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VIX: ottobre è il suo mese
Mera considerazione statistica ma che lascia sempre qualche informazione importante sulla stagionalità dei mercati.
Ci sono infatti certi periodi dell’anno che tendono a mostrare schemi ricorrenti nelle performance di mercato. Ottobre, in particolare, è spesso considerato un mese volatile per i mercati azionari.
Storicamente, ottobre ha visto alcuni dei più significativi crolli di mercato, come il “Lunedì Nero” del 1987 e il crollo del 1929 che diede inizio alla Grande Depressione. Questa tendenza si riflette spesso nel VIX (Volatility Index), noto anche come “indice della paura“.
Il VIX misura la volatilità implicita del mercato azionario, basandosi sulle opzioni dell’indice S&P 500. Durante ottobre, non è insolito osservare picchi al rialzo del VIX, indicando un aumento dell’incertezza e della volatilità percepita dagli investitori.
Questa tendenza potrebbe essere attribuita a vari fattori, tra cui la fine dell’anno fiscale per molti fondi di investimento, le aspettative per i risultati trimestrali delle aziende, e persino fattori psicologici legati alla storia di ottobre come mese “pericoloso” per i mercati.
Tuttavia, è importante notare che mentre questi schemi stagionali esistono, non sono una garanzia di performance future.
Detto questo, il grafico a lungo termine dell’indice VIX mostra che è salito ai massimi annuali nell’ottobre 1997, nell’ottobre 1998 e nell’ottobre 2008 e tende a essere scambiato comunque a livelli elevati a settembre e ottobre.
Il massimo storico, 89,53, si è verificato nell’ottobre 2008, con un picco leggermente inferiore di 85,47 nell’ottobre 2020, quando la pandemia globale ha sorpreso e attanagliato i mercati di tutte le asset class.
Negli ultimi anni, il VIX ha registrato un’impennata nel mese di ottobre come segue:
- Ottobre ’23: Picco a 23
- Ottobre ’22: Picco a 34,5
- Ottobre ’21: Picco a 25
- Ottobre ’20: Picco a 41
- Ottobre ’19: Picco a 22
- Ottobre ’18: Picco a 29
Come ben sapete, un VIX elevato significa volatilità e mercati in accelerazione ribassista. Ripeto, sono considerazioni statistiche e quindi non sono certo sinonimo di certezza. Ma la stagionalità di ricorda che la possibilità di ritrovarci con un ottobre volatile non è certo da scartare.