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TRADE WAR: Cina pronta al conflitto
La guerra commerciale è diventato un tormentone, e i mercati quasi sono assuefatti ai suoi alti e bassi. Ma visto che i rialzi delle borse sono stati legati anche alla positiva conclusione della cosiddetta “fase uno”, credo sia giusto fare il punto.
Si, perché qui si rischia l’ennesimo “nulla di fatto”.
(…) Tutto da rifare. Malgrado l’ottimismo generale, l’accordo tra Stati Uniti e Cina sulla riduzione graduale dei dazi introdotti nell’ultimo anno e mezzo da entrambe le parti non s’ha da fare. Almeno per ora. In un susseguirsi di notizie e rumor riportati dalla stampa internazionale, si è arrivati allo stallo.Tuttavia, alcune parti dell’intesa sono già state approvate dai due paesi, compresi gli impegni cinesi in materia di trasparenza valutaria e l’accesso al mercato cinese per le società di servizi finanziari statunitensi. (…) [Source]
Ovviamente tutti rimbalzano le proprie responsabilità. E sopratutto le relative controparti vogliono imporsi con le loro richieste, come ormai siamo abituati a sentire. Nuovi dazi in arrivo? Probabile, visto che Trump ha dichiarato che le tariffe potrebbero aumentare a partire dal 15 dicembre se non si dovesse trovare un accordo (attualmente siamo intorno ai 550 miliardi di dollari di dazi).
Il grande nodo del contendere sembra essere, come è noto, la tecnologia cinese. Huawei resta al momento bloccata con le sue restizioni (per motivi di sicurezza, cosi dice Trump).
E la Cina?
Leggendo il tweet del portavoce “unofficial” di Pechino, ovvero Hu Xijin, non possiamo ignorare la posizione cinese che ci porta ad una desunzione.
Niente “fase uno” del deal, nuovo indurimento in arrivo ed ennesimo allontanamento delle parti, con Pechino che non accetterà supinamente lo richieste USA e si prepara ad un confronto di lungo termine.
Sapevatelo (come disse un brillante Guzzanti in TV nel 2001).
(Nov 21): After almost two years of negotiations and escalations — and plenty of false dawns — trade negotiators from the U.S. and China are making progress in key areas even as concerns grow that efforts to nail down the first phase of a broader deal are stalling.
Some people close to the talks describe them as being in a sensitive, make-or-break stage and caution that what President Donald Trump proclaimed as a done deal a month ago, sending U.S. stocks soaring to records, could still easily fall apart.
Hanging over the discussion is the deteriorating situation in Hong Kong — and a push by the U.S. Congress to send a bill to Trump for his signature that would require annual reviews of the territory’s special status and sanction officials deemed responsible for undermining the city’s autonomy. The House plans to vote on the measure Wednesday and China has threatened to retaliate. [Source]
STAY TUNED!
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