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MERCATI: SOS alle banche centrali
Torna la volatilità sui mercati. Un quadro che è assolutamente normale all’interno delle dinamiche delle borse. Ma siamo onesti, non ci eravamo più abituati.
Tralascio le logiche intermarket di cui ho parlato QUI, i fatto confermano quanto preventivato, e andiamo piuttosto a fare un flash su cosa comporta quanto sta accadendo.
Se le banche centrali in passato hanno avuto un effetto taumaturgico, come potranno anche stavolta intervenire?
Tanto per cominciare, anche se in modo “ non ufficiale” molti banchieri centrali potranno, se vorranno, lanciare dei messaggi di rassicurazione. Intanto però occhio alla riunione della Federal Reserve del 21-22 settembre, eventi clou da tenere d’occhio.
La tempistica dei piani di tapering statunitense della Fed rimane la domanda chiave e i dati recenti suggeriscono che la cautela potrebbe essere giustificata: l’economia statunitense ha creato il minor numero di posti di lavoro in sette mesi ad agosto e i prezzi al consumo sono aumentati al ritmo più lento degli ultimi sei mesi.
Perché quindi diventare aggressivi proprio ora?
Bilanci banche centrali: gonfi come non mai
Ormai tutti i sondaggi affermano che l’attenuazione dello stimolo pandemico da parte della Fed inizierà già quest’anno, un’opinione che il capo della Fed Jerome Powell potrebbe proprio confermare all’interno del FOMC, andando a sottolineare che un aumento dei tassi di interesse è ancora lontano.
Ma… basterà? I mercati intanto lanciano l’SOS, che basti o no è pur sempre qualcosa ed è necessario per evitare che la volatilità prenda il sopravvento.
Anche lo BOJ, che si riunisce anche martedì e mercoledì, potrebbe aiutare, quantomeno mantenendo una politica monetaria stabile, ma potrebbe mettere in guardia dai crescenti rischi per le esportazioni derivanti da interruzioni dell’offerta. E con la BOJ assisteremo anche ai meeting di SNB, BOE, Riskbank e Norges Bank. Insomma, agenda fitta sul tema banche centrali. Senza dimenticare che gli eccessi si pagano. Per esempio, avete una vaga idea di come siamo messi come “tassi reali“?
Tassi reali: USA al tappeto!
Evergrande…a tutto gas!
E poi Evergrande.
La fiducia su una soluzione “costruttiva” sta collassando.
E poi abbiamo le materie prime che impazzano al rialzo.
Il problema del gas naturale alle stelle è ormai una questione che toglie il sonno ai governanti visto il potenziale caro-bollette che il consumatore dovrà affrontare (con evidenti conseguenze dal punto di vista economico e di sentiment.
Ma come le banche centrali potranno calmierare proprio questi ultimi due tasselli? Impossibile. Il problema è di tipo fiscale. Si necessita di interventi governativi. Ma si aggiunge un impegno finanziario ulteriore ad una situazione debitoria non indifferente.
E su Evergrande già si è detto QUI (click here), all’apparenza non è paragonabile a Lehman ma la questione è di immagine per la Cina. Oltre che per l’indotto.
Insomma, tutta la magia stile “goldilocks” sembra stia venendo meno. Un rallentamento è più che normale, una correzione è più che salutare. L’importante è che non prenda il sopravvento la volatilità pazza e che la situazione scappi di mano, andando a compromettere tutti gli sforzi fatti fino adesso. Insomma, evitiamo di finire cornuti e mazziati.
STAY TUNED!