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La GUERRA non FA PAURA: e quindi RISK ON!

Scritto il alle 23:28 da Danilo DT

La guerra non è un problema, anzi, la volatilità che ne deriva diventa persino un trampolino di lancio per i mercati finanziari. E difatti ecco che proprio ieri sera gli indici azionari americani hanno accelerato al rialzo dopo che l’amico Donald Trump ha buttato acqua sul fuoco, ed ha escluso un peggioramento della situazione geopolitica. Il Dow Jones guadagna lo 0,7%, l’S&P 500 lo 0,65%, il Nasdaq Composite avanza dello 0,85%. Donald Trump, ha scritto su Twitter che sta avendo luogo la valutazione dei danni e delle vittime, ma “per ora è tutto a posto”.

Tutto a posto quindi, e il mercato festeggia. Perché? Perchè vede allontanarsi il rischio di un conflitto globale. So simple, anche se poi alla fine mi sembra che i mercati siano un po’ confusionari e pasticcioni. E’ un po’ come se fossero…drogati… DROGATI? Si, sempre drogati dalla valanga di liquidità presente sul mercato. E anche chi stava frenando, ha ripreso alla grande a pompare denaro (anche perché poi questa liquidità non circola ed è in mano a pochi grandi poli finanziari).

L’unico bombardamento che non fa paura e che anzi è BENVENUTO, è quello della liquidità da parte delle banche centrali. Una polizza di assicurazione che continua a “garantire” il mercato. E se i dati macro reggono, di cosa bisogna avere paura?
Questa ovviamente è la teoria degli investitori che provo ad interpretare. Ma allo stesso modo continuo a nutrire forti dubbi sulla sostenibilità di questo modello. Certo, finché tutto gira dalla parte giusta… Time is gentleman.

STAY TUNED!

Danilo DT

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Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se sei interessato agli argomenti qui espressi e vorresti approfondirli, contattami!
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

6 commenti Commenta
pdf79
Scritto il 9 Gennaio 2020 at 12:28

Caro Danilo vorrei chiederti se puoi un approfondimento sui repo fed, su zerohedge ho letto che la fed praticamente è riuscita a riportare l’equilibrio fra domanda e offerta solo per le feste, e questa settimana si è riavuta una domanda superiore all’offerta fed, qualcosa puzza.
Vorrei inoltre informare i lettori di 2 novità del 2020:
1) Trump ha detto che comunicherà al congresso eventuali attacchi all’Iran via Twitter
2) Iran bombarda 2 basi della coalizione Nato e non colpisce nessun soldato della medesima neanche per sbaglio, ma 80 iracheni, io spero che sia una bufala anche questa perché sarebbe assurdo che quegli 80 poveracci fossero gli unici non informati degli attacchi e consoderati carne da cannone da entrambi le parti.
Quest’ anno abbiamo iniziato alla grande un Truman show globale dove gli attori principali recitano e le comparse muoiono.
Saluti a tutti.

Scritto il 9 Gennaio 2020 at 13:06

Confermo e difatti il mio grafico qui sopra è aggiornato SOLO a fine anno e già a gennaio secondo me si registreranno nuovi picchi. Proprio perchè in realtà sono poche banche USA a gestire la liquidità, al resto del sistema le briciole….

john_ludd
Scritto il 10 Gennaio 2020 at 16:00

I mercati sono una public utility, un mezzo di controllo sociale. Dunque le élite occidentali, soprattutto negli Stati Uniti si sono infilate in una situazione intenibile, a pi greco mezzi di fronte ai propri numerosi e pazienti nemici. L’Iran è un paese debole, ma altri non lo sono, hanno i loro bei problemi, ma ogni anno che passo dalla Cina e agli USA più mi rendo conto che uno dei due paesi è ormai 20 – 25 anni dietro l’altro. Il perno della forza di un paese è il sistema educativo, cinesi, coreani e giapponesi sono stabilmente ai primi 3 posti da un decennio, gli Stati Uniti oltre il ventesimo posto e sono pure in guerra con gran parte del resto del pianeta. Una volta impoverito il proprio sistema scolastico, ci vogliono 25 anni per rimetterlo in sesto quanto necessario per formare una nuova generazione di professori. Non ho più il benché minimo dubbio di come finirà.

“Of the twenty-two civilizations that have appeared in history, nineteen of them collapsed when they reached the moral state the United States is in now.”

Arnold J. Toynbee (uno tra i massimi storici del secolo scorso, morto nel 1975)

bandeirante
Scritto il 11 Gennaio 2020 at 11:38

Buongiorno Jhon e bentrovato, Ha visto nel frattempo le performance dell’oro? Ricordo la Sua frase……” Quando c’è, cè, quando non ce n’è più , non ce n’è più”. Penso intendesse il fisico
, più che l’Etf…………

john_ludd
Scritto il 11 Gennaio 2020 at 15:59

bandeirante@finanza,

L’oro non si è neppure mosso e se si muove davvero non ne sarei per nulla felice, potrei anche essere ricco ma circondato da disperati cannibali, incerto se il giorno dopo sarò ancora vivo, dunque, ora che lo sono, investo il mio vero e unico capitale, il tempo che mi resta, inseguendo solo ciò che può dare senso alla mia vita, la bellezza nelle sue molteplici forme. Talvolta però non resisto e precipitato da un luogo molto bello, abitato da poche persone semplici che non sono mai state educate abbastanza da ragionare in modo maldestro, a uno brutto popolato da pazzi incapaci di un pensiero coerente, mi diverto a osservare eserciti di mentecatti che trascorrono la vita guardando grafici, alcuni prevedendo ciò che non si può e gli altri ad ascoltarli, esaltandosi per il risultato di questo o quel bene finanziario nel quale hanno mal riposto il loro investimento emotivo. Donald Trump non è un’eccezione, è la norma, il segno dei tempi. Sono totalmente privo di fiducia nell’essere umano moderno, è un imbecille con i pollici opponibili, che usa il cranio per tenere separate le orecchie, travolto da una tecnologia divina che non comprende e dalle proprie emozioni di homo sapiens del paleolitico. Lasceremo spazio alle amebe e alle meduse, esseri perfetti, perfettamente adattati al loro ambiente, erediteranno questo pianeta e ne avranno buona cura. Stammi bene.

kociss01
Scritto il 12 Gennaio 2020 at 12:55

DOPO L’HOMO HABILIS, L’homo sapiens, benvenuto ALL’HOMO STUPIDUS DEL 21 SECOLO

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