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#BREXIT o #BREMAIN: ultimi sondaggi ed effetti sui mercati
Tutti temono il Brexit, la Sterlian Inglese piomba ai minimi, il VIX decolla e le borse scendono. Ecco gli effetti del referendum del 23 giugno.
Ormai è una questione di giorni. La data del referendum che decreterà l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea (Brexit) oppure porterà il nulla di fatto (Bremain) è il 23 giugno.
Intanto si susseguono i dibattiti e le prese di posizione di politici e media. Una guerra, una sfida, una fase che disegnerà la storia e non solo per l’UK.
Questo l’ultimo sondaggio che ho trovato, aggiornato a stamattina.
BREXIT -> 46%
BREMAIN -> 42.50%
INDECISI -> 11.50%
E saranno proprio gli indecisi ad essere il vero ago della bilancia, anche se come vedete, quest’ultima categoria sta progressivamente scemando. I mercati temono ovviamente il Brexit, tanto che è chiarissima la correlazione tra gli stessi e l’andamento della Sterlina Inglese (ovviamente super sensibile alla questione). Guardate voi stessi.
Grafico GBP EUR vs FTSEMIB
Come vedete, il trend del FTSEMIB è direttamente correlato alla debolezza della sterlina. E l’interesse dei cittadini per la vicenda Brexit è fortemente correlata anche con il VIX
Grafico BREXIT e VIX
Comunque vada a finire, una cosa è certa. Che sia Brexit o Bremain, nulla sarà più come prima. E’ partito quel processo di rivoluzione all’interno dell’Unione Europea, che potrebbe portare o alla progressiva disgregazione, oppure ad un vero cambiamento (…).
Brexit sarà un disastro per le aziende ma anche per la Germania. E non è un caso che Schaeuble recentemente ha tuonato di brutto contro gli inglesi.
La Germania non vuole che Londra esca definitivamente dall’Unione europea. Ieri, lo hanno affermato Angela Merkel e, con forza particolare, il suo ministro delle Finanze. Il quale, in un’intervista al settimanale Spiegel, ha detto che se dovesse vincere la Brexit sarebbero tempi duri sia per il Regno Unito che se ne va sia per gli altri 27 Paesi della Ue che restano. C’è in gioco moltissimo, dice Berlino. (…) Schäuble teme che l’uscita del Regno Unito spinga altri Paesi sulla stessa strada (…)il genio della possibilità di lasciare la Ue è ormai fuori dalla bottiglia. La risposta non può essere una maggiore integrazione che i cittadini rifiuterebbero. (…)«In is in, out is out». Per chiarire che se Londra esce non farà più parte del mercato unico europeo e dovrà, per potervi accedere in futuro, accettare regole scritte da altri sulle quali non avrà influito. (CdS)
Una guerra che sarà di nervi, tutta orientata a conquistare il sentiment ed il voto degli inglesi che, sicuramente, sarà soprattutto un voto di “pancia” e non di testa.
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I sondaggi secondo me non sono molto attendibili: indicano delle tendenze sicuramente, ma non vanno bene per basarvisi sopra. Ora sembrerebbe che il rischio brexit sia concreto: è per questo che i mercati si muovono così. Ma da qui a prendere decisioni di investimento in base ai sondaggi – per cosa dicono sin’ora – ce ne passa. Si può fare una scommessa, se si vuole. A proposito, oggi gli allibratori pagano brexit 5 a 4.
Se devo essere sincero considero Brexit un semplice ed opportuno pretesto. Troppo facile scaricare su un referendum, per quanto rilevante, le tensioni che sono in corso da anni. Sarebbe come affermare che una separazione in una coppia sia la causa e non l’effetto delle incomprensioni o malesseri di anni precedenti. Un processo che dura anni e fatto di piccoli e grandi problemi mai affrontati e risolti volta per volta. Qualunque sarà l’esito i problemi reali resteranno li’. Intanto dopo il monito di Weidmann di qualche giorno fa’, il decennale crucco va in negativo…il che giustifica anche l’uscita, non cosi peregrina, di qualche settimana fa di Commerzbank (ocio ocio) sull’opportunità di conservare qualche billion di moneta in caveau di proprietà anziché versare il controvalore presso la Bce (perdindirindina). Certo è che una strana percezione di rischio quella vigente (e qui Weidmann ha ragione): comprare un decennale tedesco porta ad una perdita nominale sicura (assicurazioni e fondi pensioni godono come dei ricci? uuuumh!), disinvestirli e piazzarli alla BCE uguale… dunque meglio detenere contante (ho solo il rischio topi e inondazioni?)……inchia non è solo un paradosso.
Certo è che se prendesse sta piega, per Bce e compagni non resta che l’elicottero che starà in aria fino a quando avrà benzina….
Sarà Brexit o che i buy back eccedono il free cash flow prodotto? (tanto per cambiare più debito)
Sara Brexit o il Japanic? (guarda guarda dov’è lo yen)
Sarà Brexit o la deflazione che zitta zitta ritorna? (i prezzi alla produzione continuano a scendere nel globo…da 3 anni ininterrottamente)
Sara Brexit o il petrolio che ha ormai riempito tutte le vasche da bagno del mondo?
Poi sarà la Grecia, le banche europee (anche quelle inglesi chiaro..) con italiane e portoghesi in testa e ad una incollatura tedesche spagnole e francesi, una leva finanziaria che anche Bis non riesce più a valutare, e solo per ultimo un ciclo dei profitti in evidente contrazione.
Comunque io non mi sono mai fidato di gente che non usa il bidet.
Buongiorno. Sono d’accordo con lei che brexit è un catalizzatore. Però se non ci fosse, non credo che avremmo simili comportamenti sui mercati; è una conditio sine qua non, praticamente. Per quanto riguarda i problemi che ci sono, credo che ogni epoca abbia i propri; ora più e ora meno.
ob1KnoB@finanzaonline,
http://www.wallstreetitalia.com/e-questa-la-vera-bomba-economica-che-rischia-di-fare-a-pezzi-lue/
ho letto quanto sopra….. cosa ne pensate?