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CRIPTOVALUTE: dove e come si comprano i BITCOIN – Prima Puntata

Scritto il alle 11:08 da Marco Dal Prà

Dove si posso cambiare gli Euro in bitcoin ? Come si comprano le criptovalute ?

Sono domande che ho sentito già diverse volte ma alle quali non c’è una risposta univoca. La risposta infatti dipende dall’uso che se ne vuole fare. Se volete cambiare i vostri Euro o Dollari in bitcoin perché non vi fidate più delle banche centrali, significa che avete bisogno di un sistema di deposito affidabile e duraturo dove depositare le vostre crypto. Se invece avete bisogno di comprare e vendere criptovalute perché vi occupate di trading, avrete bisogno di piattaforme nate per questo tipo di applicazione e che permettano di muoversi con estrema velocità.

Cercherò quindi, come altre volte, di dare le principali indicazioni per evitare di sbagliare, perché è facile usare in modo sbagliato gli indirizzi (e perdere i propri fondi) oppure cadere in certe piattaforme che, anche se pubblicizzate, sembrano fatte di proposito per vendere fumo o per spennarvi.

Vediamo quindi quali strade e quali mezzi ci sono a disposizione e come sceglierle; ma prima analizziamo per un istante un aspetto generale, un elemento che serve come discriminante: che tipo di profilo avete ?

 

Criptovalute per chi vuole accantonare

Negli ultimi tempi alcune persone mi hanno chiesto come si possono cambiare Euro con Bitcoin per metterli da parte per i figli o per i nipoti. Altri invece mi hanno detto che vogliono accantonare una piccola cifra ogni mese, tipo 100 o 200€ in bitcoin, come una pensione o un’assicurazione. Non c’è nulla di strano in tutto questo. Lo abbiamo scritto in precedenti articoli anche qui su Intermarket and more. Anche se il valore di bitcoin oggi non è affidabile, ad alcune persone Bitcoin appare comunque un modo di stare al riparo da possibili default di banche o addirittura di nazioni.

Forse, come il sottoscritto, non si fidano del Whatever it takes che disse Mario Draghi nel 2012 quando era alla guida della Banca Centrale Europea. O non si fidano delle politiche economiche di certi governi….

Per le persone con questo profilo, in ogni caso, ci vorrà un sistema software o hardware per detenere le criptovalute a lungo termine.

 

Criptovalute per chi vuole “tradare”

Qui entriamo nel professionale, dove le esigenze sono ben diverse. Qui le criptovalute si comprano e si vendono e soprattutto lo si fa più velocemente possibile. Si tratta di piattaforme specifiche che vi assicurano piena libertà di movimento. E devono darvi la possibilità di trasferire i fondi in caso mutino le condizioni, le commissioni, le normative. Se avviene la Brexit o altro evento “geopolitoco”, mi posso spostare rapidamente da una piattaforma sita in un paese “X” ad una all’interno dell’Unione Europea ? E’ una domanda al quale chi si occupa di trading giornaliero con cifre importanti deve avere risposta.

Inoltre, la piattaforma di trading deve darvi la possibilità di spostare le vostre crypto in un proprio wallet indipendente, sia per accantonare periodicamente parte dei vostri fondi, sia per metterle in sicucrezza o congelarle in toto per i motivi più disparati (la ex-suocera ve le vuole sequestrare, ecc…).

Ecco che per le persone con questo profilo gli strumenti informatici necessari sono di altro tipo.

 

Primo passo : serve il Wallet

Prima di comprare delle criptovalute è necessario dotarsi di uno strumento dove archiviarle. Detto in parole semplici, non potete acquistare un litro di latte fresco se prima non vi siete procurati un frigorifero. Dovete pertanto procurarvi un wallet, un programma per PC o una APP per Smartphone dove viene gestito il proprio “conto” e soprattutto dove vengono conservate le chiavi di accesso.

Queste chiavi sono tipicamente costituite da 12 parole (italiane o inglesi), che dovrete conservare in un luogo sicuro e soprattutto segreto: chi le trova potrà accedere a tutti i vostri fondi e quindi… rubarveli.

Ricordatevi inoltre che sono necessarie come backup del vostro conto, dato che non esiste banca al quale rivolgersi se rompete o perdete lo smartphone.

Diversamente dalle app, che sono gratuite, per aumentare il livello di sicurezza potete acquistare dei Wallet hardware (sono simili alle chiavette USB) oppure vi potete rivolgere ad aziende specializzate che erogano servizi di custodia che in pratica si occupano di conservare le vostre crypto a lungo termine, come fanno le banche con le cassette di sicurezza.

 

Qualche dettaglio

I wallet, in fase di prima installazione, curano la generazione casuale delle 12 parole che il wallet stesso usa come base per generare il numero di conto della criptovaluta che gestisce (come una sorta di codice IBAN).

Inoltre, se si tratta di un wallet multicurrency., verranno generati gli indirizzi dei conti associati a ciascuna criptovaluta che gestisce lo stesso wallet.

Ecco ad esempio l’indirizzo di un conto Bitcoin (è quello originario, del 9 gennaio 2009):

12c6DSiU4Rq3P4ZxziKxzrL5LmMBrzjrJX

Ecco invece l’indirizzo di un conto Ethereum (è quello del minatore Nanopool):

0x52bc44d5378309EE2abF1539BF71dE1b7d7bE3b5

Per evitare fraintendimenti ripeto un concetto fondamentale: questi indirizzi potrebbero essere gestiti da App diverse installate anche nello stesso smartphone oppure possono essere gestite dalla stessa APP se si tratta di un wallet che opera su più crypto contemporaneamente.

 

Qualche esempio di Wallet

Tra i più famosi Wallet espressamente dedicati a Bitcoin potete provare ad esempio Bitpay, Electrum e Mycelium.

Poi, come detto in precedenza, ci sono i wallet multi-crypto . Esempi che mi sento di citare sono: Jaxx, Exodus, Coinomi, Trust Wallet…. ma sono davvero tantissimi.

Ricordo infine che ci sono anche App-Wallet prodotte da sviluppatori italiani come ad esempio Melis Altana, o Eidoo. Quest’ultimo è particolarmente avanzato perché oltre a Bitcoin supporta anche i progetti della finanza decentralizzata tramite i token Ethereum.

Che fare ora ? Guardatevi i siti Web di almeno 3 wallet.

E’ un modo di familiarizzare con questa nuova tecnologia, e poi scaricatene almeno uno per provarlo dal vero. Potete installarlo contemporaneamente sul PC e sullo Smartphone; in questo caso l’importante è che le 12 parole chiave (dette anche seed phrase o recovery phrase) siano le stesse.

 

Conclusioni

Per questa prima puntata ci fermiamo. Sono alcuni degli elementi da conoscere per inquadrare l’argomento, ma quantomeno abbiamo visto di quali strumenti dobbiamo dotarci per tenere archiviati i nostri bitcoin o le nostre criptovalute in generale.

Nella prossima puntata vedremo dove si possono comprare bitcoin & C. e come i software permettono di fare i trasferimenti, scorrendo tra queste principali soluzioni :

  • Un amico che ne ha già
  • Usando un ATM
  • Utilizzando un cambiavalute autorizzato
  • Usando una piattaforma di custodia
  • Usando una piattaforma “di garanzia” che agevoli lo scambio tra persone.

Infine vedremo quali piattaforme evitare per non farsi spennare da millantatori e venditori di fumo.

 

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