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RIMBALZO DAI MINIMI: migliora il quadro congiunturale
Per meglio comprendere cosa sta accadendo nel breve periodo, meglio affidarsi al CESI che ci dà delle importanti ed interessanti indicazioni.
Il momento particolarmente positivo delle borse è legato a tanti fattori contingenti. Il miglioramento del clima sulla trade war, la tregua sulla Brexit, le buone trimestrali USA e ovviamente il miglioramento dei dati macroeconomici.
Nei precedenti post ho cercato di illustrare quello che “non va”, ovvero alcuni fattori che suonano come campanelli d’allarme anche se al momento non ci stanno dando dei segnali operativi importanti e definitivi.
Ma focalizziamoci proprio sul miglioramento macroeconomico. La scorsa settimana abbiamo avuto dei segnali positivi, con dati sull’occupazione USA decisamente più robusti rispetto alle aspettative e utili societari in significativo miglioramento – negli Stati Uniti i profitti aziendali nel Q3 sono saliti del 2% rispetto a un consenso di mercato che vedeva una contrazione del 2% rispetto all’anno precedente. A questo punto, nonostante dati PMI (considerati usualmente indicatori anticipatori rispetto ai dati sull’occupazione invece visti come una misura coincidente del ciclo economico) che, pur non mostrando un miglioramento, suggeriscono una certa stabilizzazione, quali le prospettive per i mercati? Diventa difficile dirlo. Quello che possiamo invece pensare è che secondo molti analisti, abbiamo raggiunto nelle settimane scorse un picco di minimo intraciclo e che quindi dovremmo avere un miglioramento congiunturale nel futuro più prossimo.
Per fare un sunto della situazione mi appoggio al solito CESI, il Citigroup Economic Surprise Index.
Qui sotto troverete il grafico del CESI g-10.
CESI G-10: si tenta il rimbalzo
A livello macro è evidente che l’indice, dopo un periodo molto pesante, sta cercando di riprendersi, tanto che si può notare una sorta di trend rialzista in atto. Recentemente abbiamo toccato il supporto e siamo ripartiti. I mercati seguono a ruota. Diventa molto interessante il grafico aggregato dei vari CESI.
CESI GLOBAL: scenario in miglioramento
All’apparenza il grafico è più confusionario ma se notate, troverete ovunque un CESI in miglioramento. Guardate gli USA, che dopo l’essere arrivati ad un passo dallo zero, rimbalzano, o ancora il Giappone che stupisce da mesi, oppure l’Eurozona che sta inanellando un vero rimbalzo direttamente dall’inferno.
Questi grafici giustificano ulteriormente il rimbalzo delle borse, ma fate attenzione, il cluster temporale di questi due grafici non è paragonabile.
Qui parliamo di grafici legati alla macroeconomia più attuale, mentre quella dei post precedenti sono considerazioni per lo più statistiche.
Quali delle due analisi è più credibile o attendibile. In realtà lo possono essere entrambi. Infatti nulla vieta che il mercato, complice un miglioramento congiunturale, sia alimentato da positività. Intanto però l’altra analisi di tipo statistico continua per la sua strada e un giorno i nodi potrebbero venire al pettine. E il CESI, per le vere inversioni, ci può anticipare la debolezza ma difficilmente ci segnala la recessione.
Guardate questo ultimo grafico. Trovate il CESI USA e il CFNAI di Chicago.
CESI vs CFNAI
Come potete vedere, la banda di recessione ci segnala quando l’economia è andata appunto in recessione in USA. Ma preso il CESI singolarmente senza la Recession Band, non ci dà alcuna segnalazione chiara, visto che il CESI è sceso in area fortemente negativa anche in momento non recessivi ma di semplice rallentamento ciclico.
Morale: ogni grafico ha una sua logica, e fare di tutta erba un fascio, è un errore enorme. Un consiglio, se un grafico non lo sapete leggere, evitate di interpretarlo voi, vi creerebbe non pochi problemi anche a livello operativo. Meglio usare e puntare sempre su COSA si conosce bene. Parere personale, sia ben chiaro.
PS: per rinfrescarvi la memoria di come funziona e di cosa sia il CESI, cliccate QUI.
STAY TUNED!
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NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
E chiedi niente…
Le banche centrali hanno dato segnali molto forti. Sono pronte ad andare con tassi ancora più negativi, senza timori, senza ritegno, senza pudore. Però dove sta il grande rischio? Che un bel giorno questo proattivismo delle banche centrali sia assolutamente insufficiente per il sistema, magari in preda ad una crisi che oggi nemmeno possiamo ipotizzare, oppure vediamo un ipotetico pericolo ma in questo momento non possiamo ancora ponderarlo nel giusto modo.
Quindi che fare?
Beh, io continuo a dirlo tutti i giorni. Prima cosa: essere consapevoli di cosa sta accadendo, dell’assurdo e dell’unicità che stiamo vivendo ma anche delle distorsioni del sistema.
Seconda cosa: non agire in chiave contrarian perchè significa farsi del male. Sfidare il sistema e le banche centrali, oggi, è un rischio troppo grande.
Terza cosa: essere pronti. Ci sono tanti campanelli d’allarme ma al momento sono solo delle ipotesi e delle sirene. Di concreto al momento nulla.
QUINDI… seguire il trend, se è possibile approfittarne e poi…essere pronti. E mi fermo qui
dopo un po’ il cavallo smette di bere acqua e anzi, comincia a vomitarla..
Danilo tu graviti Nell ambiente, vorrei porti una domanda per la tua opinione:
È assodato che la liquidità assurda, il tarocco dei dati presentati e considerati come a loro giova, i tassi bassi per credito gratis permettono a questo sistema morente, marcio nei fondamentali, di perpetrarsi e molti si aspettano il botto, secondo te se hanno perpetrato per 10 anni con diversi momenti duri ti sembra assurdo pensare che lo possano fare per sempre? Perlomeno per un tempo indefinitamente lungo che eccede la speranza di vita per una persona, che ne pensi?