ATLANTE (e le banche italiane): un gigante dai piedi di argilla

Scritto il alle 09:10 da Danilo DT

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Tra le varie definizioni che più mi sono piaciute del progetto “Atlante”, un modello “salva banche” ibrido ideato da un mix di capitale pubblico e privato, merita una menzione quella di Carlo Alberto Carnevale Maffé, docente della Bocconi.

“Atlante ha le spalle strette e le gambe molli. Il fondo è una mossa della disperazione – messa in atto grazie alla residua credibilità della “vecchia guardia” della governance bancaria italiana – davanti all’urgenza e alla gravità del riassetto del sistema bancario, che oggi raschia il fondo del barile finanziario nazionale per provare a sostenere le crisi più urgenti e acute”. (Ansa

In queste poche parole trovate tutto quanto è necessario sapere.

Atlante ha le spalle strette e le gambe molli: ne abbiamo avuto prova proprio ieri a Piazza Affari. I mercati hanno capito quanto già ieri mattina (anzi, il post è stato scritto nella notte di lunedì sera) avevo scritto in un post dedicato. 
L’operazione Atlante serve innanzitutto per garantire l’esito positivo dell’aumento di capitale di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. E poi per quelle poche briciole che restano ci si curerà dei crediti deteriorati. Ma le dimensioni del fondo non sono assolutamente tutelanti.

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Il fondo è una mossa della disperazione: fermi tutti. Questa frase nasconde una triste realtà che si cercava di nascondere. La situazione delle banche italiane non è forse così florida come ci veniva detto. Ovvio, non potevano dire il contrario, e noi ce n’eravamo già accorti. Non sanno a che santo rivolgersi e, non potendo utilizzare quello che in passato ha salvato tutto, ovvero l’aiuto pubblico, si cercano escamotages che però sono inefficaci.

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…davanti alla gravità del riassetto del sistema bancario. Questa frase è figlia della drammatica situazione prima descritta. Non sono tutte rose e fiori. Piuttosto sono spine ed ortiche ben difficili da estirpare. Eccellente questa slide sui NPL italici.

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…provare a sostenere le crisi più urgenti e acute. Si, cari lettori, provare, perché per gestire la problematica dei crediti deteriorati occorrono ben altri strumenti ed altre cifre. Un fondo ben più capiente (almeno 80 miliardi di Euro?) e una valutazione degli stessi ben maggiore di quota 20 (altrimenti molte banche sarebbero costrette a dover portare in bilancio altre pesanti perdite, diciamo che 40 sarebbe quantomeno accettabile).

IL DOSSIER ATLANTE salva-banche (!!?!?)

E’ chiaro, il mercato la sta vedendo male ed oggi ha punito Atlante che, dopo una seria valutazione, ha finito per fare la figura di Pollicino. E Pollicino non ha le spalle sufficientemente larghe per salvare il sistema bancario italiano. E se poi ha anche le gambe molli…

Intanto se avete voglia di dilettarvi nella lettura, eccovi la BOZZA RISERVATA apparsa in rete nella giornata di ieri. Provate a vedere le clamorose lacune che questo documento mostra.
Stato confusionale profondo.
L’amico Antonio, conosciuto dai lettori come Lampo (che ringrazio), ci segnala qualche interessante passaggio.

Pag. 11:
1) non hanno ancora idea quanti anni farlo durare questo fondo Atlante;
2) l’ammontare di 3-6 miliardi comprende anche la quota da raccogliere mediante sollecitazione tra investitori professionali (vedi punto successivo) entro una data troppo ravvicinata (28 aprile);
3) le quote NON saranno quotate su alcun mercato regolamentato (loro pensano che sia un bene… invece ritengo che in questo momento di sfiducia sia un male… anche se vedendo quanto successo in Grecia in linea teorica hanno ragione!);
4) leva finanziaria: manca l’indicazione del limite massimo del rapporto fra Esposizione totale e Valore Complessivo Netto del Fondo (vuol dire che non hanno fatto ancora simulazioni…);
5) Scopo e Politica di investimento: tanto bla bla bla… ma voglio vedere quella pluralità di soggetti coordinarsi in tal senso (se non sono riusciti neanche a mettere d’accordo le BCC giusto per fare un esempio);

Pag. 13
6) Quanto enunciato è in contrasto con quanto spiegavo nei punti precedenti: soprattutto “la velocità di esecuzione di una soluzione di sistema”!
7) Pare siano interessati solo a rassicurare sugli aumenti di capitale della Popolare di Vicenza e Veneto Banca (e le altre banche non avranno bisogno? RIcordo che siamo in deflazione… quindi utili delle banche in continuo calo!);
8 ) Voglio proprio vedere il CET1 derivante, visto che, data la pluralità dei soggetti (non solo banche) sarà ampiamente falso ritenerlo pari a quello delle banche coinvolte (come dicono loro!);

Pag. 15 ultimo punto:
9) Ovvio che quanto spiegavo nei punti precedenti realizza in parte quanto indicato in “assenza di intervento” (ovviamente spero di sbagliarmi);
10) Massa critica “ad inception”: conferma quanto indicavo al punto 7;
11) Strategia di investimento: tanti buoni propositi… ma difficilmente realizzabili in questo contesto di mercato deflazionistico (per di più dopo anni di rialzi USA);
12) Non hanno ancora chiaro un obiettivo di rendimento (e vogliono attirare gli istituzionali entro il 28 aprile!!! Ma che fretta c’è…. a meno che le cose siano peggio di quello che sappiamo!).

Direi che di carne al fuoco ce n’è veramente tanta. Una sola grande certezza…con Atlante non si va da nessuna parte e si rischia di fare la fine di Atlandite…o se preferite, un gigante dai piedi di argilla.

OFF TOPICS: ATLANTE; un nome appropriato!

Atlante è un personaggio della mitologia greca. Era figlio di Giapeto e di Climene. Ma secondo una versione più curiosa sarebbe figlio di Zeus e di Climene mentre secondo Platone sarebbe figlio di Poseidone e di Clito.

Secondo Esiodo, Zeus lo costrinse a tenere sulle spalle l’intera volta celeste (ndr: leggasi in questo caso come il sistema bancario italiano). La punizione gli fu inflitta per essersi alleato col padre di Zeus, Crono, che guidò la rivolta contro gli dèi dell’Olimpo.

Nell’Odissea (libro I) viene descritto poeticamente come uno dei pilastri del cielo (ndr: per tenere a galla il sistema).  Sempre nell’Odissea, viene indicato come padre di Calipso.

Atlante riuscì a convincere Eracle a sostituirlo temporaneamente nella sua punizione, a patto che quegli andasse a raccogliere i pomi d’oro delle Esperidi. Tuttavia per Eracle fu assai difficile convincere Atlante a riprendere il suo posto, e dovette ricorrere a uno stratagemma: gli chiese di tenere momentaneamente la volta per potersi mettere qualcosa sotto le ginocchia. (ndr: il “momentaneamente”, rapportato al sistema bancario italiano, fa pensare…)

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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4 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 13 Aprile 2016 at 11:07

girano voci che il fondo Atlante renderà fra il 6% e il 7% all’anno e che potrebbero essere acquistati NPL per circa 43 MLD delle banche più critiche. Grande effetto leva ….. siamo quasi a livello Deutsche Bank !!!!!

ob1KnoB
Scritto il 13 Aprile 2016 at 11:31

L’impero del camouflage. L’ennesima prova di debolezza e la dimostrazione che il tappeto di Alladin si trova a venti metri d’altezza non per magiche qualita’ di levitazione, ma per tutta la porcheria che ci è stata infilata sotto. ABS erano il peccato assoluto, quello originario di tutte le crisi, ora lo strumento per inchiappettare un numero superiore di soggetti. Quindi… prima impacchettiamo i crediti inesigibili, o più prosaicamente ‘ non performanti’ (camouflage) in strumenti finanziari, che non trovando acquirenti, nella platea assennata, ai prezzi che non comporterebbero perdite eccessive sui conti economici delle banche (camouflage) saranno sottoscritte da Atlante a leva di una svariate volte. Quindi Atlante (banche in camouflage) si fa prestare soldi dal mercato (?!) o più probabilmente dalle banche stesse (!) magari utilizzando i prestiti finalizzati del TLTRO (!!) o ancora più bello dalla BCE stessa (eccheccazzo hanno il rating..). Parafrasando il cantautore: Certe rogne(amori camouflage) non finiscono…fanno giri immensi…e poi ritornano. La differenza è evidente o no? Le banche deconsolidano le rogne, non sono obbligate a valutare Atlante mark to market, il Tltro lavora, la Bce ha qualcosa da comprare (a debito con i Nostri impegni) e il tappeto di Alladin vola ancora più in alto. Mistico.

paolo41
Scritto il 13 Aprile 2016 at 12:03

….. aggiungerei che la prossima mossa potrebbe essere quella di quotare Atlante in borsa, così possono contribuire anche i risparmiatori …….

perplessa
Scritto il 13 Aprile 2016 at 23:02

le banche erano andate giù perchè Atalante non era piaciuto, oggi più 10 e oltre perchè è piaciuto, http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-04-13/borse-europee-positivo-milano-rimbalzano-bancari-091154.shtml?uuid=ACSD7f6C ma c’è un criterio reale per la volatilità delle banche? oppure fa comodo fare muro e speculare, alla faccia dei coglioni che leggono le notizie?

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