in caricamento ...

Abolizione finanziamento pubblico ai partiti: ennesima presa in giro!

Scritto il alle 15:37 da Danilo DT

Adesso basta però! MI sto veramente stufando! E’ possibile che a Roma proprio non vogliono capire che la gente ne ha le scatole piene di questo sistema politico, delle lobby che da decenni comandano tutto e di un meccanismo che deve CESSARE di esistere? Il clientelismo, la corruzione e tutte quel mondo schifoso che ha distrutto l’Italia deve SCOM-PA-RI-RE!
BASTA!
E ieri ennesima presa in giro.
Enrico Letta, su Twitter, ci regala il grande annuncio, che tutti aspettavano…

Wow, finalmente qualcosa di utile. E subito a sostegno del premier ecco Angelino Alfano…

 

Ma qualcosa puzzava… E gli amici Warburg100 e Bruno già mi aveva messo in guardia. Essendo via per lavoro non avevo avuto modo di approfondire. Ed ecco infatti l’incaprettata…

La soppressione sarà totale dal 2017, al termine di tre anni di regime transitorio. Nel 2014 infatti i finanziamenti pubblici verranno ridotti del 25%, nel 2015 del 50% e nel 2016 del 75%. I risparmi di 27,4 mln nel 2015. Al termine di una fase transitoria, in cui i rimborsi elettorali verranno progressivamente ridotti, dal 2017 la vita delle forze politiche dipenderà soltanto dalle erogazioni dei privati, anche attraverso la destinazione ad esse del 2 per mille. “Ma non c’è nessuna intenzione di fregare i cittadini. Se non si specifica la destinazione, i soldi restano allo Stato”. E non vanno automaticamente alle formazioni politiche. Il testo adottato è quello che era già stato approvato alla Camera e attendeva il via libera del Senato. “C’è inoltre”, aggiunge il premier, “l’obbligo di certificazione esterna dei bilanci dei partiti. Negli anni scorsi uno dei grandi probemi è stata l’opacità dei bilanci, questo meccanismo molto stringente renderà impossibile che si torni agli scandali degli anni scorsi”. (Source) 

2017!!! E poi 2 per mille! Ma già solo da fin al 2017…saremmo già tutti morti e sepolti. Parlo dell’Italia ovviamente…

STAY TUNED!

Danilo DT

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto.
Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui, contattami via email.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

I need you! Sostienici!

Buttate un occhio al nuovo network di Meteo Economy: tutto quello che gli altri non dicono

§ Tutti i diritti riservati © | Grafici e dati elaborati da Intermarket&more su databases professionali e news dal web §

Tags:   |
11 commenti Commenta
ferrariferrari
Scritto il 14 Dicembre 2013 at 11:30

perchè abolizione totale solo dal 2017? perchè da quì al 2017 quello che sarà tolto sarà rimesso attraverso la legge elettorale che verrà o qualche altra leggina o decretino.
sono i soliti furbetti.

draziz
Scritto il 14 Dicembre 2013 at 11:50

Non sono furbetti, sono furfanti matricolati, con la sicurezza dell’impunità…
La politica è il cancro di questa nazione, ma soprattutto il modo in cui è gestita da squallide figure che agiscono in modo dittatoriale e materialmente rubando al popolo degli elettori.
Quando la vostra bella tredicesima (parliamo di chi ce l’ha ovviamente…) sarà falciata ben bene da tasse e contributi e con quello che vi resta vi troverete a pagare l’IMU ed il saldo della TARES, beh… forse comincerete a pensare che chi evade forse non ha tutti i torti…
Il risentimento verso chi evade e la campagna denigratoria (pagata a spese dei contribuenti) per scoraggiare l’evasione? La vostra non sarà solo invidia?
Di certo l’ennesima farsa del rimandare una riforma, non necessaria ma IRRINUNCIABILE, al 2017 (e come la mettiamo con il numero di papponi parlamentari?) non aiuta lo spirito ed i propositi di onestà degli italiani.
State pur certi che, mentre voi non saprete dove prendere i soldi per la retta del vitto della scuola dei bambini o dove reperire quelli per l’aumento delle nuove tasse, certi signori continueranno a prendersi 20.000 Euro al mese per gli splendidi servigi resi al Paese e qualcuno anche più di 30.000 Euro al mese di pensione (per giunta andando in giro a mostrare la sua faccia di m…a esortando i giovani a costruirsi una pensione integrativa…).

idleproc
Scritto il 14 Dicembre 2013 at 11:57

Coraggio regà.

lucianom
Scritto il 14 Dicembre 2013 at 13:25

Povero Letta almeno lui ha tolto il finanziamento anche se gradualmente, hai giustamente usato parole forti però mi piacerebbe sapere quali parole si meritano chi lo ha introdotto in questi ultimi anni. 😉

ferrariferrari
Scritto il 14 Dicembre 2013 at 15:24

e quando restituiranno i rimborsi elettorali illegittimamente percepiti perchè mediamente pari 3 volte le spese effettivamente sostenute e nonostante ci sia stato un referendum che aveva abrogato in toto detti finanziamenti e/o rimborsi e/o indennità in tutte le sue forme e nomenclature?

ottofranz
Scritto il 14 Dicembre 2013 at 16:15

Si, ma anche no ! 🙂

Mettiamola così… siamo talmente esasperati che ormai non abbiamo più voglia di mezze misure e siamo propensi a veder il marcio in qualsiasi cosa.

In realtà se ci pensate bene, se la cosa è fatta con propositi sani , forse questo tipo di transizione è il giusto modo per poter far si che funzioni davvero.

Stoppare di colpo aspettando il 2 per mille avrebbe obbligato a trovare altre strade. Ed il gioco sarebbe ricominciato. Magari cambiando solo il nome ad un altro tipo di finanziamento.

Sarò un inguaribile ottimista, ma io sento aria nuova in cucina. Certo non son disposto a firmar cambiali in bianco ed un controllo ferreo è necessario.

Ma potrebbe essere proprio questa “rateizzazione” una forma di garanzia che si fa sul serio

idleproc
Scritto il 14 Dicembre 2013 at 17:10

In realtà stanno lavorando bene.
Penso anche che sia legittimo che abbiano la loro parte.
Nella mia zona ci sono moltissime case in vendita della sola nuda proprietà.
Questi sono gli anziani e chi ha un mutuo e che magari ha perso il posto di lavoro che non riescono più a reggere.
Più in generale è una nazione intera a caccia di liquidità.
Imprese e singoli si trovano costretti a svendere attività, conseguenti quote di mercato e beni reali.
Col nostro patrimonio pubblico lo stanno già facendo da un pezzo.
Per ora siamo in deflazione, l’aumento del costo della vita che però è reale sui beni di prima necessità è gonfiato inoltre dai balzelli da esproprio.
La tecnica è classica, chi ha il fasullo creativo in tasca può e potrà acquisirlo a prezzo di realizzo, quote di mercato comprese.
Quando ci sarà l’inflazione, quella vera ed inevitabile, chi è riuscito nella cosiddetta europa a preservare il suo sistema produttivo e avrà aumentato il livello di capitalizzazione con beni reali, avrà gli stessi vantaggi che avevamo noi quando facevamo svalutazioni competitive necessarie all’inefficenza della nostra baracca, gli altri staranno alla canna del gas.
Lavorano benisssimo, peccato che lavorino per gli altri e i loro pochi amici che alloggiano anche in Italia.

paolo41
Scritto il 14 Dicembre 2013 at 21:04

cosa vogliamo ottenere da una casta che da decenni è stata abituata e cresciuta per arricchirsi alle spalle dei cittadini ??? ci sono quelli che hanno comprato un appartamento con vista sul Colosseo e non “sanno” chi è il “benefattore” che ha contribuito al pagamento, chi pasteggia a caviale e champagne a spese dei cittadini, mentre aumenta ogni giorno il numero delle persone che vanno a mangiare alle mense gratuite della Caritas, chi si fa pagare “vacanze” negli alberghi a 4 stelle con le ganze mentre sono sempre di più quelli che non sanno dove andare a trovare un letto per dormire, e chi più ne ha più ne metta.
E questi farabutti, con tutti i soldi rubati nonostante il referendum avesse pronunciato il no definitivo al sovvenzionamento dei partiti, hanno bisogno di 4 anni per chiudere la pratica, dando fra l’altro melliflue comunicazioni al popolo, considerato ormai come una massa di stupidi.
VERGOGNA!!! VERGOGNA !!!! VERGOGNA!!!

ottofranz
Scritto il 15 Dicembre 2013 at 05:31

Ma che poi in realtà è un falso problema.

Quello vero sono gli sprechi e le ruberie.

Fra l’altro non mi mette affatto tranquillo il sapere che sgravi fiscali permetteranno a privatii di sostenere la politica ,perchè è un modo come un altro per dire che un ‘Azienda cercherà di piegarla alla sua volontà per ottenere agevolazioni

E dove sarebbe la novità ?

Scritto il 15 Dicembre 2013 at 12:12

ottofranz,

La novità è che aumenteranno le imposte per finanziare i partiti! Aspetta oggi pomeriggio che uscirà qualcosa in merito….

schwefelwolf
Scritto il 15 Dicembre 2013 at 18:34

Per dire “ho tagliato” (passato prossimo) bisogna aver tagliato oggi, o già ieri. Se si parla di tagliare domani si dovrebbe dire – anche solo per correttezza grammaticale – “taglierò”. Parlare di correttezza in casa del truffatore sarebbe tuttavia un’imperdonabile ingenuità.

Gli illustri esponenti della “Banda Bassotti”, che “governa” e deruba l’Italia da almeno 60 anni, hanno però ormai capito che il popolo vuole verbi coniugati al presente, per di piú indicativo: di ‘futuri’, congiuntivi e condizionali hanno ormai fatto una pluridecennale indigestione.

Non si può tagliare “subito” – ci dicono – perché ci sono a rischio i posti di lavoro dei vari burocrati (amici, parenti, cugini etc.)? E’ strano: il problema del “costi umani del taglio” si presenta sempre e solo quando le “vittime”sono piú o meno legate ai partiti: o direttamente, o indirettamente (vedi Alitalia & Co.). Quando i tagli riguardano dipendenti di imprese private (spesso costrette dallo ‘stato’ & Equitalia a chiudere o a dislocare) i problemi non sorgono: è il mercato, si dice, che impone sacrifici dolorosi me necessari. Resta comunque proprio strano – per di piú in uno ‘stato’ che estorce ai propri sudditi pagamenti inflessibilmente immediati arrogandosi tuttavia il ‘diritto’ di pagare i SUOI a propria discrezione. Condizioni sub-medioevali accompagnate & condite da tonnellate di aria fritta.

Al margine mi si presenta peraltro una piccola domanda: quel “2‰” da destinare ai partiti – o, in alternativa, allo ‘stato’ (con lettera rigorosamente minuscola) – non verrà magari verrà introdotto ex novo? Non sarà forse una nuova addizionale d’imposizione, cioè una nuova tassa: lasciando magnanimamente al cittadino la grandiosa libertà di scegliere, se “lasciarla allo ‘stato'” (quindi nel calderone) o dedicarla ad un partito – ovviamente “certificato” (da chi?) – di sua scelta? A parte il fatto che questo sistema permetterebbe di “schedare” in automatico i sostenitori dei vari partiti – un sogno per ogni “Gestapo” o per ogni “Orwell”, creando enti che saprebbero non solo quante volte mai a fare la spesa o se ti sei preso la TBC, ma anche – per arrotondare – a quale partito dai i tuoi soldi! Una follia che mi sorgere spontraneamente un’immediata proposta di “revisione della spesa”: che senso ha mantenere un’agenzia per la tutela della privacy in un Paese che ha praticamente abolito ogni forma di diritto in tal senso. Si chiuda l’Ente e si mandino tutti a casa: non servono piú.
Resta comunque il “Due per mille” (di versamento annuale): un contributo che può sembrare “modesto” ma corrisponde – facendo base su un gettito IRPEF valutato, a spanne, 150 mld. € – ad un “tesoretto” di 300 milioni/ANNO, da spartire fra partiti e ‘stato’. Mi sbaglio?
Una nuova “torta” da 250-300 milioni di €/anno è, a mio avviso, una cosa assai diversa da un’abolizione del finanziamento pubblico. Ammesso che anche solo 1/3 dei contribuenti decida di preferire “il partito” a Equitalia, sarebbero almeno 100 milioncini che i nostri “eroi” potrebbero continuare ad ingoiare: tenendo conto che ormai il 40-50% dell’elettorato si rifiuta di andare a votare e che di quel 50-60% che ci va, il 25% vota M5S ne risulta, alla fine, che pochi partiti che rappresentano – presi tutti insieme: dalla “Lega” a SEL – poco piú di del 30% dei cittadini italiani, si dividerebbe – OGNI ANNO – un gruzzoletto da 100-200 milioni di euro. Non male, come cura dimagrante!

Ci fosse – lo dico a livello di satira – anche solo un “ppm” (parts per million) di onestà in questa ennesima truffa dei nostri irredimibili “Bassotti” dovrebbero almeno introdurre quello “0,2‰” in forma di contributo facoltativo: come avviene, correttamente, in Germania, per la cosiddetta “Kirchensteuer” – cioè l’addizionale per la Chiesa. I credenti la pagano, i non credenti NON la pagano. In alternativa i nostri “eroi” potrebbero legittimare la nuova tassa”pro partito” sottoponendola all’approvazione di un referendum. Temo, tuttavia, che questi suggerimenti non verranno recepiti.
Al popolo italiano non resteranno quindi che le due solite opzioni: o continuare ad accettare, come negli ultimi 30-40 anni, le infinite truffe della banda “Banda Bassotti”, prendendole – o facendo finta di prenderle – per buone, o decide di difendersi: coi forconi, coi trattori, col megafono o con la penna. Poiché una cosa è certa: da soli, questi “rappresentanti” – e tutto il marciume di cui sono circondanti – non se ne andranno mai.

I sondaggi di I&M

Come vorresti I&M?

View Results

Loading ... Loading ...