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ITALIA: The Day After. “Houston, la curva dei tassi…è un problema!”
Credo sia assolutamente superfluo commentare ulteriormente venerdi, una giornata dalla debacle annunciata.
Ne avrete letto fino alla noia. Certo è che tutti hanno potuto notare i rendimenti dei titoli di stato italiani ai massimi da fine maggio e le borse crollate in modo abbastanza evidente. Quindi il messaggio passa un mercato che è di facile comprensione: “la manovra non ci piace”. Ok, voi direte che i mercati sono guidati da quei potenti che per anni ci tengono in scacco. Ma questo è lo stato dell’arte.
Curva dei tassi: Italia, Spagna, Germania, Francia
Guardate questo grafico. Ho messo a confronto la curva dei tassi di Italia, Francia, Germania e Spagna, i “Big Four” dell’Eurozona. Guardate come si è evoluta la curva italica rispetto al comportamento più normale degli altri paesi. Esplosa verso l’alto, impennandosi all’inverosimile. Ovvio, la finanziaria ha fatto la differenza. Colpendo lo spread BTP Bund, il FTSEMIB ed in particolar modo i titoli bancari (carichi di BTP), ed il sentiment in generale sul mercato italiano.
Waiting for the rating…
Con una nota: ricordate quelle società che hanno rimandato il giudizio del rating un po’ di settimane fa? Bene, secondo voi, in questo mese quale sarà il loro giudizio? Fitch e Moody’s su tutte già ci avevano minacciato, probabilmente ora passeranno all’azione, con il concreto rischio di finire nel “girone” dei junk bond.
Ma noi siamo belli e forti e cazzuti e non ce ne frega niente. Almeno questo è quanto ci fa intendere il Governo. Speriamo abbiano ragione loro. Questa finanziaria, lo devo ammettere, non mi è per nulla piaciuta. Posso almeno esprimere questo giudizio personale? Se si voleva sforare il deficit, quantomeno utilizzare il denaro in modo meno “populista”. Tutto qui. In bocca al lupo, Italia!
STAY TUNED!
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l’Europa, a mio avviso, non farà un baffo, anzi eviteranno la “rissa” che è proprio quello che cercano gli attuali governanti italiani….. il pericolo, come ben dici, può venire dalle valutazioni delle agenzie di rating e dal mercato, ma anche su questo aspetto ci andrei un po’ cauto…..
Nessuno vuole rompere il giocattolo, un bel po di speculazione e magari tentano come al solito di sostituire il governo con Cottarelli, ma non produrranno mai il cigno nero in vitro, quello arriverà quando nessuno se lo aspetta non a chiamata.
Parole sante!