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BORSA e TRIMESTRALI USA. Arriva la FINANZA che conta
Dopo tante parole, dopo aver affrontato la finanza previsionale, dopo aver ascoltato i buoni propositi delle banche centrali, dopo esserci sorbiti i beneauguranti tweet di Trump sugli accordi commerciali con la Cina (a proposito, tutto tace?), eccoci arrivati a quello che è, secondo me, la “finanza che conta”.
Perché poi, alla fine, è inutile nascondersi dietro ad un filo d’erba.
Tutto quanto si dice e si fa, è per dare stimoli all’economia. E l’economia resta, in primis, quella della produttività.
Di conseguenza tutto può avere effetti positivi o negativi sui mercati finanziari e sulle borse. Ma poi chi comanda sono sempre loro, gli utili aziendali. E, a seconda di quelli che saranno i risultati e le previsioni (generalmente abbastanza realistiche) delle varie società quotate, si potranno “rimappare” i mercati, se ce ne sarà bisogno.
Dico “se ce ne sarà bisogno” perché nulla vieta che i mercati abbiamo già centrato le previsioni e che quindi le trimestrali non portino sostanziali novità per il trend.
Questo non lo possiamo escludere.
Come non possiamo escludere il contrario.
Oggi, lunedi 15 luglio, partiamo subito con un colosso bancario, per poi passare nei prossimi giorni ad altri “pezzi da novanta”. In queste slides ho cercato di inglobare solo le società più grandi dello Spoore per i prossimi 4 giorni.
Lunedi 15 luglio
Martedi 16 luglio
Mercoledi 17 luglio
Giovedi 18 luglio
Sono solo quattro giorni ma potrebbero già darci delle importanti indicazioni, visto che avremo già il fior fiore delle società come protagoniste delle platee e delle revisioni degli analisti.
Segnali divergenti
E se le forward guidance hanno dato molto, altrettanto stanno preoccupando alcuni indicatori. Ne metto uno su tutti (potrei citarne diversi) che sintetizzano il rallentamento in corso.
Guardate l’ISM manifatturiero confrontato con il rendimento dei bond USA a 10 y. Una logica correlazione. Scende l’indice ISM, il mercato si aspetta nuovi stimoli, e quindi scendono i tassi. La logica è quindi di correlazione diretta tra la discesa dei tassi e la caduta della crescita.
Questo però è il grafico che complica le logiche.
Un gap che si è aperto progressivamente a giugno e non si è più chiuso.
Saranno le trimestrali a cambiare le cose e a ricreare certi equilibri. Lo scopriremo solo vivendo, anche solo nei prossimi 5 giorni.
STAY TUNED!