BUND torre di Babele

Scritto il alle 09:54 da gremlin

Col bund ci eravamo lasciati a giugno con una forte raccomandazione rialzista e con un’operatività sulle call andata bene. Il bund all’epoca prezzava intorno a 126 ed era reduce da un rally iniziato ad aprile da 119,9. Questo rally è contnuato assumendo un andamento iperbolico, come l’oro, fissando ieri un nuovo massimo storico a 138,86 con rendimento del 1,82%, appena sopra a quello offerto dalla BCE (1,50%) e ben sotto all’inflazione ufficiale (2,40&).

Cosa sta succedendo?
La finanza ingegnerizzata, quella delle mani forti e sporche, ha preso atto che l’instabilità dell’area euro e la stagnazione economica occidentale, USA in primis, non sono state risolte né col bull market né col quantitave easing e nemmeno con l’azzeramento dei tassi USA per un esteso e indeterminato periodo.
In questi casi la grossa speculazione ritira i suoi capitali dagli asset “risk on” come l’azionario e li parcheggia sugli asset rifugio (safe haven) per antonamasia: oro, franco svizzero e obbligazionario USA (t-bond e t-note) e tedesco (bund e bobl).
C’è stato un periodo in cui anche il dollaro USA era considerato bene rifugio ma in questa fase di panico siderale è stato finora snobbato, il grafico giornaliero mostra una lateralità di medio periodo (da maggio) piuttosto anomala considerando la tempesta di sfiducia che ha colpito i grandi speculatori.

Quindi i ratti che fuggono dal veliero che affonda vanno tutti a rifugiarsi su pochi asset considerati sicuri. Sicuri nel senso che sono l’ultima spiaggia. Ditemi voi se il debito pubblico USA in continua ascesa con un’economia depressa può rendere tranquilli i possessori dei titoli stato. Ma tant’è, i grossi flussi finanziari devono spostarsi rapidamente da un asset all’altro, il denaro non dorme mai e deve continuare a rimanere nel circuito telematico, qualunque esso sia, perchè quasi tutto è a leva e quasi tutto è di carta.

Fin dove può arrivare il prezzo del bund?
Non c’è limite, nessuno può sapere dove il panico potrà spingerne il prezzo in caso di default europei e disgregazione dell’euro. A questo punto il rendimento espresso dal prezzo del future perde di significato, non è più un deterrente “fondamentale”, si compreranno bund a qualsiasi prezzo. L’importante è salvare la liquidità tanto generosamente regalata alle banche commerciali dalle banche centrali, e al momento la Germania e Svizzera sono ancora viste come porti sicuri malgrado le loro banche. Il prezzo del bund in impennata da aprile con la prospettiva di continuare per un periodo esteso ed indeterminato non ricorda un po’ l’arroganza di chi ha concepito la torre di Babele in un contesto di assoluto caos? e ricordate il castigo che si sono meritati?
Dalle reminiscenze bibliche alla cronaca tecnica: sappiate che il bund a 138,86 è il future settembre che scade domani e verrà rimpiazzato dal future dicembre che prezza circa 150 punti meno, cioè 137,3; venerdì il grafico evidenzierà con tutta probabilità il classico gap down trimestrale dovuto al rollover. Questa sarà solo una pausa tecnica, un trucco contabile, da non confondersi con un ritorno improvviso di fiducia e di propensione al rischio di medio periodo.

Spread tra BUND e T-NOTE 10yr
Ieri il bund rendeva due decimali meno del cugino yankee decennale, ottima ragione per comprare un po’ di dollarucci. Quindi il modesto rafforzamento del dollaro usa è conseguente allo spread favorevole e non all’effetto safe-haven.

Note tecniche
Sul bund c’è pochissimo da dire, notare solo due possibili aree di supporto a 134,3 e 132,5: ci servono per vendere put.
Più interessante il dollaro USA inserito in un doppio canale laterale di medio periodo. Il grafico è super esplicativo: notare l’assoluta posizione critica della media a 200 che è uno dei segnali operativi più importanti per la grande speculazione ingegnerizzata.

Operativamente
Per il bund si va solo al rialzo fino a prova contraria. Per la verità io vendo anche call scoperte scadenza fine settembre ma sempre molto otm (da 143 in su) e con un piano di protezione ben definito. Ricordare che le opzioni che scadono a fine settembre hanno come sottostante il future dicembre e quindi il delta va calcolato su FGBLZ1.
Su USD in queste condizioni si opera in modo tradizionale: si compra e vende in prossimità degli estremi del canale con stop loss stretti mentre al centro non si fa nulla, solo trailing stop se si è in guadagno.

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12 commenti Commenta
mattia06
Scritto il 7 Settembre 2011 at 10:24

ciao Gremlin,
sono short su bund da 126. cosa mi consigli di fare? rafforzare lo short, chiudere lo short o invertire passando ad un long? domanda da 100000 $ lo so. grazie

gremlin
Scritto il 7 Settembre 2011 at 11:29

mattia06,

sei short con future settembre??? ho l’impressione che ti sei messo short a giugno quando ho pubblicato due post sul posizionameto long, spero che l’impressione si sbagliata altrimenti che scrivo a fare?
comunque qualcosa si può fare, l’importante è che tu possa lavorare con le opzioni scoperte

mattia06
Scritto il 7 Settembre 2011 at 12:13

ero entrato short appena prima del tuo post, che ricordo bene, ma ero in copertura su obbligazioni. Adesso le obbligazioni non le ho più e mi scocciava vendere in perdita. Il future è quello di settembre, le opzioni scoperte non so se posso farle e soprattutto non le so usare 😀

gremlin
Scritto il 7 Settembre 2011 at 12:25

mattia06,

ti ho mandato una mail

paktrade
Scritto il 7 Settembre 2011 at 15:36

Mi sembra che il bund non abbia accennato a diminuire moltissimo, visti i guadagni di oggi sulle borse occidentali…. L’oro è stato buttato giù da qualcuno di potente, sperando che molti “piccoli” seguano il suo esempio.
Ma il bund per il momento regge le quotazioni, e questo mi fa sospettare fortemente che il rimbalzino non abbia vita lunga… Chissà i volumi di questo allungo come saranno…
E’ anche vero che siamo vicini a scadenza… Ma anche l’eur/usd non sta dando segnali incoraggianti…
Vedremo…

link
Scritto il 7 Settembre 2011 at 21:46

@gremlin sempre spunti interessanti. Potresti fare un bel libro sulle opzioni, io lo acquisterei

In merito al debito pubblico tedesco, “non è tutto oro ciò che è argento” 😉
http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/110907/13yzbt.pdf

Secondo questo articolo il 17% del debito pubblico sarebbe occultato da un cavillo legislativo.

Non è passato molto tempo da quando il valore del bito tedesco è stato retificato a seguito dei parametri eurostat
http://www.ilcorriereblog.it/esteri/49-esteri/3561-il-debito-pubblico-della-germania-e-superiore-a-quello-dellitalia.html

gremlin
Scritto il 8 Settembre 2011 at 08:29

vale77@finanzaonline,

puoi dire di che cosa si tratta? grazie

gremlin
Scritto il 8 Settembre 2011 at 08:45

link@finanzaonline,

per il libro sono in ritardo mostruoso… e se poi me lo copiano? :mrgreen: (scherzo)

il debito pubblico andrebbe valutato nella “qualità” e rapportato al pil.
E il pil andrebbe rapportato alla serietà/competenza degli organi istituzionali che amministrano e governano un Paese e alla loro capacità di implementare piani sviluppo nazionali di lungo periodo credibili.
La corruzione pubblica è un male di tutte le democrazie e autocrazie: il problema sta nella “quantità” di corruzione. In Italia la corruzione pubblica è elevata a sistema e a modello culturale, l’evasione fiscale (iva in primis) come consuetudine utile e necessaria.
La corruzione pubblica è la causa primaria della scarsa qualità del debito pubblico e della sua continua crescita non controbilanciata dall’aumento di ricchezza pro-capite.
Anche ieri avuta ennesima conferma, il riparatore del mio pc mi ha chiesto se volevo la fattura: 120 euro con, 100 euro cash senza.

ottofranz
Scritto il 8 Settembre 2011 at 18:05

gremlin,

ustia, ti mando il mio! Con 50 te la cavi. 😀

Sempre cash naturalmente…

lampo
Scritto il 8 Settembre 2011 at 20:23

gremlin:
link@finanzaonline,

il debito pubblico andrebbe valutato nella “qualità” e rapportato al pil.
E il pil andrebbe rapportato alla serietà/competenza degli organi istituzionali che amministrano e governano un Paese e alla loro capacità di implementare piani sviluppo nazionali di lungo periodo credibili.
La corruzione pubblica è un male di tutte le democrazie e autocrazie: il problema sta nella “quantità” di corruzione. In Italia la corruzione pubblica è elevata a sistema e a modello culturale, l’evasione fiscale (iva in primis) come consuetudine utile e necessaria.La corruzione pubblica è la causa primaria della scarsa qualità del debito pubblico e della sua continua crescita non controbilanciata dall’aumento di ricchezza pro-capite.

Finalmente siamo primi in qualcosa ❗
Poi pensa a quante commissioni riusciremmo a guadagnare facendo corsi sul tema…. ai paesi scandinavi per esempio :mrgreen:

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