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LBMA: Rothschild e la Cupola dell’oro
Ho nuovamente il piacere di ospitare un post scritto dall’amico Gremlin.
A dire il vero, non sarebbe proprio un post, bensì una risposta che Gremlin voleva dare ad una domanda fatta da un lettore (EK), conosciuto come “sonorovinato”, un nick certamente non proprio allegrissimo ma sicuramente singolare.
Oggetto del post: la determinazione del fixing del prezzo dell’oro.
Protagonisti, da sempre i Rothschild e l’LMBA. E vedrete che ancora oggi la Cupola domina.
Buona lettura!
DT
Rothschild, Cupola dell’Oro e LBMA
Intanto qualche flash: la procedura del fixing dell’oro a Londra è stata istituita dai Rothschild nel 1919 con la “collaborazione” di quattro potenti mercanti d’oro; fino al 2004 un seggio e relativa presidenza del gruppo dei mercanti era dei Rothschild; il fixing è ancora praticato da cinque “agenti autorizzati” facenti parte di una “market association” la LBMA (vedi nota finale A).
Il fixing è la quintessenza dell’opacità e della insindacabilità: i cinque raccoglievano ordini worldwide, solo loro conoscevano il “book” giornaliero e di conseguenza avevano totale libertà di manipolazione forzando in modo minimale le quantità ask bid. Piazzare ordini al meglio significava piazzare ordini al buio e l’incrocio fra domanda e offerta era un puro esercizio di convenienza personale. Oggi il fixing per certi aspetti appare come un fossile vivente ma evidentemente la finanza si serve di qualunque mezzo per i propri fini, paleontologia inclusa.
Nel passato il prezzo dell’oro aveva un valore politico molto più alto di quello odierno in quanto serviva per finanziare le campagne guerrafondaie di regnanti vari e ne condizionava pure gli esiti e le mire espansionistiche: i Rothschild prestavano oro agli Stati per il loro riarmo con contratti di vendita a termine garantiti, vendevano a 100 per ricomprare a meno e in caso di insolvenza potevano appropriarsi di pezzi dello Stato debitore. Tutto questo attribuiva un potere mostruoso ai mercanti d’oro dotati di forzieri e lingotti. Con l’avvento di forme di governo sempre più partecipative (cosiddette “democrazie”), con l’istituzione delle banche centrali, con la nuova finanza creativa basata sul
a) bye bye gold standard,
b) debito on demand e
c) leva siderale,
e con l’avvento del global village telematico (colpo di grazia) questo potere si è progressivamente logorato: a questo punto i Rothschild, primari esponenti della Cupola (vedi nota finale B), non hanno ritenuto oltremodo “interessante” la loro avventura plurisecolare. L’interpretazione di M. Spallino è illuminante:
”… Rothschild poteva sapere attraverso le sue fonti di intelligence che il destino del dollaro era ormai segnato, che si sarebbe fatta negli anni a venire una politica inflazionistica e dunque chiudere le posizioni al ribasso in oro (e le attività che comportavano l’assunzione di tali posizioni) prima che iniziasse il trend al rialzo del prezzo. Nel passato Rothschild ha sempre cambiato posizione in tempo, a proprio vantaggio. Se Rotschild ritenne che questa mossa fosse la più appropriata, voleva dire che vedeva l’oro alla fine salire molto come prezzo nel lungo termine, indipendentemente dalle fluttuazioni di breve, per cui non aveva senso restare in una attività dove strutturalmente si prendono posizioni al ribasso per fare da controparte alle banche centrali. Ricordo che le banche centrali normalmente affittano il loro oro, e chi lo prende in prestito, compagnie minerarie di norma, poi lo vende per ottenere liquidità per finanziarie la propria società ed alla scadenza restituire il prestito con l’oro estratto.”
Oggi il fixing è in mano ad alcuni membri della LBMA e con le due tradizionali quotazioni giornaliere si vanta di essere “de facto “ il negoziatore più attendibile del mondo. Se rovisti qui dentro http://www.lbma.org.uk/assocn puoi vedere di che pasta sono fatti e allora capisci perché non hanno difficoltà a vantarsi, vera cupola in LEGA d’oro e argento.
Nota A
Nel 1919 i Rothschild chiamarono quattro commercianti in oro – Pixley & Abel, Mocatta & Goldsmid, Samuel Montagu e Sharps & Wilkins – per concordarne il prezzo giornaliero e comunicarlo al pubblico internazionale. Fisicamente i cinque si riunivano in casa Rotschild a Londra e adottavano un rituale pittoresco per fixare, con delle bandierine… E’ evidente che i cinque avevano tutto il potere per imporre le loro decisioni. Salvo una parentesi durante la seconda guerra, i cinque hanno fissato il prezzo per quasi un secolo. Nel 2004 Rothschild ha ceduto il proprio seggio alla Barklays. Ora i nuovi occupanti i seggi sono: The Bank of Nova Scotia Mocatta, HSBC Bank, Deutsche Bank, Société Générale e Barclays Bank. Sembra che questi cinque cupolisti massonici supertecnologizzati tengano ancora in vita al telefono (!!!) l’antico rituale della “bandierina abbassata, prezzo fissato”. Rothschild in realtà non ha “ceduto” il seggio, lo ha venduto, l’unità di misura del valore del seggio è cento milioni di dollari, pochissimi conoscono quante di queste unità sono finite nelle tasche di questi benefattori; solo gli invidiosi li considerano dei meri prosecutori dell’antica arte giudaica del sensale
Nota B
Alla Cupola appartengono tutti coloro che DETERMINANO I FATTI, i quali fatti diventano poi INFORMAZIONI per il parco buoi nei tempi e nei modi stabiliti da Lor Signori Banchieri; questo è l’unico realistico concreto significato da dare alla metafora della Cupola, che poi tanto metafora non è… Se gli indici di borsa si muovono su rumors e dati, se i rumors e dati anticipano e seguono i fatti, se i fatti sono determinati da pochi, se questi pochi si conoscono e concordano i fatti, allora questi pochi controllano la finanza internazionale (e tutto ciò che ne consegue) perchè conoscono in anticipo le ripercussioni che avranno i fatti da loro determinati.
Qualche dubbio su questi rapporti di causa-effetto?
Ancora qualche dubbio sul perché bisogna essere trend follower?
Capìto perché è fondamentale essere più bravi a fare hedging che trading?
Gremlin