BRI: banche e regole per il fair value
Nell’ambito di Basilea II, la Banca dei Regolamenti Internazionali, conosciuta anche come BRI, ha deliberato il nuovo codice per le banche, un codice composto da 10 punti (tanto che è già stato battezzato come “I Dieci Comandamenti delle banche”) che dovrà essere rispettato dagli istituti di credito quotati, al fine di evitare, in futuro, nuove brutte sorprese come quelle avvenute con la nota vicenda “Crisi Subprime”.
Come è facilemten comprensibile, si punta moltissimo sulla massima trasparenza e una realistica valutazione degli assets, con una comunicazione trasparente e costruttiva con le autorità di controllo e di vigilanza, autorità che ora dovranno avallare questo “decalogo” facendo si che tutto questo diventi realtà. Altrimenti sarà uno smacco clamoroso per un sistema che ha bisogno di punti fermi da cui ripartire.
Ma andiamo a vedere rapidamente questi 10 punti
Il Decalogo della BRI
1. le banche si devono fornire di strutture di governance per la verifica dei fair value degli assets e verificarne, dunque l’autenticità
2. le banche devono poter valutare tutti gli assets detenuti, compresi quelli il liquidi, utilizzando molteplici fonti e non fermandosi ad una singola fonte di valutazione.
3. chi comanda deve garantire le classificazioni degli strumenti finanziari nei bilanci, classificazione che deve essere coerente con le richieste del regolatore e del board.
4. le banche devono verificare la bontà del fair value generato, anche tramite giudizi indipendenti, nel nome della massima trasparenza.
5. le banche dovranno fornire tutte le informazioni possibili per arrivare al fair value più coerente possibile
6. se il fair value dovrà essere modificato a causa delle cambiate condizioni del mercato, questo cambiamento dovrà essere giustificato
7. nell’ambito sempre del fair value, le banche dovranno munirsi di strumenti consoni per poter fare delle valutazioni anche in caso di difficoltà valutativa
8. le banche dovrà fornire agli investitori, informazioni assolutamente realistiche e trasparenti, comprese delle descrizioni esplicative le valutazioni
9. le banche dovranno essere pronte in qualsiasi momento a giustificare alle autorità competenti il perché di determinate valutazioni
10. i metodi valutativi delle banche dovranno essere certificati dalle Autorità di vigilanza, le quali potranno intervenire in merito alle stesse.
E’ più che evidente che si batte il chiodo sulla valutazione degli assets e sulla trasparenza, due elementi di cui il mercato è stato profondamente inefficiente.
Non ci resta che sperare che le Autorità di vigilanza promuovano questo decalogo e si possa mettere un primo mattoncino verso la ricostruzione di un sistema finanziario e bancario completamente da riprendere in esame.
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