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ITALIA: aumenta il rischio default?

Scritto il alle 10:51 da Danilo DT

Abbiamo avuto prima delle tensioni per le elezioni del Presidente della Repubblica. Dopo, a causa dell’inflazione, la BCE ha dichiarato la volontà di aprire la strada ad un rallentamento del QE. E poi è arrivato il raffreddamento per la crisi energetica. E poi ancora i venti di guerra dall’Ucraina.

I nostri BTp hanno vissuto giorni di tensione e di certo il quadro di mercato attuale non garantisce certo una frenata della stessa.
E tutti noi sappiamo quanto è importante per il risparmiatore italiano l’andamento dei nostri Govies. Chi più chi meno, ha un’esposizione sul nostro debito pubblico che, fino a qualche mese fa, ha goduto di uno scenario ideale con tassi in ribasso e protezione della BCE. Due elementi che hanno contribuito in modo determinante ad una compressione dei rendimenti e, quindi, un rally dei prezzi.

Questo quadro è andato ovviamente deteriorandosi a causa di quanto scritto sopra.Però credo sia giusto fare un distinguo tra quello che è il rischio paese e quale potrebbe essere l’impatto del rischio di mercato.

BTP: nel mirino del risk off

Premessa: quando aumenta la tensione, il mercato tende a “vendere rischio” e quindi tutto quello che rappresenta potenziale volatilità, viene liquidato in via prioritaria. E’ di conseguenza normale che, in questo contesto, il BTp sia più venduto di altre asset class, visto che il nostro debito pubblico resta al momento decisamente elefantisiaco.

Ovviamente la crisi Ucraina potrebbe avere anche delle conseguenze sul Bel Paese a livello economico. Pensate al costo dell’energia, una spada di Damocle per la nostra economia, pensate al rallentamento economico che ne potrebbe conseguire. Però notate bene, questo quadro di mercato è negativo non solo per l’Italia ma anche per gli altri paesi dell’Unione Europea.

Infatti, guardate i rendimenti dei Govies dell’UE a 10 anni. E’ evidente che TUTTI si sono impennati, e non solo quelli italiani.

E allora, è giusto dire che negli ultimi giorni è aumentato considerevolmente il rischio Italia, con un evidente impennata del rischio default?
Risposta sbagliata e la conferma ce l’abbiamo da questo grafico. Quanto esposto sopra è catalogabile come un rischio di mercato. Se invece confrontiamo i CDS il discorso cambia.
Ricordo che i CDS (Credit Default Swap) sono come delle “polizze assicurative” sulla sostenibilità del debito di un paese. Banalmente parlando, se io compro un CDS sull’Italia mio assicuro dal fallimento del Bel Paese e trasformo il mio BTP in un bond risk free.

ITA ve GER: CDS vs Spread

Lo spread ha preso la strada del rialzo ma il CDS è rimasto stabile. Significa quindi che al momento non è messa in discussione la sostenibilità del paese Italia.
O meglio, questo è quanto sconta il mercato OGGI.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

1 commento Commenta
otello
Scritto il 16 Febbraio 2022 at 00:29

buonasera,
leggevo l’articolo che ho trovato molto interessante, mi colpisce un particolare su tutti i grafici dei btp, sono iniziati a scendere dal giorno successivo alla investitura di “super Mario” a capo del governo e poi sono crollati dal suo discorso fatto alla vigilia di natale!
Casualità? chissà….chissà!
A mio parere, non piace ai mercati!
Un saluto

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