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BTP Italia: parte la decima emissione
Nelle ultime edizioni, il BTP Italia ha sempre avuto forte successo.
Oggi parte la sottoscrizione del nuovo Btp Italia, titoli di stato italiano legato al tasso inflazione, con cedola minima è fissata allo 0.35%, più bassa della cedola garantita all’emissione di aprile allo 0.40%, proprio perchè il rischio deflazione, nel frattempo è aumentato.
Il codice ISIN del Btp Italia in oggetto è IT0005217762.
Anche in questo caso il Btp Italia prevede quello che il mercato ha soprannominato «Premio Fedeltà»: l’investitore che detiene i titoli dalla loro emissione fino alla scadenza riceve un premio di fedeltà equivalente allo 0.4% calcolato sul valore dell’investimento.
E’ evidente che la chiave della bontà dell’investimento, dal punto di vista strategico, è l’andamento dell’inflazione. Se andiamo a vedere il tasso di inflazione prospettica, proposto qualche giorno fa, non c’è da essere entusiasti, sopratutto per la tendenza della stessa.
Inflazione prospettica: Eurozona vs tutti
Però in questo particolare momento storico, suggerirei solo di NON sottovalutare gli asset legati all’inflazione. Sia per il mercato USA (dove mi aspetto un impulso inflattivo anche maggiore, grazie agli stimoli fiscali che prevedo per il 2017) ma anche per il mercato europeo.
E non la penso solo io così. In questo grafico di Morgan Stanley, le previsioni sono per un aumento del tasso inflazione anche per l’Eurozona.
Attenzione: il grafico fa riferimento al tasso inflazione dell’EUROZONA. Il BTP Italia invece ha come parametro il tasso inflazione italiano. Un dettaglio che non è di poco conto visto che da noi il rischio deflazione è maggiore. Ma la tendenza, non dovrebbe essere poi così decorrelata.
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Ecco… a proposito… notizia fresca fresca di giornata
FTA Online News
Eurostat ha comunicato che nel mese di settembre il dato relativo all’Indice dei prezzi al consumo (CPI definitivo) è cresciuto dello 0,4% su base annuale, dallo 0,2% precedente. Sale dello 0,4% anche l’inflazione mensile rilevata a settembre dopo l’incremento ben più modesto pari allo 0,1% della lettura precedente. L’indice Core (esclusi i prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco) cresce dello 0,4% rispetto a settembre 2015.