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Tasso INFLAZIONE: Eurozona sempre più divisa
Un fulmine a ciel sereno. Non che le attese per il tasso inflazione fossero negative, ma in pochi si sarebbero aspettati un rimbalzo così importante dell’indice dei prezzi al consumo. Dobbiamo dare merito al QE di Draghi? Direi proprio di no anche perchè, andando a spulciare neanche troppo la situazione, scopriamo che la solita All Items è cresciuta ed è oggi all’1.8% (vicina al target 2%) ma quella core…resta al palo, ovvero sotto l’1%.
Ricordiamo che la BCE tiene presente il primo indice (quello All items quindi onnicomprensivo). Quindi per i suoi ragionamenti e la sua politica, l’inflazione è effettivamente salita. Però è giusto analizzare quella core, in quanto “depurata” dagli elementi che considero più ciclici, come il prezzo del petrolio e delle derrate alimentari.
Inflazione Eurozona: Core vs All Items
Guardate il grafico. Impennata impressionante dell’inflazione core che quasi triplica in poco tempo. Ma andate a vedere il perchè. Petrolio a +8% su tutto. Un dato che droga e condiziona molto l’analisi (rendendola decisamente volatile).
Ma non solo.
Se possiamo criticare i dati sull’inflazione, che dire delle “drammatiche” diversità in ambito di “singoli paesi”?
Inflazione All Items divisa per i vari paesi Eurozona
Ho evidenziato, oltre alla Germania, anche i vari paesi che hanno un’inflazione SOPRA il 2%. Per questi paesi siamo addirittura sopra il target BCE. E guardatevi la Spagna, addirittura al 3%.
E l’Italia? Uh… nemmeno il petrolio riesce a muovere le acque. Si conferma come uno dei paesi più stagnanti. Inflazione all items allo 0.5%. Quindi immaginatevi dove si trova l’inflazione core, quella che a noi serve per tastare il polso sulle vere dinamiche dei prezzi e anche sulla crescita economica.
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