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BCE conferma tassi invariati, delega al mercato e NON solo!
A Jackson Hole Jerome Powell ha usato una frase per certi versi criptica e sibillina ma molto intelligente ed affascinante.
“Seguiremo le stelle sotto un cielo nuvoloso”.
E se le banche centrali sono quelle che navigano e devono dare una bussola ai mercati, ecco che si trovano col cielo pieno di nubi che non permette loro di trovare la retta via. E quindi si fa seguendo le correnti, cercando di dare un colpo al cerchio e uno alla botte e di tirare a campare.
Perché il mare in burrasca da essere navigato sono i mercati e le nubi in cielo sono il tasso inflazione.
Ma se Powell dice questo, che potrà mai fare la Lagarde che non ha le capacità del Ammiraglio Powell? Intanto una news che pare persin banale tanto era attesa (e se non si faceva così, andavo personalmente a prendere a schiaffi la Lagarde). La Banca centrale europea (Bce) ha confermato che i rialzi dei tassi di interesse decisi in precedenza stanno contribuendo a ridurre l’inflazione nell’area dell’euro. E quindi forse non era il caso di incrementarli oltre, visto che i rialzi dei tassi non hanno fatto altro che colpire la domanda aggregata. Che a sua volta, diminuendo, rallenta l’inflazione che resta ancora fuori target. Ma la BCE è speranzosa. Tassi più alti anche sui prestiti, quindi meno soldi disponibili e meno consumi: ma signori, è palese che è anche meno crescita economica.
I rialzi dei tassi di interesse della Bce stanno iniziando a dare i loro frutti, come dimostrato dal calo dell’inflazione nell’area dell’euro. Tuttavia, il processo di riduzione dell’inflazione sarà probabilmente lento e graduale e quindi la Bce dovrà continuare a monitorare attentamente l’evoluzione dell’inflazione e dell’economia per calibrare correttamente la sua politica monetaria. Considerato l’elevato clima di incertezza, figuriamoci se e la BCE si sbilanci in materia di “forward guidance“, ovvero di indicazioni sulle future mosse di politica monetaria.
In conclusione la BCE è consapevole della necessità di contenere l’inflazione, ma è anche preoccupata per le ripercussioni di un’ulteriore stretta sui tassi sull’economia. La Banca centrale europea è quindi attesa confermare i tassi di interesse sui livelli attuali, ma potrebbe comunicare un inasprimento della sua politica monetaria non convenzionale. Anche perché poi c’è questo…
Anche se non è così chiacchierato, il bilancio BCE è in fase di snellimento. E cosa può essere più restrittivo di questo? Dai massimi il bilancio BCE è sceso di 1.800 miliardi di Euro. Circa il -21%. Siamo ancora lontani dai livelli pre COVID ma è chiaro che se si vuole essere restrittivi, lavorare sul bilancio può avere effetti dirompenti anche perché poi, come dice Powell, ci sta pensando il mercato. Certo, il mercato, ma se questa cosa non la fa solo la BCE? Un po’ tutte le banche centrali stanno lavorando in quella direzione. Con conseguenze sui tassi reali ma non sulla borsa, quantomeno apparentemente, soprattutto USA.
E la BCE sembra stia facendo la parte del leone nello smagrimento. Molto più della FED.
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