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CREDITO al CONSUMO e CARTE di CREDITO: crisi in vista?

Scritto il 14 Novembre 2023 alle 07:59 da Danilo DT

Le insolvenze (delinquency rate) sono tornate ai livelli pre COVID

I nodi pian piano vengono al pettine. Durante la pandemia di Covid-19, i tassi di insolvenza per tutti i tipi di debito al consumo negli Stati Uniti hanno raggiunto i minimi storici, poiché generosi assegni governativi hanno sostenuto la crescita, i consumi ed hanno riempito le tasche degli. Dopo i massimi visti nel 2021, la percentuale di conti che diventano insolventi, cioè che sono in ritardo di 30 o più giorni su un pagamento, è aumentata per tutti i tipi di credito al consumo, ad eccezione dei prestiti agli studenti, che fino a poco tempo fa erano coperti dalla “tolleranza governativa”. Nella fattispecie le insolvenze delle carte di credito, in particolare, sono aumentate negli ultimi 12 mesi e ora stanno superando i livelli pre-pandemia.

Guardando alle diverse fasce d’età, sono i consumatori più giovani che hanno maggiori probabilità di non rispettare la scadenza per il pagamento del conto della carta di credito, mentre i Baby Boomers hanno meno probabilità di rimanere indietro con i pagamenti.

Come mostra il grafico seguente, i tassi di transizione di insolvenze sono tornati ai livelli pre-pandemia o addirittura li hanno superati, come nel caso dei Millennials. E’ difficile individuare le cause dell’aumento dei tassi di insolvenza, soprattutto alla luce della resilienza del mercato del lavoro anche se forse la risposta ce l’abbiamo dalla slide in apertura. Fine dei risparmi per il consumatore USA?

E se il tutto avviene dove progressivamente peggiora il mondo del lavoro e ci troviamo con un rallentamento in corso, allora dobbiamo farci qualche domanda.