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La grande burla dei mercati azionari
In massima sintesi potrei sintetizzare questo post con la frase:
mercato farlocco: impossibile raggiungere i target previsti.
Sul fatto che su mercato ci sia una positività indotta, beh, questo è ormai più che chiaro. Se poi le stesse persone che hanno “pompato” il mercato (uno su tutti, ad esempio, il nostro amico Obama, o ancora Ben Bernanke, che ammette le difficoltà del momento ) iniziano a ravvedersi e a predicare prudenza, il segnale che viene fornito è ancora più evidente. Come non iniziare a temere feroci correzioni?
Ho provato a fare una ricerca su quali erano i multipli scontati dal mercato per i prossimi anni, alle valutazioni attuali, ed i risultati sono stati ancora una volta sorprendenti. Mi lasciano quantomeno sorpreso le stime di Goldman Sachs per il 2010, la quale prevede un incremento degli indici di un 13% dai valori attuali.
As has become the norm, at this time of the year we present our updated economic forecasts for the following year, and unveil our forecasts for the year after that. Today, we announce our updated forecasts for 2010, and unveil our 2011 forecasts for GDP and inflation.
We are also releasing our initial ‘Top Trades’ for 2010, something which we hope will stimulate the minds of investors—as is often the case.
With respect to GDP growth, according to our forecasts both 2010 and 2011 are going to be rather strong years.
We now forecast 4.4% for 2010, and a higher 4.5% for 2011. We are above consensus for next year and, while there is no consensus as such for 2011, we suspect we are significantly higher than consensus for 2011 also.
With respect to inflation, we are below consensus, despite our relative optimism on GDP. If this is correct, the combination of better than expected growth and lower than expected inflation should be good news for financial markets. This is reflected in our equity and bond projections, and in our initial ‘Top Trades for 2010’.
A key belief of ours—as recognised in these forecasts— is that, despite the credit crisis, the world economy’s growth potential is probably around 4%, which does allow the post-crisis recovery to be stronger without generating inflationary pressures.
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…mentre più attendibile è la previsione dell’agenzia stessa che dà il nome all’indice, ovvero la S&P che prevede per quest’anno una contrazione dei dividendi pari al 21.4% ed un rialzo del 6.1% nel 2010.
Resta ovviamente molto chiara una cosa. E’ difficile per tutti poter avere certezze per il 2010. Ma resta il fatto che, facendo un paio di valutazioni, il mercato oggi sta scontando dei livelli di crescita insostenibili. E come sempre, preferisco alle parole, i fatti o meglio ancora, i grafici e le tabelle.
Stime utili SP 500
Ecco qui un grafico esemplificativo ma molto efficace. Sono le previsioni di utili generati dal listino SP 500. L’indice, che produrrà nel 2009 utili per 49.66$, arriverà a deliziarci (secondo le previsioni) con un corposo 62.66 $ per il 2010, per poi salire, nel 2011 a 78.61 $ e nel 2012 a 95.43 $.
Quindi, l’anno prossimo è previsto un bel +26% di utili per azione, e da qui al 2012 il mercato si aspetta utili raddoppiati. Apperò ! Niente male! Ma questo è uno scenario “V shaped”, una crescita a V che mi sento di escludere totalmente, e con me lo escludono anche coloro che si sono esposti in modo esageratamente ottimistico negli ultimi mesi.
Price earning: sconta l’inimmaginabile
Se poi andiamo a vedere questo grafico sovrapposto ci si viene da chiedere se il mercato si muove con un filino di senso oppure no.
Certo, carry trade, speculazione e quant’altro. Ma il momento che avremo “la resa dei conti” a cosa rischiosa di andare incontro?
Possiamo notare che malgrado la sopravvenuta prudenza sull’andamento dell’economia, addirittura il “range” tra Price earning, Estimate price earning e mercato si è ulteriormente ampliato.
E’ come se, addirittura, l’outlook fosse migliorato. Invece è successo esattamente il contrario.
Grafico price earning a bande
Ma allora quanto deve valere questo mercato?
Vi risponderò in un modo politico: varrà quanto deciderà il mercato stesso. E’ inutile cercare di sfregare sfere di cristallo ed inventarci reali target. Ormai sappiamo benissimo che il mercato è un mix di emozioni, paure, previsioni, euforie ecc. E a seconda del sentiment, un indice può valere 100, 80 o 140.
Però, in un “Mondo perfetto” possiamo tranquillamente pensare che questo mercato, non possa valere più di 800 punti, parametrizzandoci allo SP 500.
P/E di Shiller
Se poi usiamo come parametro il P/E di Shiller anche in questo caso, il mercato risulta sopravvalutato.
Mi fermo qui.
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