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BOND EUROZONA: meglio diminuire la duration?
Purtroppo l’importanza strategica delle banche centrali mi porta ad essere un po’ monotono nei discorsi, anche se poi le decisioni della FED & Co, hanno influenze su moltissimi elementi del mercato.
Premessa: la FED non aumenta i tassi a settembre e come dimostrato, non è detto che li alzi a dicembre. E non c’è ombra di “exit strategy”.
La BCE continua con la sua espansione del bilancio. 80 miliardi di Euro con possibili ritocchi al rialzo.
La BoJ cambia leggermente la struttura del suo QQE privilegiando, secondo me, la redditività del settore bancario giapponese. Ma la cosa che a noi interessa è che la gittata del suo bazooka non cambia per nulla. Tassi invariati ma…possibile aumento del numero di munizioni sparate.
BoE che torna sul mercato con il suo QE.
Potrei continuare ma mi fermo qui. A parlare è questo piccolo grafico che vi illustra cdhe la tendenza dei bilanci delle banche centrali non è certo quello di “frenare”, quantomeno per ora.
Quindi, per intenderci, è chiaro che AL MOMENTO e ripeto al momento, il sostegno delle banche centrali al mercato OBBLIGAZIONARIO è visibilissimo. Quindi anche in questo ambito si mira alla minima volatilità e possibilmente ad una compressione dei rendimenti laddove ce ne sia lo spazio.
Da buoni europei, noi dobbiamo cercare di “leggere tra le righe” per capire come investire e come comportarci nei prossimi mesi. E poi a dicembre si riapre la partita.
Come vi dicevo, questi sono secondo me i punti focali:
a) la protezione della BCE continua ad essere presente
b) impegno di acquisti su un mercato con poca carta, qual’è quello corporate europeo
c) effetti quindi che diventano positivi per tutti quei bond ” a spread”
Per questo motivo ho provato a confrontare due indici.
1) Bloomberg Euro High Yield
2) Bloomberg Eurozone Sovereign
Quello che ne deriva è un grafico dove è evidente la tendenza al ribasso dello spread (guidato appunto dalla politica BCE) e la cosa interessante è che oggi ci troviamo sulla parte alta del canale. Quindi se non cambia lo status quo, ci potrebbe ancora esserci un po’ di margine per tutti quei bond dell’Eurozona che hanno ancora un po’ di margine da esprimere nei confronti dei Govies tradizionali.
Ma sia ben chiaro, parliamo di qualche decimo di punto, non certo cifre astronomiche. Ma il messaggio principale è che, secondo me, quantomeno per ora, non ci sono particolari rischi di duration sul mercato obbligazionario dell’Eurozona.
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