBBLICO, per il quale da anni diversi governi che si sono succeduti nel frattempo -indifferentemente di sinistra di destra o “tecnici”- non sono mai riusciti a mantenere le promesse fatte regolarmente alla UE “abbasseremo di certo il debito pubblico”
addirittura all’inizio dell’anno in corso un autentico campione di genialità cosmica -padoan ndr Min.d.Finanze- è arrivato a dire che “nel 2016 il DEBITO PUBBLICO ITA diminuirà anche senza crescita” affermazione che dà l’esatta misura che una scienza come dovrebbe esserlo quella dell’ECONOMIA è ormai data in mano non più a professionisti e/o a Statisti seri, ma a semplici dozzinali operatori di propaganda pura (e null’altro purtroppo, sic)
una piccola rinfrescata dei numeri consolidati circa l’andamento del DEBITO PUBBLICO ITA – fonte BankItalia :
2012 : + 4,3 % rispetto anno precedente (+ 82,7 miliardi)
2013 : + 4,0 % rispetto anno precedente (+ 80,4 miliardi)
2014 : + 3,2 % rispetto anno precedente (+ 66,0 miliardi)
2015 : + 1,6 % rispetto anno precedente (+ 35,7 miliardi _ entrata in scena del QE)
2016 : + 3,5 % rispetto anno precedente (per ultimo mese preso in considerazione ovvero GIUGNO 2016)
da annotare che le maggiori entrate fiscali che avvengono solitamente nel 2do sem dell’anno dovrebbero aiutare a mitigare il trend dell’anno in corso verso un più incorraggiante +1,5% -almeno si spera- in linea con l’anno precedente,
ma ciò nonostante,
quello che emerge impietosamente DAI NUMERI (a differenza delle chiacchiere di propaganda emessa periodicamente dai vari renzi padoan ed altri esponenti dell’attuale governo in carica)
è che l’andamento di pil ITA degli ultimi 5anni presi in considerazione NON è ASSOLUTAMENTE in grado di supportare adeguatamente e fare da garante all’andamento di DEB PUBBL ITALIANO che continua ad aumentare inesorabilmente senza alcun freno, alla faccia di 4 commissari alla “spending review” nominati nel corso degli ultimi 5anni e regolarmente liquidati (a spese dei contribuenti) senza che alcuna misura pratica da loro indicata in teoria per attaccare la gigantesca massa di debito pubblico (che ha raggiunto i 2248,8 miliardi nell’ultimo dato reso noto, record assoluto di sempre) sia stata minimamente messa in atto dai vari governi che si sono succeduti;
queste considerazioni, ovviamente, sono ben note anche in sede di Comm.UE che guarda con la lente di ingrandimento lo scenario italiano per quanto riguarda l’argomento trattato;
conclusione :
1) sarà assai difficile che il QE -con relativo acquisto di titoli pubblici- sia interrotto nel MAR2017 com’era nelle previsioni della BCE, perchè significherebbe UN IMPENNATA INCONTROLLABILE DELLO SPREAD sui titoli governativi ITA se venisse meno l’aiuto offerto dalla BCE; (le sole chiacchiere di renzi o di chi per lui non riuscirebbero a fare da garante ideale ai mercati finanziari e alla speculazione che si nasconde dietro di essi);
2) se non ci diamo una mossa -da parte del governo attuale + un altro futuro eventualmente a sostituzione- nel riuscire a dare alla UE un IDEA CONCRETA circa la volontà di ridurre il ns DEBITO PUBBLICO finalmente una buona volta (nei NUMERI e non nelle chiacchiere di personaggi discutibili come renzi e padoan), sempre che non accada qualcosa di più grave nel frattempo (ormai l’evoluzione dei tempi non lascia alcuna sicurezza in proposito) attenzione che l’adozione dell’ESM da parte della Comm.UE per l’italia è dietro l’angolo pronto ad agguantarci. E se come è avvenuto in Grecia, la cabina di pilotaggio dell’italia viene presa in mano dai burocrati di bruxelles & FMI o troika che dir si voglia, si prospettano tempi da far sembrare una “passeggiata nel parco” quelli che abbiamo definito “di crisi” degli ultimi 5anni.
in un paese dove tutti remano al contrario e ognuno sa criticare ma poco proporre, dove l’unità di intenti deve essere “una voce di un vocabolario dimenticato”, dove ogni partito vuole il potere senza sapere neppure cosa sia necessario pianificare per uscire dal guado….. non ci sono alternative ….. siamo destinati a fallire !!!! se viene qualcuno a sostituire l’attuale governo, chi ci mettiamo????? i clown alla Grillo o le acque sante alla Raggi o la prosopopea di Di Maio o i vecchi simulacri di D’Alema, Berlusca o Prodi o Bersani o le “mammine” tipo Vendola…… pensiamoci due volte e anche tre prima di distruggere quel poco che abbiamo!!!!!
Dal micro al macro….
“Crescita. Nella bozza di conclusioni il G20 scrive di impegnarsi a “stimolare una crescita inclusiva, solida, sostenibile e l’occupazione”. Il summit invita a approfondire i legami tra “riforme strutturali, commercio, investimenti e Pil”. Anche contribuendo ad aumentare la “percezione delle persone sui benefici di commercio e investimenti”. “In un contesto di crescita fiacca di commercio e investimenti”, i leader del G20 riconoscono “il bisogno di comprendere e spiegare meglio come commercio e investimenti possano contribuire a stimolare di più una crescita inclusiva e l’occupazione, e i legami tra misure strutturali, commercio, investimenti e prodotto interno lordo”. I leader del G20 chiedono, poi, alle grandi organizzazioni internazionali di “identificare modi e mezzi per promuovere una crescita inclusiva, robusta, sostenibile” su commercio e investimenti, inclusi i miglioramenti del modello economico attuale di commercio, la segnalazione di misure restrittive, la promozione e la facilitazione degli investimenti, l’aumento di “coerenza e complementarietà” tra commercio e regime di investimenti, e la promozione di catene di valore globali “inclusive e coordinate”.
Nel testo conclusivo dovrebbe trovar posto anche il riferimento alla necessità di ridurre la sovraproduzione industriale mondiale che turba i mercati, annunciando l’istituzione di un Forum mondiale sul tema. “C’è un accordo – ha detto un diplomatico – per riconoscere che la sovraproduzione penalizza l’economia e che i sussidi sono una delle cause principali della distorsione del mercato”, così pure per stabilire “l’istituzione di un Forum mondiale al quale parteciperà anche la Cina”. ”
………Il nostro premier è indubbiamente in buona compagnia, anche lui deve ‘comprendere’ (sono basito..ecchecaz…è solo da 20 anni in politica) come funziona ma soprattutto è bravo a ‘spiegare’ come un modello che dimostrato da anni non funzioni (soprattutto da noi) sia ‘eccellente, inclusivo ed equo’ per dirla con le parole del comunicato. La overcapacity?…..visto che oggettivamente cozza un po’ con il modello….facciamoci un forum internazionale per parlarne e facciamoci consigliare dalle istituzioni (quelle che non ne fanno una giusta anche contro le probabilità statistiche della perfetta casualità) su come modificare il modello economico..(quale?). Nel frattempo e nella sintesi… aumentiamo il debito (la scusa si trova) e vediamo se dalla finestra (UK) il TTIP rientra nella logica di ‘ integrare ed agevolare la catena del valore…..’.
Matteo dormi sereno…sei come gli altri.
Caro DT, il problema non sono i cosiddetti “cazzari a gettone” (gettone che si beccano anche se sono assenteisti e con annesso vitalizio), ma è il Popolo italiano oramai assurto ad icona di vera e propria plebe, con volgare accezione di ignoranza ed inerzia.
Non si può spiegare diversamente come la politica continui impunemente ad abusare del proprio ruolo, a garantirsi soldi e regalìe (pensate all’ultimo aumento delle loro indennità e del contributo sanitario integrativo pagato da noi plebei…) ed a mantenere tutto nello squallore gattopardesco di cui anche tu dai ampia descrizione.
L’ultimo esempio di sussulto da zombie?
Le vicende nel Comune della Capitale…
Non puoi riformare il sistema…altrimenti tutti si dimettono…non ci stanno…i soldi ci devono essere per tutti quelli che si siedono a tavola, beninteso: tutti quelli che le Segreterie di partito hanno nominato.
Che possiamo fare? Tante cose e sono in molti ad averne interiormente l’elenco.
Soprattutto mai stare zitti. Occorre denunciare, pubblicare e mostrare lo sconcio.
Far risorgere il senso di vergogna e deprecazione per tutti i comportamenti contrari al bene della nazione, della Cosa Pubblica (la Res Publica).
Un politico corrotto e dichiarato tale? Altro che strette di mano ed interviste…
Pedate in culo e sputi in faccia per strada? Non sta a me dirlo, ma quantomeno il manifesto disprezzo ed il voltarsi dall’altra parte al loro passaggio in pubblico non sarebbe male…
Si può essere civili senza essere violenti ed al contempo mostrare che gli sforzi ed il lavoro di una nazione non possono e non devono essere preda del cannibalismo cieco di un sistema fatto di connivenze ed interessi privati in nome di una democrazia che è solo il paravento di un’oligarchia di approfittatori.