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PARTE IL RALLY: meno male che va… tutto male!
Giornate anomale sui mercati ma nemmeno troppo, perché vanno a certificare quello che è un braccio di ferro tra le banche centrali, gli operatori e la speculazione.
In molti si sono chiesti perché ieri sera Wall Street ha visto momenti di gloria, chiudendo praticamente a +3%.
I motivi? Per alcuni il fatto che abbiamo assistito ad un intervento delle Nazioni Unite che addirittura si sono esposte chiedendo alla FED di frenare la sua politica monetaria restrittiva, per evitare recessioni e problemi economici.
‘THE UNITED NATIONS IS CALLING ON THE FEDERAL RESERVE AND OTHER CENTRAL BANKS TO HALT INTEREST-RATE INCREASES’ (Source)
Tentativo di giustificazione secondo me non andato a buon fine. Meglio piuttosto dire che gli indicatori tecnici e di sentiment erano a livelli estremi e quindi il rimbalzo tecnico era auspicabile.
Ma ad accendere gli entusiasmi sono stati i dati macroeconomici.
Quindi dati buoni? Assolutamente no. Direi proprio bruttini, ma il mercato ne è stato felice…
A parte l’Italia (…) ci troviamo con Francia, Germania e USA con dati macro pesanti, e questo può aver contribuito a fare salire le borse? La risposta è assurdamente SI.
Il motivo è questo. Se l’economia sta effettivamente rallentando, significa che avremo minor crescita e minor inflazione. Quindi le banche centrali potranno gestire la situazione in modo un po’ più sereno e magari senza ulteriori sorprese negative nelle varie campagne di rialzo dei tassi.
La cosa interessante è che il movimento non è stato proprio insignificante, perché in realtà ha mosso non poco sia l’equity che il mondo bond. Un esempio è il T_Note USA a 10yr.
10yr US T-Note
Il tentativo di rottura della trendline è netto, poi c’è stato un rientro. Seguiamolo con attenzione perché potrebbe essere un segnale molto forte che accompagnerebbe una ripresa dei mercati.
Dite che è tutto assurdo? Questo è il mercato baby, prendere o lasciare.
STAY TUNED!