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WALL STREET: continua il momento di forte positività
Nulla di nuovo sotto il sole. Il sentiment migliora sempre di più, la confidenza nei confronti di una sempre più tonica ripresa è sempre più palpabile. Un mondo apparentemente perfetto. (Guest post)
Cari amici, anche nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno proseguito inesorabili nella loro, ormai infinita, corsa al rialzo. A Wall Street gli indici azionari Usa aggiornano nuovi e scintillanti record. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, guadagna un ulteriore 2,71 % e raggiunge la siderale quota di 4.128,80 punti. Pur con le inevitabili interruzioni ed oscillazioni sono ormai più di 12 anni che i mercati azionari salgono. Io ho più volte definito quest’ascesa, ormai storica, un trend di carattere secolare, prendendomi un sacco di improperi. I trend di carattere secolare hanno infatti alla base, ragioni profonde, di carattere strutturale, e non contingenti, che conducono ad un cambiamento radicale dell’assetto economico e produttivo preesistente. E solo i ciechi e gli ottusi non hanno visto, o percepito, in questi lunghi anni, il cambiamento strutturale avvenuto, ed ancor oggi in corso. Solo costoro non si sono, infatti, ancora accorti dei nuovi paradigmi affermatisi nel sistema di produzione capitalistico internazionale. Oppure, ancor peggio, non li hanno proprio capiti e compresi. E del tutto coerentemente hanno continuato, e continuano ancor oggi, a parlare, dell’esistenza di un’enorme bolla finanziaria, in particolare sull’azionario. Non comprendendone le ragioni, hanno adombrato in più occasioni, addirittura l’ipotesi del “ complotto finanziario “ ad opera dei poteri forti. Insomma un vero e proprio delirio che ci siamo dovuti sorbire per lunghi e troppi anni. Ma i fatti, come sempre, si sono dimostrati più forti delle loro illazioni. Ed i fatti cosa ci dicono ? Che dal 9 marzo 2009, 100 dollari investiti nell’azionario, sono diventati oggi, dopo appena 12 anni, ben 720. Una sorta di lotteria per i più lungimiranti. Ma sono stati ben pochi credo, soprattutto tra i piccoli investitori, ad approfittarne. Hanno dato credito agli imbonitori, ai profeti di sventura per professione, ai cosiddetti “ sovranisti “ che volevano riesumare i medievali ponti levatoi, a difesa di un sistema economico e produttivo antiquato, ed ormai morente. E ciò è accaduto soprattutto in Italia. Come commentare altrimenti la notizia, segnalata nei giorni scorsi, anche dal mio amico Danilo, dell’emissione di un BTP con scadenza pari a 50 anni, e con rendimento annuo lordo del 2,18 %, collocato per l’ammontare di 5 milioni di euro, a fronte di una domanda di ben 64 miliardi di euro. Un’ennesima dimostrazione della follia oggi imperante. Ma tant’è.
Dopo le sopra esposte, nonché doverose considerazioni, andiamo ad esaminare, cosa ci indica, al momento, il complessivo scenario intermarket. Il dollar index, cede improvvisamente qualcosa, storna infatti dello 0,92 %, e retrocede a quota 92,18. Le commodities cedono anch’esse lo 0,7 % in termini reali, e confermano di aver perso lo smalto degli scorsi mesi. Segnali di moderazione giungono anche dal mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale Usa, cede infatti 5 bps e retrocede a quota 1,66 %. Il rendimento dei bond a 2 anni, cede anch’esso 3 bps, e torna a quota 0,16 %. L’inclinazione della yield curve Usa si mantiene comunque sostenuta, pari a 150 punti base, e restano tuttora forti le aspettative circa una vigorosa ed imminente ripresa dell’economia Usa e mondiale. Del mercato azionario abbiamo già detto. Ancora una volta si dimostra il migliore dei mondi possibili in ambito finanziario. E ciò per ragioni strutturali e niente affatto contingenti.
Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : + 9.669
Large Traders : – 14.195
Small Traders : + 4.526
Si riconferma, pertanto, la nuova configurazione, fortemente rialzista, del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa ottava, le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state davvero esigue, pari a solo 1.537 contratti. In particolare, i Large Traders, alquanto smarriti, cercano di mettere un freno alle loro perdite, acquistano infatti titubanti l’intero lotto dei 1.537 contratti long, e riducono solo di un po’ la loro palesemente errata posizione, Net Short. I Commercial Traders, invece, dimostrano ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, di saperla davvero lunga. Dopo un ‘ennesimo forte rialzo, cedono infatti solo 772 contratti long, e restano significativamente in posizione, Net Long. Gli Small Traders, infine, cedono anch’essi 765 contratti long, approfittano poco del trend in corso, ma restano in posizione cautamente Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, di puro assestamento, non mutano affatto il precedente ed idilliaco quadro di riferimento. Le MANI FORTI, confidano su una forte ripresa economica, alcuni parlano di una crescita del PIL Usa del 6 – 8 % quest’anno, ossia pari a quello previsto per il gigante cinese. Ed è questa forte crescita che i mercati stanno oggi scontando. Degli altri operatori sarebbe meglio non commentare. In Italia molti di questi sventurati si sono buttati, come detto, in massa, sul BTP con scadenza 2071 e rendimenti lordi del 2,18 %. Rendimento inferiore a quello conseguito, solo nell’ultima settimana, dall’S&P 500. C’è né ancora molta di strada da percorrere in termini di cultura finanziaria, qui da Noi. Quanto a me, continuo, invece, a far la mosca bianca e ad andare controcorrente. E riconfermo, con accresciuta e convinta fiducia la mia opzione rialzista per i mercati azionari.
Mercato dunque ancora in grande fiducia, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. Nel corso di quest’inizio del 2021, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito una perdita dell’1,05 %. Nel contempo, il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha registrato un guadagno del 10,15 %. Conseguita pertanto, sinora, una sotto-performance dell’11,20 %, causata dalla nostra forse eccessiva prudenza, e soprattutto da una rotazione settoriale non prevista ed inattesa. Negli ultimi 8 anni, invece, il mio trading system ha conseguito una sovra-performance media annua del 9,9 %, e presenta un’equity line in progresso del 165 %. Questa settimana in coerenza con quanto sopra esposto, non muto l’assetto del mio portafoglio, confermo cioè il 75 % delle mie posizioni long, ed il 25 % delle mie posizioni short, ossia una posizione Net Long, pari al 50 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.
LUKAS