Aumento UNICREDIT: il giorno dopo
Il 16 dicembre ci eravamo lasciati con 2.000 azioni al prezzo di carico di 0,6815 e il titolo quotava 0,72. Sembrava una bella giornata. Poi c’è stato il raggruppamento a dieci e dal 21 dicembre Unicredit ha cominciato a scivolare. Ed infine è stata comunicata la modalità di aumento di capitale (due azioni nuove a 1,943 ogni azione vecchia posseduta) ed è stato il diluvio.
Situazione
Ieri, primo giorno di trattazione dei diritti, il titolo è di nuovo crollato e questa mattina viene scambiato a 2,38; i diritti valgono circa 0,75 per un controvalore complessivo di 3,13 cioè il 10% in meno di quel 3,5 che corrispondeva grosso modo al tanto sbandierato “sconto del 45%” che ci hanno subito raccontato i media. Qualche trader professionista si augurava però una “tenuta” a 4. Io ho cercato invece una chiave di lettura con l’analisi quantitativa elliottiana che mi dava un pivot a 4,3 e uno a 2,95; il pivot per me è il punto da cui deve partire un pullback. 4,3 è stato subito trafitto, ha tenuto per una giornata 3,9 (venerdì) e al momento i minimi di ieri tengono ancora.
Adesso siamo nel pieno della bufera e il parco buoi impaurito e che non si è liberato per tempo del titolo (come il sottoscritto) corre a svendere quel poco che gli resta (non come il sottoscritto).
Impossibile sapere se ci sarà un nuovo minimo oppure se il minimo di ieri a 2,2 sarà definitivo in senso di “storico” però di una cosa sono certo: le mani forti, quelle che entro il 20 gennaio (data ultima per l’esercizio o la vendita dei diritti) faranno incetta di diritti e titoli non sono ancora al lavoro e un pullback a breve è molto probabile. Purtroppo occorre mettere in preventivo anche lo scenario del massacro, ovvero di una continuazione della pressione ribassista ancora per qualche seduta con l’obiettivo di portare il titolo in area 1,95 in modo da azzerare il valore dei diritti e da qui innescare il pullback; ricordo che il prezzo delle nuove azioni, quelle sottoscritte dai possessori dei diritti, è di 1,943 e questo è il prezzo minimo che il titolo potrebbe toccare questo mese.
Operativamente
Unicredit è un titolo altamente speculativo e va comprato ex novo o accumulato (per fare media) solo ed esclusivamente con l’idea di rivenderlo durante il prossimo pullback. Quindi il titolo va seguito durante l’intero arco della giornata e chi non ne ha il tempo meglio che non si accinga nell’operazione che va monitorata con attenzione, anche in ottica di arbitraggio.
In sintesi:
– finchè il minimo di ieri tiene, tenere le posizioni e chi se la sente o chi se lo può permettere che le incrementi;
– darsi uno stop loss sotto il minimo di ieri solo per i titoli, tenersi i diritti in quanto andranno esercitati;
– qualora dopo lo stop loss il prezzo tornasse a 2,3 rientrare in acquisto, magari della stessa quantità venduta
Quanto sopra è un’indicazione di massima in quanto l’elevata volatilità dei prezzi non consente la stesura di un trading plan accurato e gli eventuali segnali operativi andranno valutati con più accuratezza del solito.
Chi ha maturato una perdita consistente può solo evitare di perdere di più o sperare in un pullback ampio; col trading tradizionale non ci sono altri sistemi per recuperare le perdite ottenute da un titolo facendo nuove operazioni sullo stesso titolo: se Unicredit non ha la potenzialità di recupero dei prezzi sul breve allora meglio mettersi il cuore in pace e dirottare i denari rimasti su titoli performanti come Saipem o Snam o pochi altri.
Tradeoption
Un po’ diverso è il caso di studio con opzioni che ho proposto il 18 novembre che resta sempre attivo (a cui è seguita una seconda fase).
Per assurdo la consistente perdita maturata quantificabile al momento in circa 750€ (-54%), diventa un ottimo banco di prova per misurare il potere di recupero del trading con opzioni. Ricordo che eserciterò i miei 200 diritti e avrò così un portafoglio complessivo di 600 titoli al pmc di 3,567.
L’impresa non mi spaventa per nulla perchè è in buona parte sotto controllo e il fatto che mancasse un piano di protezione del sottostante rientrava nelle premesse operative di partenza.
La prossima puntata settimana prossima e sulla base della liquidità e dei prezzi delle opzioni valuterò se è il caso di implementare un hedging.
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Gremi complimenti per il pelo ad utilizzare AT ed Elliot in un contesto di operazione di capitale, arbitraggi e altre porcherie messe in piedi prima della partenza e dell’annuncio dei termini dell’aumento di capitale stesso da parte di chi già sapeva le cose.. 🙂
dobbiamo unire le nostre forze in questo blog
stringiamoci a coorte ma non siamo ancora mica pronti alla morte…
mi spiace per G Mameli che non ne ha azzeccata una
gremlin: a_rnasi@finanza, dobbiamo unire le nostre forze in questo blogstringiamoci a coorte ma non siamo ancora mica pronti alla morte…mi spiace per G Mameli che non ne ha azzeccata una
😉
ora:
UCG 2,4 + diritti 0,84 = 3,24
oggi c’è tanta allegria sui mercati e sp500 si appresta a superare 1300
domani post
peccato che il dollaro non ci senta molto bene da un orecchio di questi tempi…
VORREI RINGRAZIARE GREMLIN.
Grazie di tutto di cuore che questo 2012 ti regali grandi soddisfazioni
in questo momento
az 2,54 + dir 1,04
anche le mie sono tornate in pari ma è presto per aprire altre opzioni
io ragazzi ho liquidato in leggero guadagno. adesso vediamo che succede.
grazie ancora gremlin
la cosa che mi ha spinto ad uscire anche se continuerà ad andare su è che dal 15 gli short selling sono riaperti e gli speculatori la vogliono mettere con il culo per terra e mandare ad 1 € dai 3.5 secondo me. spero di no per l’italia
ciao sono uscito ora dal diritto su uni perché ero in grosso gain avendo rischiato grosso il primo giorno del adc, ma avrei voluto invece arbitraggiare vendendo le azioni (che però a questo punto possedevo solo in ragione del 10% della posizione) la mia domanda é , non essendo esperto, quale strumento (leggi opzione) é più adatto e liquido per questa operazione.
grazie.
di liquido solo diritti e titoli
le stock option e future sono un insulto all’operatività
fosse un titolo usa o tedesco sarebbe altra cosa
Ottima analisi Gremlin come sempre. UCG resta dentro ad una spirale speculativa causata sia dai rumors che dagli arbitraggi in corso.
E per aumetnare un po’ di pepe CASUALMENTE UBS se ne esce stamattina a sostegno del settore bancario italiano con un bel BUY.
I casi della vita….