BITCOIN: fair value e mercati finanziari
Il rally del Bitcoin ha sorpreso un po’ tutti gli operatori, anche chi era permabullish su questa asset class.
Il Bitcoin (BTC) ha avuto un 2020 straordinario: nel corso dell’anno, il prezzo della criptovaluta è aumentato del 400%.
Giustificare tale movimento non è così banale. Oggi viaggiamo sui 40.000 $e già si leggono (come spesso accade) target price fantasmagorici.
“Probabilmente salirà fino a $100.000, poi $150.000, poi $200.000″. In quale arco temporale? “Non lo so. Forse in cinque/dieci anni, ma ci arriverà”. Il motivo? “La ragione per cui avverrà è perchè, ogni volta rally del genere ricordano che i nostri leader (di governo) non sono degni di fiducia e affidabili come in passato. Dunque, c’è davvero bisogno di una qualche forma di assicurazione, che possiamo nascondere sotto il materasso, e che ci dia accesso a una qualche forma di protezione, di hedge”. (SOURCE)
Questa ultima affermazione è interessante. BTC come strumento alternativo di Hedging, ovvero di copertura, in un mercato dove il denaro viene stampato a sostegno dei sistema.
Le iniziative del governo Biden e del recovery fund non aiutano certo le prospettive del fiat money.
Questo grafico vi illustra meglio questo fenomeno.
Borse in rialzo, dollaro debole, banche centrali proattive, politiche fiscali accomodanti. Un quadro di mercato ideale per cercare asset alternativi. Uno di questo potrebbe diventare il BITCOIN.
Ma diventa sempre più difficile poterne calcolare un “fair value”. Chi compra oggi BTC “scommette” sul futuro. Ma chi può dire se il suo fair value sia 100 $ o 10.000 $ o 100.000 $?
STAY TUNED!
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