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PAESI EMERGENTI: grande positività sul settore. E allora…ecco che i big vendono!
Nel post precedente vi ho parlato del momento positivo che ha condizionato l’andamento dei mercati finanziari nella giornata di ieri.
Sembra quindi che il sereno sia tornato, almeno per qualche giorno. E s il rischio torna di moda, anche sui paesi emergenti si schiaccia sull’acceleratore.
(…) La ripresa nel commercio globale, che è in parte il risultato delle buone dinamiche di crescita della Cina, sta avendo un impatto positivo sui mercati emergenti. (…) Il recupero dei flussi di capitale verso i mercati emergenti è la ragione principale per cui le loro condizioni finanziarie continuano ad alleviarsi. Questo sta producendo la prima ripresa significativa nella crescita del credito in queste aree dopo il boom del periodo 2009-2011 che ha seguito il crollo Lehman. Una più sostenuta crescita del credito, dal 6% del primo trimestre all’8% attuale, dovrebbe aiutare a spingere la ripresa della domanda interna nel prossimi trimestri.(…) Con tutte le principali economie emergenti che hanno pubblicato le proprie posizioni relativamente alle riserve di valuta estera per il mese di luglio, stimiamo che ci sia stato, a livello aggregato, un afflusso pari a 18 miliardi di dollari verso i mercati emergenti, rispetto a deflussi pari a 15 miliardi di dollari in giugno e a un afflusso medio di 4 miliardi di dollari nei primi cinque mesi dell’anno. (Source)
Molto bene, quindi leggendo l’articolo di cui sopra verrebbe una voglia matta di aumentare il peso nei mercati emergenti.
Poi però si scopre che qualcuno di molto grosso e molto importante, sta facendo esattamente l’opposto. Fonte BusinesInsider.
La Norvegia gioca a fare l’hedge fund e con una mossa a sorpresa annuncia un deciso riposizionamento del proprio fondo sovrano: un colosso da mille miliardi di dollari che detiene quote in quasi tutte le società quotate del mondo. Il più grande fondo del pianeta ha dunque deciso di scaricare le obbligazioni in valuta diversa da dollaro, euro e sterline vendendo anche quelle con una durata superiore ai 10 anni. In compenso, Oslo aumenterà da 60 al 70% la propria esposizione in titoli azionari. (…)
Quindi è evidente che hanno scaricato bond di paesi emergenti in valuta locale.
(…) Basti pensare che a fine giugno la Norvegia aveva poco più di 320 miliardi di dollari investiti in obbligazioni: 80 miliardi erano in corporate bond, 40 in titoli di Stato di Paesi emergenti e altri 20 miliardi erano investiti in yen. (…) Sono convinto che si stiano preparando alla riduzione degli stimoli monetari della Bce, ma potrebbero aver anticipato i tempi”. (Source)
Bene ! Tutto al contrario di tutto. L’unica cosa certa è il fondo sovrano norvegese ha sicuramente “anticipato i tempi” viste anche le sue dimensioni. Ma potrebbe anche essere un interessante segnale da tenere in considerazione. In questo momento il Dollaro USA è stato prezzato, il mercato ha grande fiducia negli emergenti (quindi si vendono benissimo) e nel momento in cui la FED dovesse tornare a parlare di exit strategy…
STAY TUNED!