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TRADE WAR: fase 1 conclusa. E adesso tocca all’UE?
Credo che sia noto a tutti quanto è accaduto ieri. Un evento tanto atteso quanto condizionante per i mercati finanziari.
Milano, 15 gen. (LaPresse) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il vicepremier della Cina, Liu He hanno firmato la ‘fase 1’ dell’accordo commerciale tra Washington e Pechino. I negoziati per la ‘fase 2’ dovrebbero iniziare “immediatamente”, ha assicurato Trump, che si recherà “prossimamente” in Cina per iniziare le trattative. Alla firma dell’accordo è seguita una stretta di mano tra Trump e Liu He.
Interessante notare che i dazi scenderanno…non di molto. Infatti si passerà, secondo questa analisi di PIIE, a un 19,3% da un 21%. E poi bisognerà capire COME e SE gli accordi saranno rispettati. E gli impatti sul PIL saranno così “importanti”?
Ma ora è decisamente presto per questi ragionamenti. Torniamo ad oggi.
Quindi la FASE UNO è andata ma attenzione, la fase due non sarà così immediata. Si metteranno le basi per un secondo accordo (dove ci sarà un elemento estremamente granoso, ovvero Huawei) ma il tutto avverrà sicuramente con il NUOVO presidente USA (oppure col vecchio se Trump viene rieletto). Quindi avremo mesi sereni e tranquilli? In realtà si apre secondo me un’altra questione, sempre in ottica di dazi, anche perché il buon Trump userà il raggiungimento dell’accordo come grande vittoria da sbandierare. Ma non si tratta di trade war contro la Cina MA contro l’Europa.
TRADE WAR: si apre un nuovo fronte USA vs EU?
Ricordate il 2018? Prima i dazi contro l’UE sull’acciaio, e poi le minacce sul settore AUTO. Il tutto sempre evocando la sicurezza nazionale. E proprio il settore auto potrebbe tornare protagonista. Ma non solo, perché ci sono altre questioni aperte.
Per esempio la questione Airbus. Già ci sono dazi pari a 7,5 miliardi. Ma attenzione, Boeing sta vivendo un periodo particolarmente complesso dopo gli ultimi incidenti del Boeing 737-Max.
Roma, 15 gen. (askanews) – Malaysia Airlines ha sospeso le consegne di aeromobili Boeing Co. 737 Max che aveva ordinato per quest’anno: è il primo vettore del Sud-Est asiatico a intraprendere pubblicamente un passo del genere dopo la messa a terra globale dell’aereo a marzo.
La compagnia aerea ha dichiarato di aver preso la decisione perché non è chiaro quando il 737 Max tornerà in servizio dopo gli incidenti in Indonesia alla fine del 2018 e in Etiopia 10 mesi fa che hanno ucciso 346 persone. Malaysia Airlines ha ordinato 25 velivoli di questo tipo e non ne ha ricevuto nessuno. Lo riporta Bloomberg.
E come la Malaysia Airlines molte altre compagnie hanno fatto dietro front. E questo è il risultato
Ecco perché secondo me Trump interverrà a sostegno del produttore USA aprendo in modo concreto una trade war con l’UE, con il sostegno della neo alleata UK. Con un unico grande obiettivo: vincere le elezioni usando tutte le armi possibili da poter sbandierare agli elettori. E questa di certo non verrà tralasciata.
STAY TUNED!
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