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Che mondo sarebbe senza BRICS?

Scritto il 3 Aprile 2013 alle 11:11 da Danilo DT

Il PIL mondiale cresce grazie ai paesi Emergenti. E se non ci fossero loro che cosa sarebbe accaduto?

Credo che non sia un mistero il fatto che per i prossimi anni abbiamo previsto (da tempo) un forte ribilanciamento globale delle economie. Dopo anni di dominio, i paesi “Core”, con in testa USA e Europa, dovranno cedere ulteriormente terreno a quegli stati che invece crescono in modo geometrico, con una popolazione più giovane e tanto da fare sia in ambito di consumi che di infrastrutture.

I cinque membri del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) si sono riuniti a Durban la settimana scorsa per discutere dei loro interessi sempre più comuni. L’acronimo originario BRIC, ormai onnipresente, è stato coniato nel 2001 da uno stratega di Goldman Sachs (O’Neill). Ormai ai quattro originali, BRIC, si aggiunge il Sud Africa. Ed è proprio grazie a queste grandi economie emergenti, il PIL mondiale è aumentato del 2,5% nell’ultimo trimestre del 2012. Ed i BRICS da soli, sono stati responsabili del 55% della crescita mondiale a partire dalla fine del 2009. Trascinati dal debito e dall’austerità, i 23 paesi che compongono il mondo sviluppato ha contribuito solo il 20% alla crescita economica. E quindi? Se non ci fossero già stati i BRICS, come potevano fare a sopravvivere le economie Core che hanno sfruttato i paesi emergenti in tutti i modi? Ed ora che le economie emergenti stanno cambiando pelle, che ne sarà del mondo occidentale?

Per chi non lo avesse ancora fatto, è giunta l’ora di “aprire gli orizzonti”. Nei portafogli di investimento è diventato indispensabile non solo diversificare, ma anche fare scelte costruttive per il futuro.
Tenetene conto.