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Bitcoin e le altre criptovalute: qualche riflessione
Mentre scrivo questo articolo, il mercato delle criptovalute sta passando un momento di profondo rosso, tanto che la capitalizzazione di mercato sta scendendo sotto i 210 Miliardi di dollari, contro gli 800 toccati a gennaio.
Sono dati riportati da coinmarketcap.com, ma altri siti come Onchainfx.com riportano un dato ancora peggiore, cioè sotto i 200 Miliardi. Del resto solo bitcoin questa settimana ha fatto un bel -15%, un numero che non trovo certamente incoraggiante.
Più volte mi sono sentito chiedere se c’è una spiegazione tutto a questo calo, ma purtroppo la spiegazione non c’è, o meglio ce ne sono molte ma tutte sempre molto personali e molto opinabili.
Tra l’altro da “tecnico” non trovo spiegazione logica a tutto questo pessimismo, visto che i team di sviluppo delle varie criptovalute stanno lavorando sodo per migliorare i software sia dal lato blockchain che da lato utente.
Si sentono continuamente comunicati relativi a nuove funzioni, accordi stipulati con istituzioni finanziarie più o meno note, rilasci di nuovi software per gli smartphone e tante altre news.
Basta guardare siti come cryptonomist.ch o Cointelegraph , per vedere quante novità ci sono quotidianamente, senza contare i siti internazionali come Coindesk o CCN.com, tanto per sottolineare il fermento che c’è nel mondo crypto.
L’errore che fanno in molti, infatti, è di credere che un momento orso del mercato comporto l’abbandono dei progetti. Sarebbe come sostenere che il reparto corse della Ferrari si debba ritirare dal campionato mondiale di Formula 1 perché le azioni in borsa sono in un periodo ribassista.Ovviamente è un ragionamento assurdo e nella realtà le cose non stanno così, perché chi lavora ha obiettivi a lungo termine.
Tra l’altro, se dovessi immedesimarmi in un programmatore che lavora su bitcoin, o altre blockchain, direi che i periodi ribassisti sono un pungolo per rilasciare nuovi software o nuove funzionalità per le app esistenti.
Un incentivo a fare meglio, bene e presto.
Vorrei infine ricordare che le criptovalute sono nate come monete alternative alle monete emesse dalle Banche Centrali. Questo è il loro scopo. Sono monete private che tra l’altro metteranno in evidenza i pregi ma soprattutto i difetti delle monete di Stato. I regimi di monopolio sono sempre sbagliati e Bitcoin è qui per spezzare questo regime.
Ma soprattutto è qui per restare.
Ci vorrà del tempo per il suo consolidamento, ma la tecnologia che c’è sotto è troppo rivoluzionaria e positiva per essere abbandonata.
Buona Blockchain a tutti.