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Da Consulente a Life Advisor. Intelligenza Artificiale e private banking nel futuro

Scritto il alle 10:12 da Danilo DT

Intelligenza artificiale e il mondo della finanza. Ma davvero le “macchine” possono sostituire il consulente?
Ormai è un dato di fatto, gli sviluppi del mondo dell’intelligenza artificiale hanno regalato nuovi processi di crescita oltre che nuovi orizzonti per moltissime società e tantissimi settori.
Pensate solo all’e-commerce, alla sanità, oppure l’intrattenimento. Ormai i social già adesso lavorano molto con l’AI ed i motori di ricerca ci permettono e ci permetteranno cose mai viste prima. E per il mondo della finanza? Permettetemi qualche elucubrazione e qualche considerazione personale.

Ma cosa per il mondo della consulenza finanziaria?

Secondo molti l’IA non sostituirà mai il consulente. Vero, ma facciamo molta attenzione. L’IA sta già stravolgendo il mondo della finanza.
Pensate solo dove, già oggi, l’IA sta lavorando in modo importante dando anche dei benefici sostanziali.

(1) Personalizzazione di servizi e prodotti
(2) Creazione di nuove opportunità di investimento
(3) Gestione del rischio finanziario
(4) Gestione delle frodi
(5) Maggiore trasparenza e conformintà alla normativa
(6) Maggiore efficienza operativa
(7) Contenimento dei costi
(8) Automatizzazione delle operazioni
(9) Più molto altro

Le più importanti realtà finanziarie si stanno muovendo in tutte queste direzioni. E molte aziende FinTech si stanno mettendo totalmente al servizio del mondo della finanza per sfruttare al meglio tutte le potenzialità e “battere sul tempo “ la concorrenza.
Guardate la slide qui sotto.

E’ impressionante vedere come il sistema si sta muovendo in questa direzione.
Ma tutto questo mondo porterà veramente un miglioramento? Oppure questa nuova efficienza alla fine genererà un nuovo mondo a saldo ZERO? Oppure, peggio ancora, andremo incontro ad un nuovo potenziale problema da gestire, con esplosione di derivati e posizioni speculative che non faranno altro che aumentare a lungo termine il rischio, la volatilità e la sostenibilità del sistema finanziario?

Pensate per un attimo al tema “trading” e anche al mondo HFT (High Frequency Trading). Nessuno può vantarsi di eseguire calcoli difficili più velocemente di un computer. Sta di fatto che il Trading Finanziario si basa sulle capacità di prevedere il futuro. Visto che la magia non esiste, l’unico modo è affidarsi ad algoritmi che contengono un enorme quantità di dati. Le macchine dotate d’intelligenza artificiale riescono ad elaborare questi dati e trasformarli in soluzioni esatte e corrette nel minor tempo possibile. Inoltre, aggiungendo altri parametri customizzati sul cliente che vuole ottenere informazioni, le risposte ricevute potranno, anche esse, essere altamente personalizzate.

E’ un mondo che l’umano non può pensare di affrontare senza l’IA, sperando che non ne venga schiavizzato.

Da consulente a Life Advisor

Ma torniamo al ruolo del consulente. Secondo un report firmato da PWC, presto si vedrà la nascita di consulenti Robot. Le macchine possono fare gratis quello per cui invece gli esseri umani ricevono uno stipendio. Ci possiamo credere all’efficacia del consulente robot?

Signori, qui si potrebbe aprire una discussione molto interessante e complessa. Tanto per cominciare già oggi le piattaforme di roboadvisory spopolano. Tanto per intenderci, attraverso l’impiego dei roboadvisor, i risparmiatori hanno la possibilità di gestire i propri risparmi senza l’aiuto della figura del consulente tradizionale. La consulenza si trasforma in un processo digitale basato su algoritmi e automatismi, senza limiti di tempo e spazio. Un modo che secondo me può essere difendibile per piccoli risparmiatori.

Ma per grandi capitali? Può una macchina capire veramente le esigenze del cliente e creare un modello di consulenza patrimoniale a 360 gradi che possa soddisfarne in modo proattivo e concreto le esigenze?

Su questo nutro fortissimi dubbi, anzi certezze. In questa attività la macchina NON può sostituire l’uomo. E quindi a questo punto il giusto connubio lo possiamo trovarlo nella cosiddetta la consulenza bionica, dove invece l’azione umana è strettamente connessa e complementare a quella dell’intelligenza artificiale. La chiave di questo processo è la collaborazione tra questi due mondi.

Con un cliente private, l’intelligenza artificiale tramite piattaforme dedicate, può supportare il consulente con simulazioni altamente personalizzate su aspetti quantitativi e scenari futuri. Un evoluzione che però richiede anche da parte del consulente grande capacità relazione, forte specializzazione e grandi competenze. Un nuovo ruolo del consulente che deve trasformarsi in una sorta di “life advisor”, dove quindi non si ferma di certo alla costruzione del portafoglio di investimento ma che si apre ai bisogni legati alla protezione della persona, alla previdenza, con una visione a 360 gradi che comprende il nucleo famigliare, la gestione successoria, gli aspetti fiscali e così via.

Insomma, qualità e specializzazione. E passione. Quella la macchina non può certo trasmetterla al cliente.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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