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L’anno che verrà: benvenuto 2023
Il 2022 finirà negli annali per diversi motivi.
In molti lo ricorderanno come l’anno della guerra in Ucraina e per la conseguente crisi energetica, che ha inserito efficientamento e indipendenza energetica tra le priorità di governi e aziende.
Un anno che ha violentemente scosso i mercati globali con l’avvento di un’inflazione che non si vedeva da decenni e che ha distrutto quegli equilibri commerciali sui quali, fino a poco tempo fa, la globalizzazione aveva posto le sue basi.
Un anno che ha risentito ancora degli strascichi di una pandemia che fatica ad andarsene e che ha portato la Cina a chiudersi in se stessa, costringendo le catene di produzione (specie quelle in ambito tecnologico) a trovare nuove sinergie.
A tutto questo si aggiunge il dramma del cambiamento climatico, che ha reso il 2022 uno degli anni più caldi della storia e che potrebbe tradursi nell’anno più rovente dal 1800.
In questa spirale di crisi concatenate, il 2022 può tuttavia essere letto da un’altra angolazione, a tratti dimenticata, che dà voce a innovazioni, scoperte e successi.
La popolazione mondiale ha toccato per la prima volta gli 8 miliardi di persone; la medicina si è fatta sempre meno invasiva e più di precisione. Abbiamo iniziato a scoprire una meta-realtà, alimentata dalla proiezione di noi stessi e da una nuova galassia di diritti virtuali. L’Intelligenza Artificiale ha permeato nuovi campi, ad esempio con prototipi di elaborazione del linguaggio naturale passati ad analizzare il livello monstre di 100 mila miliardi di parametri (rispetto ai precedenti da 75 miliardi).
Mai come oggi, il lume della scienza ci ha regalato traguardi straordinari, a partire dalla più grande campagna vaccinale di sempre, quella anti-COVID, che ha permesso un ritorno alla normalità dopo la pandemia. A settembre 2022, nel mondo, erano state somministrate 12,6 miliardi di dosi di vaccino: un obiettivo semplicemente impensabile e irraggiungibile con le tecnologie del secolo scorso.
Anche sul fronte energetico il 2022 ci ha riservato qualche considerevole successo. Il Dipartimento dell’Energia statunitense ha annunciato, per la prima volta nella storia, un esperimento di fusione nucleare in cui l’energia prodotta nella fusione (lo stesso meccanismo che alimenta il sole e le altre stelle) è stata superiore a quella necessaria per innescarla. In prospettiva, questo primo traguardo potrebbe aprire la strada allo sviluppo di una fonte di energia illimitata e pulita, in grado di fornirci i giusti strumenti per guidare la lotta al cambiamento climatico.
Sempre su clima e transizione, un segnale incoraggiante è arrivato dalla parola “condivisione”, che ha visto i Paesi di tutto il mondo iniziare a farsi carico comune dell’incontrovertibilità della crisi che tutti ci troviamo ad affrontare. Durante la COP27 di Sharm El Sheikh quasi duecento Paesi hanno aderito alla creazione del fondo globale “Loss and Damage”, con l’obiettivo di fornire assistenza finanziaria per le perdite e i danni causati ai Paesi più poveri dalla crisi climatica. Analogamente, la COP15 di Montreal sulla biodiversità ha dato i natali al piano per proteggere entro il 2030 il 30% di terre e oceani, prova di una consapevolezza crescente e generalizzata.
Le difficoltà che ci siamo trovati ad affrontare, inoltre, non hanno fermato quelle forze secolari che conosciamo bene e che spesso, proprio alla luce delle difficoltà, trovano nuovi spunti per emergere. Il telescopio orbitante James Webb ci ha regalato nel 2022 splendidi scatti della galassia più lontana mai osservata prima, lontana 13,4 miliardi di anni luce. Anche la NASA ha da poco completato la missione Artemis I, che ha riportato un veicolo spaziale a orbitare intorno alla Luna, sperimentando il più potente razzo mai costruito. Un programma che, entro il 2025, potrebbe portare la prima donna e il prossimo uomo a camminare sulla Luna, costruendo anche le prime basi permanenti. Si aggiungono a questa parentesi i primi ”viaggi spaziali” con passeggeri non astronauti.
Il 2022 ci ha insegnato molto, sia a livello tecnico e razionale che emotivo e personale. Testa e cuore, spesso, contrastano tra loro e il giusto equilibrio tra queste forze sta quasi sempre nel mezzo.
Il miglior augurio che vogliamo fare a tutti voi e a noi stessi, in questa fine d’anno, è avere sempre la capacità di guardare oltre, di vedere anche quel lato della medaglia che, seppur tra le difficoltà, porta con sé innovazione, crescita e, auspicabilmente, un futuro migliore.
Buon 2023 A TUTTI.
(testo tratto da una newsletter di Pictet AM)
STAY TUNED!