in caricamento ...
BORSE: rally che continua su riforma fiscale e…nuove bolle!
Il 2018 inizia con le stesse tendenze viste nel 2017. Non che ci aspettavamo nulla di diverso, specialmente nel breve visto che non ci sono particolari motivazioni, e sorprende sempre l’energia con cui la borsa USA tiene ed addirittura cresce. Guardate la prima giornata di borsa del 2018. Notevole.
La spinta rialzista del mercato è sicuramente legata ai nuovi piani di riforma fiscale promossi da Mnuchin e Trump. Però quello che bisogna chiedersi è :
1) Quanto il mercato abbia GIA’ scontato
2) Quanto nell’effettivo questa manovra fiscale influirà sugli utili aziendali
3) Quando la FED influirà su mercati e borsa
4) Quanto il ciclo economico positivo potrà ancora continuare a correre in regime di “piena occupazione”
Non dimentichiamo infatti che a fine gennaio registreremo il “cambio della guardia” con l’arrivo di Powell. Anche qui si lavorerà sulla “continuità” ma come è noto la FED sta vivendo una fase di cambiamenti a livello di politica monetaria.
Nell’articolo del debt ceiling scritto ieri, vi ricordavo la solita regola della “coperta corta”. Si continua a finanziare la crescita con il deficit e con armi non convenzionali, allungando artificiosamente la durata del ciclo economico positivo, sottovalutando gli effetti del cosiddetto “rovescio della medaglia” .
Siamo così certi che gli effetti positivi della riforma fiscale saranno proporzionali ai benefici ottenuti nel tessuto economico USA?
I dubbi mi sorgono ma attenzione, la cosa curiosa è che se la riforma fosse pienamente confermata, diventerebbe probabilmente benzina per i mercati azionari USA.
Ebbene si, c’è anche questo rischio.
Un rischio che vedrebbe le quotazioni di borsa interessante DIRETTAMENTE e non indirettamente dalla riforma fiscale.
Cosa voglio dire?
Se la riforma fiscale genera benefici sull’economia (grazie ad investimenti maggiori, più consumi, più produzione) le borse salgono per effetti indiretti. Ma se invece il denaro che le imprese risparmiano viene investito (ma che novità che sarebbe…) in buy back azionari, diminuzioni del debito, rafforzamenti sul mercato tramite OPA su concorrenti, capite che per l’economia USA reale cambierebbe poco.
La riforma fiscale finirebbe in finanza e non in economia reale.
Per l’investitore significherebbe comunque soldi che avranno effettivi sui mercati. Ma questi effetti non sarebbero strutturali.
Aggiungiamo bolle alle bolle.
STAY TUNED!
(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Segui @intermarketblog
Va che meraviglia il grafico mensile solo verde ancora un pò che si impenna cade all’indietro!!
La cosa che mi fa arrabbiare è che i “consulenti” consigliano di entrare sull’azionario con i fondi ai risparmiatori come mio padre che cercano un investimento tranquillo per avere un minimo di rendimento, roba da matti.
io non vi capisco, tra quanti anni vi ricapiterà un periodo del genere? è giusto consigliare di entrare nell’azionario, con prudenza, certo, ma chi non lo fa è perchè non sa investire.
E
E’ vero quello che dici pero’ la storia dice che un periodo cosi’ lungo non c’e’ mai stato…e forse chi vuole prendere profitto non sta sbagliando…..
puma1974@finanza,
Non è una questione di lunghezza, ossia di durata del rialzo. La questione è molto più profonda……, nel passato infatti non vi è mai stato un periodo così prolungato di crescita SENZA PRODURRE, COME AVVIENE OGGI, INFLAZIONE. Anche i dati del lavoro Usa di oggi ( inferiori alle attese ) confermano tale peculiarità. Fintanto che non si produrranno tensioni inflazionistiche i mercati azionari continueranno ancora, ed a ragione, a salire. Una crescita economica moderata e non inflattiva è infatti l’EDEN per il mercato equity.
ormai sei in fase di negazione. “il rischio di un rialzo dei mercati”…ma pensa a prenderti quello che viene invece di star li a chiederti di che colore è il cavallo bianco di napoleone.