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ORO iperbolico

Scritto il alle 11:18 da gremlin

Non mi dispiacerebbe che dopo aver letto questa nota qualcuno abbia le idee più chiare sulle dinamiche del prezzo dell’oro. Cominciamo con un approccio storico mettendo in relazione prezzi ed eventi epocali:

Il prezzo
Il prezzo dell’oro fino al 1970 era fissato per legge e chi aveva dollari di carta poteva trasformarli in oro fisico: era il Gold Standard che garantiva il possessore di moneta ma che zavorrava le fantasie della nascente ingegneria finanziaria. La Cupola d’allora, che è anche quella odierna, aveva bisogna di aumentare la massa monetaria attraverso continua nuova stampa di biglietti e concessione di credito a tutti (o quasi, quarant’anni fa la società USA era nettamente più razzista di oggi). Era la base per concretizzare l’American Dream, ovvero il sogno di ricchezza immediata al di sopra delle proprie capacità reddituali. Era anche l’epoca in cui gli italiani dicevano “hai trovato l’America” rivolgendosi a chi aveva un buon posto di lavoro o a chi faceva buoni affari. Oggi questa espressione di meraviglia e invidia è caduta in disuso, chissà perchè…
Dopo il 1970 il prezzo dell’oro è liberamente contrattato sui mercati fermo restando che a Londra, nei locali del fixing, hanno continuato a giocare con le bandierine

Perchè l’oro vale sempre di più
Come sempre tutto è relativo: non è l’oro che vale di più “in sè” ma è il dollaro Usa che vale costantemente di meno per via dell’aumento della sua massa. Nel 1933 Roosvelt decide di svalutare il dollaro e lo fa contro l’oro passando da 21 a 35 dollari l’oncia nell’arco di due anni (+67%). Trentasette anni dopo lo stesso fa Nixon (ovviamente non era farina del suo sacco, a lui interessava il Vietnam) ma per togliersi il problema una volta per tutte svaluta il dollaro abolendone la convertibilità con l’oro; in questo modo regala ai mercati un’altra commodity su cui speculare e lascia mano libera alla Fed e alle banche di costruire i loro progetti di conquista finanziaria del mondo.
Notare cosa succede al prezzo dell’oro: dal 1970 al 1975 si passa da 35 a 185 dollari (+430%) e dopo due anni di correzione si scatena un uptrend iperbolico a toccare 850 dollari il 21 gennaio 1980. Segue una pesante correzione di vent’anni durante la quale i Rotschild e la cupola dell’oro fanno affari d’oro deprimendo il prezzo da 850 fino a 253 (25/8/1999). L’industria finanziaria vede l’investimento in oro da parte del parco buoi come fumo negli occhi, la moneta non circola più, convince il popolo che l’oro è finito, non bisogna risparmiare in oro, è buono solo per la gioielleria. Cupola dell’oro e industria finanziaria hanno dialogato e brindato per vent’anni ma con l’inizio del nuovo millennio, guidato da Greenspan, l’industria sorprende tutti, anche se stessa e anche i Rotschild che di internet e di subprime non ne capivano nulla. Parte la bolla azionaria “dot.com” e l’oro riprende a salire per le note correlazioni intermarket fra commodity e equity e oggi, dopo dieci anni di up trend non molla: IERI MASSIMO ASSOLUTO.

L’oro per il trader
Da ieri non possiamo escludere un immediato proseguimento del bull market per almeno due anni ancora e comunque fino a che la Fed continuerà con la sua politica monetaria espansiva nota con l’eufemismo di “quantitative easing” che produce costante deprezzamento di valore del dollaro. Di analisi elliottiana non ci metto nulla di mio, mi va bene pari pari quella del team di Caldaro, eccola:

Nel 2001 è iniziato un bull market di grado Cycle che dovrà completarsi in cinque onde Primary. Ora ci troviamo nell’ultima onda, la 5 primary in forma estesa ed iperbolica. Le etichettature delle sottoonde che si vedono nel grafico potranno essere modificate col prolungarsi del bull market per cui non trovo utile entrare in altri dettagli tecnici. Ciò che conta per il trader è che ieri l’oro è uscito dalla correzione iniziata a maggio e quindi andrebbe seguito subito al rialzo o, per maggior prudenza, si potrebbe anche attendere un segnale di conferma in più.
Sul lunghissimo termine, ovvero sul bull market secolare di grado Supercycle, osservo che non ha senso considerare la storia dei prezzi dell’oro prima del 1970 a causa del Gold Standard. Quindi da un punto di vista strettamente traderistico l’oro è un oggetto d’analisi molto recente e molto più simile all’equity in quanto è lecito immaginare che il suo prezzo possa salire in continuazione per sempre. Da questo presupposto deduco che il bull secolare si trova ora nella sua onda 3 di grado Cycle: approssimando sui tempi la 1 impulsiva copre il periodo 1970-1980, la 2 correttiva copre il 1981-2000 e la 3 è in itinere. Ciò significa che al termine di questa 3 di grado Cycle seguirà una 4 correttiva e una 5 impulsiva. Nulla si può dire di più su questi trend di lungo periodo, però una cosa dovrebbe essere chiara da subito: l’oro, se lasciato al libero mercato, può solo salire. Salirà perchè i Bernanke e i Trichet di turno continuerano a deprezzare le monete, salirà perchè i costi di estrazione e tutti gli altri costi saranno in crescita, salirà perchè la domanda di fisico è superiore all’offerta, salirà perchè un giorno si scopriranno nei forzieri delle banche lingotti di tungsteno placcati in oro, salirà perchè prima o poi il sistema monetario internazionale verrà “shockato” da qualche nuovo evento epocale (euro kaput? dollaro non più riserva valutaria internazionale? e il petrolio come verrà quotato? ecc.)

L’oro per l’investitore
Oro fisico o etc o certificati?
Se devo comprar carta, assolutamente meglio gli etc dei certificati. Oggi Borsa italiana offre diversi etc anche a leva e persino short; sono tutti armonizzati e replicano discretamente bene il sottostante. Ricordo che l’etc a differenza dell’etf espone il sottoscrittore al rischio di insolvenza dell’emittente. Esistono etc con sottostante solo future e etc con sottostante perzialmente fisico: da un punto di vista di garanzia del capitale investito, a pelle, dovrebbe essere preferibile pigliare un etc semi-fisico (bullion).
Il fisico vero, il lingottino (o lingottone per i più bravi e fortunati), lo si trova ancora presso i canali ufficiali (banco metalli specializzati) senza iva: l’attuale normativa prevede che l’oro da investimento è iva free; l’argento invece è iva 20. Krugerrand e monete varie sono più belle del lingottino ma il loro valore ingloba l’aleatorietà numismatica e quindi fate voi.
L’oro fisico nel forziere o anche nella scatola delle scarpe del sig. Rossi è sinonimo di bene rifugio. Anch’io tutto sommato sono della stessa idea ma avrei qualche pecisazione e distinguo da fare. Magari un’altra volta e con altri grafici.

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36 commenti Commenta
Scritto il 14 Luglio 2011 at 11:34

🙂

ivegotaces
Scritto il 14 Luglio 2011 at 11:35

@gremlin
“L’oro fisico nel forziere o anche nella scatola delle scarpe del sig. Rossi è sinonimo di bene rifugio. Anch’io tutto sommato sono della stessa idea ma avrei qualche pecisazione e distinguo da fare. Magari un’altra volta e con altri grafici.”

Noooooooooo hai concluso sul più bello! 🙂 Vabbè attendo con pazienza la nuova puntata … :mrgreen:

paktrade
Scritto il 14 Luglio 2011 at 11:39

ok convinto, vado a comprare oro, ma sorgono diversi problemini collaterali…
Oro fisico: ammesso che trovi oro-oro, certificato e non patacche, dove lo metto? Lo tengo in casa? Lo metto in cassetta di sicurezza? E se la banca dove ho la cassetta di sicurezza fallisce, io il mio oro non lo vedo più… E se domani esce una legge che obbliga a restituire l’oro fisico detenuto… mmm, troppi problemi legati alla fisicità dell’oro stesso…
Oro “cartaceo”: allora prendo questo, ma ci sono diversi etc quotati (e soggetti a rischio emittente diversi, appunto)… Meglio un etc hedgeato, direi, devo anche assumermi il rischio cambio? noooo, doppio rischio, non mi va… allora penso che la scelta sia unica in borsa milano, quello di DB… O ce ne sono altri?

Grazie come al solito dell’ottimo articolo!!!

gremlin
Scritto il 14 Luglio 2011 at 12:07

grazie a tutti e non perdetevi il link sui Rotschild

anche questo è fisico:
http://www.finanzaonline.com/etf/dettaglio.php?tcode=GBS&folsession=06f6ae458fc1655fb291e9a67569556b

paktrade
Scritto il 14 Luglio 2011 at 12:14

gremlin,

Giusto, ma è quotato in dollari e poi trasformato in euro… L’ho avuto, l’ho venduto, l’ho riavuto l’ho rivenduto, ottimo, ma dipende anche dal cambio, purtroppo, o per fortuna.. Comunque due rischi in uno non avevo intenzione di assumerli…
Lo XAD1 invece dovrebbe essere esente da fattori di cambio, magari con rendimento più basso causa copertura rischio, ma dovrebbe replicare l’indice del future più fedelmente in euro… O no?

sonorovinato
Scritto il 14 Luglio 2011 at 12:16

una cosa dovrebbe essere chiara da subito: l’oro, se lasciato al libero mercato, può solo salire.

Appunto, l’ipotesi e’ “se lasciato al mercato libero”. Sono sicuro (ma ovviamente non sono un profeta) che in caso di patatrack, l’oro venga in qualche modo escluso dai mercati o requisito o dichiarato illegale, un po’ come successe negli anni 30. E quindi si rischia di trovarsi con tanta bella roba gialla di difficile gestione finanziaria. E’ questa l’unica vera GRANDE incognita sull’oro. Tu Gremlin che ne pensi al riguardo ?

Io comunque sono un fan dell’oro: IN GOLD WE TRUST ! :mrgreen:

gremlin
Scritto il 14 Luglio 2011 at 12:32

sonorovinato,

si purtroppo c’è il precedente creatosi sotto il regno di Roosvelt che non lascia tranquilli
mica per niente in un’asset allocation dignitosa e diversificata l’oro fisico raramente rappresenta più del 5%

lucianom
Scritto il 14 Luglio 2011 at 15:38

Per la paura oro e argento salgono ma le borse non ne vogliono sapere di scendere, anzi……
Riflessione: finchè abbiamo S. Bernanke che ci protegge non dobbiamo avere paura, anzi…….

lucianom
Scritto il 14 Luglio 2011 at 15:43

Sentiamo cosa dirà al Senato alle ore 16 S.Bernanke, probabilmente le solite st……

bergasim
Scritto il 14 Luglio 2011 at 16:00

Azioni come saltare Bernanke apre le porte a nuovi stimoli
Azioni come saltare Fed Bernanke dice che è disposta ad adottare ulteriori misure per stimolare l’economia

La borsa sale, e intanto il minnesota dichiara default

massam
Scritto il 14 Luglio 2011 at 16:05

io ho ricomprato oro col conto in oro della banca etruria . a questi livelli non ho più riferimenti
ma ho fiducia nelle rotative senza limiti dell’america che ormai non è evidentemente più in
grado di fermarsi . sono di nuovo, ma meno carico , a cavallo della tigre . però un pensiero mi sfiora sempre : questa gente che riesce a buttare giù l’argento che cosa si inventerà a un certo punto contro l’oro ? spero che nasca un altro kennedy e che ritenterà di stampare direttamente dollari senza comprarli dalla banca . e non dimentichiamici nemmeno che allà è grande .
massam , trader ignobile .

gremlin
Scritto il 14 Luglio 2011 at 16:31

massam@finanza,

io non penso proprio che si ritornerà alle norme anti-oro roosveltiane perchè non ce ne sarà bisogno, oggi l’oro non è più percepito come arma nelle mani del parco buoi per tarpare i progetti della finanza internazionale. Considera poi che la stragrande quantità di transazioni avviene su oro di carta, impensabile ottant’anni fa. Oggi si sono pure inventati gli etc con sottostante fisico e i CONTI ORO di alcune banche così ti fottono un mare di spese e per giunta TI FANNO PAGARE ANCHE IL CAPITAL GAIN 😳
Marcello, comprati sti lingottini che occupano la spazio di una carta di credito e manda a cagare ste banche rapinatrici…

lucianom
Scritto il 14 Luglio 2011 at 16:34

Ma alle 16 non doveva parlare Bernanke?

gremlin
Scritto il 14 Luglio 2011 at 16:59

lucianom,

sta parlando, ad es.

BERNANKE: FAILURE TO RAISE DEBT CEILING WOULD HAVE VERY REAL EFFECTS ON CONSUMERS BY FORCING INTEREST RATES UP, RAISING DEFICIT

BERNANKE SAYS FAILURE TO RAISE DEBT CEILING WOULD HURT ECONOMY, IMPAIR JOB GROWTH

bergasim
Scritto il 14 Luglio 2011 at 17:06

Si ma si è addormantato, daltronde con tutto quel lavoro di stampaggio di dollari, anche lui è crollato

gremlin
Scritto il 14 Luglio 2011 at 17:11

sta parlando di noi, dice che possiamo farcela e se ci dà una mano la bce ancora meglio…

che brava persona…

gremlin
Scritto il 14 Luglio 2011 at 17:15

basta mi sono rotto, ieri diceva che il qe3 si può fare, oggi invece non è detto che, ecc ecc

ecco alcune dichiarazioni:

BERNANKE: FAILURE TO RAISE DEBT CEILING WOULD HAVE VERY REAL EFFECTS ON CONSUMERS BY FORCING INTEREST RATES UP, RAISING DEFICIT

BERNANKE SAYS FAILURE TO RAISE DEBT CEILING WOULD HURT ECONOMY, IMPAIR JOB GROWTH

BERNANKE: ITALY HAS VERY HIGH DEBT/GDP RATIO BUT IT HAS SOME STRENGTHS, FISCAL POSITION MUCH BETTER THAN GREECE, BANKS IN DECENT SHAPE –

BERNANKE SAYS THERE HAVE BEEN A BIT OF “MARKET JITTERS” TOWARD ITALY, WORRY ABOUT VICIOUS CIRCLE

BERNANKE: IF ITALY AND SPAIN FACE TROUBLE, A SITUATION I DO NOT EXPECT, EUROPEANS WOULD HAVE TO STEP IN TO HELP IN A SUBSTANTIAL WAY

BERNANKE — DON’T SEE ANY IMMEDIATE RISKS FROM MUNICIPAL BOND MARKET, NOT ANALOGOUS TO EUROPEAN SITUATION

BERNANKE: IF ITALY AND SPAIN FACE TROUBLE, A SITUATION I DO NOT EXPECT, EUROPEANS WOULD HAVE TO STEP IN TO HELP IN A SUBSTANTIAL WAY

BERNANKE SAYS PRODUCTIVITY GAINS GOOD FOR ECONOMY IN THE LONG RUN, BUT HURTFUL TO EMPLOYMENT IN SHORT RUN

massam
Scritto il 14 Luglio 2011 at 17:27

gremlin,

la banca etruria quando voglio mi dà il mio pezzo d’oro , per ora , certo , e me lo ricompra pure .
i prezzi sono del fixing . io prima di andare in banca li controllo su kitco . una volta aperto il conto
poi, le transazioni mi sembrano accettabili . per ventimila eur di oro si pagano circa 35 eur .
non so cosa costa il ritiro fisico . spero non servirà mai .
massam .

bergasim
Scritto il 14 Luglio 2011 at 17:43

massam@finanza,

Ma in caso di grossissimi casini, secondo te la banca dell’etruria di darebbe il tuo oro? io credo propio di no, fino a quando si parla di transazioni tutto ok, ma quando si entra nel campo dell’oro fisico, le banche o chi per loro dove trovebbero tutto l’oro necessario da consegnare ai clienti?, anche questo è un sistema che si basa sulla fiducia, l’unica soluzione è quella di possedere materialmente sin da subito dell’oro fisico, almeno secondo il mio modesto parere.

gremlin
Scritto il 14 Luglio 2011 at 17:50

massam@finanza,

20mila euro sono 6 lingottini da 100g, 6 carte di credito un po’ pesanti, li puoi nascondere ovunque e quando ti viene voglia li puoi anche guardare e toccare.
l’oro fisico e il cash io li concepisco unicamente a casa mia, sono miei e li voglio avere vicini, nel momento del bisogno non devo andare in banca che nel momento del bisogno è sicuramente chiusa per default
anche questo è il senso del bene rifugio

bergasim
Scritto il 14 Luglio 2011 at 18:09

gremlin,

Spero nascosti bene, anche questo è un problema

gremlin
Scritto il 14 Luglio 2011 at 18:19

bergasim,

si in effetti non è un problema secondario ma se non si vive in tenda in una casa normale si trovano decine di posti che un topo d’appartamento non dovrebbe neppure immaginare e nemmeno la badante o simile deve sapere nulla
il massimo è avere una piccola cassaforte non troppo nascosta con dentro 100 euro e un grammo d’oro, tutto il resto da un’altra parte

bergasim
Scritto il 14 Luglio 2011 at 18:22

gremlin,

E se perdi la memoria
😆

7voice
Scritto il 14 Luglio 2011 at 18:29

Bye bye America! Standard&Poor’s ha declassato a “negativo” l’outlook degli Stati Uniti, motivandolo con il serio rischio che non venga trovato un accordo per alzare il tetto del debito: avete capito bene, un bel downgrade per Washington da parte di una delle tre sorelle emanazione delle élites e delle corporations americane. Caro Obama, il tuo tempo è finito: questo segnale suona come una lettera di licenziamento anticipato.

Detto fatto, borse a picco e oro ai massimi di sempre in area 1500 dollari l’oncia: di più, la Reuters ha cominciato a monitorare lo spread Germania/Usa! La lettera “U” sta per andare a fare compagnia ai Pigs, prepariamoci a un nuovo acronimo transatlantico! Ne è convinto anche Bill Gross, numero uno della Pacific Investment Management (Pimco, il principale fondo obbligazionario degli Stati Uniti), secondo cui la crescita del deficit statale americano è andata oltre ogni possibile controllo e, quindi, «se il Governo non interverrà con riforme sostanziali, questo Paese fallirà per via del suo debito».

Pimco ha ridotto progressivamente le proprie esposizioni ai bond sovrani Usa e agli assets collegati e si è messo a vendere allo scoperto scommettendo su un calo del valore (e sperando nel crollo) del debito Usa. Stando al Guardian, Pimco ha venduto 7 miliardi di dollari di titoli con l’obiettivo di riacquistarli successivamente a un prezzo inferiore: solo un mese prima aveva ceduto titoli del Tesoro per 28 miliardi. Ma come mai? Come funziona tutto questo? E, soprattutto, cosa c’è dietro alla crisi che sta portando all’esplosione della bomba a orologeria americana?

È tutta un’enorme “truffa”, cari amici! E sapete perché? Perché la Fed, da oggi, è il più grande hedge fund del mondo e sta compiendo le stesse follie che hanno portato alla morte di Aig Financial Products! Perché dico questo? Semplice, perché la Fed sta vendendo opzioni put sui suoi Treasuries – ovvero sul debito governativo – per mantenere artificialmente bassi i tassi a lungo termine (ovvero, i decennali) a dispetto delle naturali dinamiche di domanda/offerta! Proprio così, questo è l’ultimo “regalo” fatto da Alan Greenspan al distorto e quasi sovietico sistema monetario Usa, cadeau che il buon Ben Bernanke ha sottoscritto e che continua a mantenere in vita attraverso la definizione molto esotica, frutto dell’innovazione finanziaria post-crisi, di “open-ended fixed-price mutual put”.

In realtà, è solo una “frode”! Ora vi spiego perché, o almeno ci provo, partendo da alcuni concetti chiave. Prima di tutto, partiamo dalle basi riguardo i concetti di tassi d’interesse e default insurance, o assicurazione sul default. Il fattore principale nella determinazione del tasso d’interesse è il rischio di default, ovvero il rischio che chi ha contratto un prestito non sia in grado di ripagare il prestatore. Normalmente, più è alto il rischio di default, più alto è il tasso d’interesse richiesto dagli investitori (il cosiddetto risk/return trade off). Ad esempio, un bond denominato “junk”, ovvero spazzatura, ha un rischio di default molto alto, quindi deve pagare un premio – un tasso d’interesse – più alto.

C’è però un’eccezione, una grande eccezione: ovvero prestare denaro utilizzando la “default insurance”. Volete un esempio tutto made in Usa? Citibank, utilizzando il suo “Ultimate savings account”, paga ai correntisti tassi ridicoli, ad esempio lo 0,10% per depositi inferiori a 10mila dollari: più salgono i depositi, più salgono i tassi, ma sempre nell’ordine del decimale. Per 1 milione di dollari o più, il tasso d’interesse è dello 0,40%! E Citibank non è una banca sana, lo sappiamo tutti: nel novembre del 2008 beneficiò del cosiddetto “sweet deal” offertogli dall’allora presidente George W. Bush consistente in una linea di credito da 20 miliardi di dollari e 306 miliardi in garanzie sui prestiti.

Ma come fa una banca quasi insolvente a prestare denaro a quei tassi d’interesse ridicoli e restare in piedi? Le paroline magiche che lo rendono possibile sono “Fdic Insurance”, ovvero la banca paga un minimo premio alla Fdic (Federal deposits insurance corporation, un’agenzia indipendente creata dal Congresso «per mantenere stabilità e fiducia pubblica nel sistema bancario») e questa le offre una garanzia governativa per prestare denaro praticamente gratis. Peccato che “default insurance” come queste possono distorcere il mercato e abbassare il tasso di interesse richiesto anche al più problematico dei richiedenti prestito.

Nei fatti, la “default insurance” fa scomparire il rischio e quindi è non solo popolare, ma pesantemente abusata: proprio per questo, ci sono diversi tipi di “default insurance”. Il più famoso è rappresentato dai cds, o credit default swaps, una sorta di contratti di assicurazione sul rischio di default di una controparte. Ma altri strumenti seguono lo stesso pattern dei cds: ci sono le “bond insurance”, contratti in base ai quali un sottoscrittore obbligazionario paga un premio a una parte terza che pagherà interessi e capitale in caso di default, ovvero in caso l’emittente del bond non sia in grado di farlo.

C’è poi la “demand guarantee”, la “standby letter of credit”, la “lenders mortgage insurance” per il ramo immobiliare: mille nomi per la stessa cosa. E poi, ecco le “put options”, ovvero una forma di assicurazione che ripaga in caso qualcosa vada distrutto o in default, strumenti molto utilizzati per proteggere i portafogli d’investimento. Ci sono, però, anche put options sui Treasuries, strumenti capaci di mantenere bassi i tassi d’interesse: non a caso, oggi come oggi queste opzioni sono estremamente a buon mercato.

Ma come è possibile? Primo, alterando le percezioni del mercato. Se le opzioni servono a denominare il livello di rischio attraverso la loro prezzatura, opzioni a buon mercato come quelle sui Treasuries di fatto sottendono un solo messaggio ai mercati: i T-Bills sono sicurissimi. E anche se i rendimenti sono bassi, il cittadino medio americano è ben contento di prendere T-Bills se ha la certezza che quell’investimento sia sicuro in tempi di insicurezza globale. Secondo, alterando il concetto di domanda e offerta. Gli investitori, infatti, comprano put options invece di vendere i bonds che hanno in portafoglio: insomma, queste opzioni a prezzi stracciati e il loro miraggio di sicurezza garantiscono che il pubblico resti nel mercato obbligazionario Usa, esattamente come la Fdic insurance garantisce la presenza di clienti e correntisti a banche potenzialmente insolventi. E i cosiddetti consulenti d’investimento fanno la loro parte, consigliando “caldamente” ai loro clienti l’acquisto di queste opzioni miracolose…

Il problema è che l’utilizzo di massa di put options ha creato un’intera classe di investitori che compra T-Bills e contemporaneamente scommette contro di essi! Nassim Taleb, l’idolatrato autore de Il cigno nero, raccomanda di shortare i Treasuries, ma la sua strategia è più complessa: propone, infatti, di investire il 95% del capitale proprio in assets ultra-sicuri come Treasuries statunitensi, utilizzando al tempo stesso put options per proteggersi dal collasso dei Treasury bonds. Davvero un genio, vale la pena di ritenerlo un guru. Ed è proprio per questo motivo, per persone come Nassim Taleb e altre migliaia e migliaia come lui che “consigliano” il pubblico degli investitori, che le put options sono così a buon mercato.

Ma perché la vendita di “default insurance” sul proprio debito, ciò che sta accadendo negli Usa, rappresenta nei fatti una “frode”? Immaginate di poter andare sul mercato e vendere put options sul vostro debito, cosa comporterebbe per voi? In prima istanza abbattere a zero i premi di rischio sul mutuo, le carte di credito, ecc. e abbassare drasticamente i tassi d’interesse che siete chiamati a pagare. Secondo, guadagnare i premi derivanti dalla vendita delle put options. Le quali, se vendute in alto numero, possono garantirvi entrate che superano i vostri pagamenti di interessi, garantendovi di fatto un profitto dal vostro debito! Terzo, se anche andate in default o bancarotta, le put options diventerebbero senza valore visto che le emettete voi, costandovi nulla.

Bene, il governo federale degli Stati Uniti sta facendo esattamente questo! E la scelta di dar vita a questa “frode” parte da lontano, le prime tracce sono infatti contenute nelle trascrizioni degli atti del meeting del Fomc (Federal open market committee) del 24 e 25 giugno del 2003, nel quale si definivano le operazioni di mercato – acquisto e vendita di securities dell’Us Treasury e di altre agenzie federali – come «principale strumento per implementare la politica monetaria». I primi due nomi nell’elenco dei partecipanti di quel meeting erano Alan Greenspan e Ben Bernanke, passato e presente della Fed e Vincent Reinhart, segretario ed economista del Federal open market committee stesso e Dino Kos, manager del System ppen market account (Soma), ovvero l’ente che gestisce e sovraintende le operazioni open market della Fed: insomma il gotha.

Nel corso del meeting, Reinhart sottolineò la necessità per la Fed di riuscire a ottenere un effetto di crescita sull’economia nonostante i bassi tassi d’interesse e poco dopo passo la parola a Kos, il quale descrisse schematicamente gli approcci alternativi possibili per il suo Desk per la conduzione della politica monetaria: 1) estendere le maturazione medie sulle holdings domestiche del Soma; 2) porre dei tetti ai rendimenti più a lungo termine dei Treasuries; 3) utilizzare strumenti derivati, come le put options. Ripeto, siamo nel 2003, almeno un’era finanziaria fa! Direte voi, ora la Fed in difficoltà ha posto in essere la terza opzione – che potremmo definire nucleare – semplicemente perché le prime due sono ritenute inefficaci: no, lo fa perché le prime due le ha già utilizzate. Inutilmente.

Per quanto riguarda l’estensione della maturazioni del portafoglio della Fed, i geniacci giunsero alla conclusione che questa operazione avrebbe portato all’estinzione di 200 miliardi di dollari di T-bills in sei mesi e all’acquisto di Treasuries a lungo termine, dai 3 ai 10 anni: la Fed lo ha fatto, ha eliminato short-term bonds con long-term bonds esattamente per l’importo prospettato dal Soma. C’è poi l’imposizione di tetti sui rendimenti dei T-Bills: nel marzo del 2009 l’allora nuovo capo della Fed, Ben Bernanke, annunciò l’imposizione di un tetto sui rendimenti dei Treasuries in ossequio all’acquisto da parte del suo istituto di 300 miliardi di dollari di debito governativo: e così è stato negli ultimi due anni sui Treasuries a lungo termine.

Ecco poi la terza opzione, ovvero l’utilizzo di strumenti derivati, nel caso specifico put options, un qualcosa che la Fed ha già fatto e che «non ha avuto effetti immediati sul portafoglio domestico». A meno che qualcuno non vada in default. Infatti, sul documento del meeting si scrisse acutamente che «naturalmente, un programma di successo (di emissioni di put options, ndr) sarebbe quello in cui nessuna opzione venduta sarà mai esercitata», visto che altrimenti «la Fed potrebbe essere colpita da diversi canali. Primo, anche un programma relativamente piccolo aggiungerebbe indubitabilmente del peso. Secondo, potrebbe rappresentare per la Fed dei costi monetari, deviando dal patto implicito verso i tassi di breve termine. Proprio per questa ipotesi, più opzioni si vendono meglio è. Terzo, un ampio volume di opzioni vendute potrebbe ridurre i rischi di premio legati ai tassi di lungo termine, indipendentemente dal livello di credibilità di ogni impegno politico».

In parole povere, se anche la gente perdesse del tutto la fiducia nella Fed, la vendita di queste opzioni manterrebbe comunque bassi i tassi d’interesse. Per il Fomc, «più opzioni si vendono, più è grande la possibilità di ottenere l’effetto desiderato sui tassi a lungo termine… Ma ovviamente, il rischio per il portafoglio, a livello di riserve e di perdite di capitale, crescerebbe in egual misura e una exit strategy non potrebbe essere così diretta e immediata». Quindi, c’era consapevolezza del rischio di un’operazione simile, ma «la decisione di smettere di vendere più opzioni potrebbe essere interpretata dal mercato come una dichiarazione di intenzioni politiche future e la conseguente corsa a posizioni di mercato dipanate potrebbe essere molto dirompente e far impennare i rendimenti».

Detto fatto, la Fed ha cominciato a vendere tonnellate e tonnellate di opzioni per allinearsi correttamente alle aspettative dei mercati, ad esempio nel marzo del 2004. Peccato che nello statuto della Fed ci sia scritto che «l’istituto storicamente non è mai stato impegnato in transazioni sui derivati». Insomma, la Fed ha dato e sta dando vita a una “frode” basata su una clamorosa bugia. Alla luce di tutto questo, vi chiedete ancora perché, nonostante l’Europa sembri sempre più una bomba a orologeria pronta a esplodere sul suo debito, il dollaro non riesca a riprendere vigore, oro e argento sfondino record ogni giorno, la Cina (come si vede nel grafico in fondo) continui a vendere, per il quarto mese di fila, debito Usa (seppur in punta di piedi, la diplomazia ha le sue regole anche nelle guerre economico-commerciali), S&P’s dia vita al primo downgrade politico dell’era moderna, Pimco scarichi gli assets Usa e Tim Geithner sia così preoccupato dalla necessità di piazzare 1,5 trilioni di T-Bills? Ecco il frutto del monetarismo espansivo delle banche centrali e del capitalismo statalista di governi e regolatori. L’America sta fallendo: prepariamoci a una bella guerra e a un cambio di leadership in tempi brevi.
UN POPOLO DI ACCATTONI E VENDITORI DI FESSERIE ! IN SOSTANZA è SOLO MONNEZZA !
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

bergasim
Scritto il 14 Luglio 2011 at 18:35

7voice@finanza,

Questa notizia è vecchia come la terra, gli scoop falli con news fresche non con i reperti archeologici.
🙄

massam
Scritto il 14 Luglio 2011 at 18:47

gremlin,

grazie gremlin , grazie bergasim , certo che averlo con sè è il massimo . però anticipare quella
situazione con i tempi che corrono non mi piace affatto. b. etruria , mi sono informato presso un sito che attaccava le banche e presso un amico introdotto in b. etr. commercia l’oro di arezzo ed
è solida in oro . credo, spero ,che il crollo non avverrà in una notte . ho una ricevuta in once , non
un etc con l’oro chissà dove . la b. etr. ce l’ho a 500m. posso , in una situazione intermedia
farmelo mettere in cassetta di sicurezza . per ora preferisco così e quando voglio posso cambiare .
e poi oggi la legge difende i ladri ,gli zingari etc necessari per i voti cattolici e per genuflettersi
alle potenze mondiali . boccaccia mia statte zitta . massam .

idleproc
Scritto il 14 Luglio 2011 at 19:22

A quanto la date la sopravvivenza dell’europa se non si trasforma in uno Stato Federale nel giro di 6 mesi? Pensate che la classe politica europea sia in grado di farlo?

massam
Scritto il 14 Luglio 2011 at 19:39

massam@finanza,

comunico che mentre io scrivo cose con un dito solo causa scomodità spazio operativo , i normali
forumeri scrivono interessanti articoli . e così leggo che hanno degradato l’america . buono a sapersi , grazie .
massam trader di basso livello .

7voice
Scritto il 15 Luglio 2011 at 09:32

bergasim,

Bergasim , tu puoi attaccare quanto ti pare, tanto il risultato è uno solo :IL MONDO OCCIDENTALE è FALLITO!SAI QUANTO ME NE SBATTO DELLE TUE BATTUTE DA MEZZE GASSOSE ! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

gremlin
Scritto il 15 Luglio 2011 at 10:38

massam@finanza,

l’america è già stata degradata da questo blog da anni, negli articoli e nei commenti

l’outlook negativo (che non è una degradazione) fatto dai bracci armati (società di rating) della cupola finanziaria ci riempie d’orgoglio confermando le nostre analisi e le nostra capacità previsionali

bergasim
Scritto il 15 Luglio 2011 at 10:42

7voice@finanza,

Torna su nibiru sei ancora in tempo

😆 😆 😆

7voice
Scritto il 15 Luglio 2011 at 20:17

bergasim,
FATTI VEDERE NEL MESE DI OTTOBRE…………….POI VEDIAMO SE FARAI LE BATTUTE ! STATTI BUONO SMARGIAKK
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

massam
Scritto il 17 Luglio 2011 at 20:59

gremlin,

ti sto leggendo in ritardo . ok , lo so che siete grandi professionisti sennò non vi seguirei .
chiarisco però che la mia posizione verso la verità è : ” che ce posso fà cò stà robba ? ” e questo vale anche per dio .
ignobilmente mi serve che il degrado e altro lo pronunci s. & p . timing , chiedo , timing . non
verità . anni fa un mio amico alla faccia di usemlab e delle mie paure si è arricchito .
leggo questo sito soprattutto per il timing di un certo sig. gremlin che ci campa .
omaggi da massam .

Scritto il 18 Luglio 2011 at 22:39

Ho letto solo ora il post….superlativo! 8)

gremlin
Scritto il 19 Luglio 2011 at 08:24

spoore,

ben tornato Max 😀

Scritto il 10 Agosto 2011 at 23:49

Opppssss… siamo stati buoni profeti, direi… 😉

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

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